mohammed bin salman yemen

“E SE L’UOMO GIUSTO PER LA PACE FOSSE BIN SALMAN?” - "LE MONDE": “IL PRINCIPE SAUDITA POTREBBE APPROFITTARE DELL'IMPASSE DEL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE PER AFFERMARSI COME L'UOMO IN GRADO DI RILANCIARE L'INIZIATIVA DI PACE ARABA AVVIATA NEL 2002 DAL PREDECESSORE DI SUO PADRE" - “MBS” VUOLE FARE DELL'ARABIA SAUDITA UNA POTENZA DA TENERE IN CONSIDERAZIONE SIA IN MEDIO ORIENTE CHE NEL RESTO DEL MONDO. VUOLE ANCHE RIPARARE ALL'AFFRONTO CHE L'IRAN GLI HA APPENA INFLITTO ATTRAVERSO HAMAS"

Articolo di “Le Monde” – dalla rassegna stampa estera di “Epr comunicazione”

 

ILLUSTRAZIONE SU BENJAMIN NETANYAHU E MOHAMMED BIN SALMAN

Il principe ereditario saudita potrebbe approfittare dell'impasse del conflitto israelo-palestinese per affermarsi come l'uomo giusto, scrive Bernard Guetta, membro del Parlamento europeo, in un articolo per Le Monde.

 

Si tratta solo di un'ipotesi che i malpensanti diranno essere folle, assurda e totalmente irrealistica, ma immaginiamola lo stesso. Immaginiamo che, dopo discrete consultazioni con gli Stati Uniti e l'Unione Europea o alcuni dei suoi membri, il principe ereditario saudita Mohammed Ben Salman, detto "MBS", rilanci l'iniziativa di pace araba avviata nel 2002 dal predecessore di suo padre.

 

bin salman

Re Abdullah ha proposto che i Paesi della Lega Araba riconoscano Israele in cambio della creazione di uno Stato palestinese nei territori occupati dal 1967. Questo piano è stato ignorato dai leader israeliani, poiché apriva la porta alla spartizione di Gerusalemme e al ritorno dei rifugiati e dei loro discendenti. Sebbene approvata dalla Lega Araba e applaudita dai palestinesi, questa iniziativa è rimasta lettera morta, ma immaginiamo per un attimo che americani, europei e sauditi la riesumino presto, senza fretta, ma nemmeno senza procrastinare, e propongano di farne il punto di partenza per nuove discussioni.

 

Quale primo ministro israeliano potrebbe fare orecchie da mercante oggi come all'inizio del secolo? Nemmeno Netanyahu potrebbe. E ora che diversi nuovi Stati arabi hanno già riconosciuto Israele, non è solo la creazione di uno Stato palestinese che potrebbe essere oggetto di negoziati, ma anche la realizzazione del vecchio sogno di Shimon Peres, la creazione di un mercato comune del Medio Oriente, che apra la strada ad accordi di sicurezza e cooperazione regionale.

 

Un'altra guerra dei cent'anni

 

bin salman renzi

Più di qualunque operazione militare, questa dinamica porterebbe alla completa eliminazione politica di Hamas e all'emarginazione di tutti i gruppi terroristici minori. Potrebbe seguire la pace, la vera pace. Naturalmente, da tutte le parti si obietterà che, per quanto belli siano i sogni, la realtà è che il massacro del 7 ottobre e il bombardamento di Gaza stanno portando dritti dritti, se non a una guerra mondiale, a una guerra di cento anni. Gli esperti diranno che è tanto inevitabile quanto inestricabile, dal momento che ora non ci sono palestinesi disposti a fare la pace con Israele e israeliani disposti a coesistere con uno Stato palestinese.

 

Tutto sembra dar loro ragione, tanto è profonda la sfiducia, il risentimento e il desiderio di vendetta ovunque. Ma se rifiutiamo di farci accecare dalla follia imperante, ci sono molte ragioni per sperare.

 

Tre settimane dopo il massacro organizzato da Hamas, la metà degli israeliani si è dichiarata ostile a un'operazione di terra a Gaza. Anche se tutti hanno visto le immagini del Sabato Nero e quasi tutti conoscono, da vicino o da lontano, una famiglia in lutto, sono ancora abbastanza lucidi da sapere che i combattimenti di strada a Gaza causerebbero tante vittime nell'esercito israeliano quante nella popolazione gazana e, soprattutto, non porterebbero a nulla.

 

mohammad bin salman

Perché cosa farebbero le forze armate israeliane dopo aver ripreso il controllo della Striscia di Gaza? La manterrebbero, anche se hanno dovuto ritirarsi nel 2005? La restituirebbero all'Egitto, che non la vorrebbe a nessun costo? La restituirebbero all'Autorità Palestinese, che non ha nemmeno i mezzi per imporsi in Cisgiordania?

 

Stallo e speranza

 

Per Israele, un ritorno a Gaza sarebbe un vicolo cieco. Per evitare che la Cisgiordania vada in fiamme e che i Paesi arabi vengano trascinati in un conflitto al quale si unirebbe l'Iran, non c'è altra strada che rilanciare il processo di pace.

 

mohammed bin salman

Dobbiamo pensare a ciò che sembra impensabile, ma che in realtà non lo è, poiché Israele è troppo indebolito dalle sue divisioni interne e dalla crudeltà di questa sconfitta per non voler evitare una vera guerra; la Siria e il Libano sono incruenti; L'Egitto è sull'orlo di un'esplosione sociale; l'Iraq è stato ridotto a una trapunta patchwork; e il regime iraniano, troppo impopolare e senza soldi per entrare in guerra, ha già ottenuto una vittoria impedendo il riavvicinamento in corso tra Arabia Saudita e Israele.

 

Ma Israele ha appena capito di non essere invincibile: non c'è nessuna frenesia di guerra nella regione e i palestinesi sanno bene, sotto questo diluvio di bombe, che la violenza porta solo a sofferenze sempre maggiori.

 

mohammed bin salman 1

L'impasse è generale. È uno stallo per tutti e, per il più strano dei paradossi, la pace sta beneficiando di una rara finestra di opportunità, spalancata a Mohammed Ben Salman. Questo giovane principe vorrebbe fare dell'Arabia Saudita una potenza da tenere in considerazione sia in Medio Oriente che nel resto del mondo. Vuole anche riparare all'affronto che l'Iran gli ha appena inflitto attraverso Hamas. Despota illuminato, intende soprattutto passare alla storia come il Saud che ha portato il suo Paese nel XXI secolo, dopo il petrolio. Ieri cercava i mezzi per farlo e ora è l'uomo giusto.

MOHAMMED BIN SALMAN XI JINPING

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