ema

CHI DI EMA COLPISCE, DI EMA PERISCE – SE NE VA IL MINISTRO DEGLI ESTERI OLANDESE: FU LUI A NEGOZIARE (E, FORSE, AD IMBROGLIARE) PER L’ASSEGNAZIONE AD AMSTERDAM DELL’AGENZIA EUROPEA DEL FARMACO – UFFICIALMENTE, A FARLO DIMETTERE E’ STATA UNA BUGIA SU UN INCONTRO NELLA DACIA DI PUTIN. IN REALTA’…

 

Ivo Caizzi per il Corriere della Sera

 

Halbe Zijlstra

Al termine del Consiglio dei 27 ministri degli Affari generali del 20 novembre scorso si era presentato raggiante a commentare la vittoria di Amsterdam nel sorteggio con Milano per l' assegnazione dell' Agenzia europea delle medicine (Ema), che deve lasciare Londra per la Brexit a fine marzo 2019. Ma il ministro degli Esteri olandese, il liberale Halbe Zijlstra, che aveva rappresentato i Paesi Bassi a Bruxelles tra alleanze «sommerse» e discusse pratiche di voto, non si è goduto a lungo quel successo. Si è appena dimesso.

 

CANTIERI EMA AMSTERDAM

Ufficialmente non c' entrano le anomalie e i segreti spuntati nel procedimento Ue sull' Ema, che hanno generato ricorsi alla Corte Ue del governo italiano e del Comune di Milano: provocando imbarazzo e tensioni tra Consiglio dei governi, Commissione europea ed Europarlamento, oltre che tra l' Aja e Roma. Zijlstra avrebbe detto una bugia nel 2016, citando un suo incontro con il presidente russo Putin del 2006, quando operava per la multinazionale petrolifera olandese Shell. In realtà non sarebbe stato nella dacia di Putin e ne avrebbe riferito le mire espansionistiche (correttamente, sembra) sapute da chi era dentro .

 

WILDERS E RUTTE

In Italia e in tanti altri Stati, se bugie del genere portassero alle dimissioni, ci sarebbero rinnovi continui nella classe politica. Ma il governo olandese guarda alle elezioni locali del 21 marzo ad Amsterdam, importanti per l' Olanda e per la fragile coalizione del premier liberale Mark Rutte.

 

Le dimissioni di Zijlstra di fatto potrebbero attenuare anche i rischi politici dei tanti punti oscuri dietro quel sorteggio tra Amsterdam e Milano. Tra l' altro, in quel Consiglio dei ministri, Zijlstra aveva garantito la «continuità» dell' attività dell' Ema, che tutela la salute di 500 milioni di europei. Invece i documenti segretati da Commissione europea e Consiglio dei governi (su richiesta dei Paesi Bassi) sembrano aver nascosto proprio i ritardi della città olandese. Le modalità delle votazioni dei 28 ministri, culminate in un pareggio 13 a 13 tra Milano e Amsterdam, hanno aggiunto ombre.

CANTIERI EMA AMSTERDAM1

 

Certo, provare irregolarità appare difficile. Le schede delle tre votazioni dei 27 ministri furono subito bruciate. Perfino sul sorteggio non sarebbe stato redatto il verbale. Ma l' Europarlamento ha varato per il 22 febbraio una missione di verifica a Amsterdam, dove la attende quasi solo fango e acqua sporca dove dovrebbe sorgere il Vivaldi building per l' Ema.

 

Il giorno dopo, al summit dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, il premier Paolo Gentiloni dovrebbe chiedere a Rutte perché inviò al Consiglio sull' Ema proprio quel Zijstra, abile nel trattare sul petrolio con i russi. Anche i voti dell' Europarlamento su questa Agenzia sono fissati prima delle elezioni ad Amsterdam. E cosa succederebbe in Olanda se la «continuità» per l' Ema, garantita da Zijlsra, risultasse una bugia ben più recente di quella su Putin?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...