CONTRORDINE COMPAGNI - EMERGENZA IMMIGRATI, ANCHE PISAPIA ALZA BANDIERA BIANCA: “BASTA PROFUGHI. LA CATENA DI SOLIDARIETA’ É STATA STRAORDINARIA MA PIÙ DI COSÌ MILANO NON PUÒ FARE”

MIGRANTI STAZIONE MILANOMIGRANTI STAZIONE MILANO

Claudia Osmetti per “Libero quotidiano”

 

Anche Pisapia chiede una tregua. «L’amministrazione e la città di Milano hanno già fatto la loro parte, e continueranno a farla», ha detto ieri il sindaco del capoluogo lombardo a seguito dell’incontro in Prefettura col ministro dell’Interno Angelino Alfano:

 

«La catena di solidarietà è stata straordinaria e di questo ringrazio tutti, ma più di così Milano non può fare». Della serie: ci abbiamo provato, le intenzioni erano buone, ma adesso basta. E a scanso di equivoci ha chiarito: «La nostra richiesta è che non vengano inviati ulteriori profughi in città». Bandiera bianca, insomma.

 

«Visto che l’Europa ci ha abbandonato è necessario ridistribuire le presenze nelle diverse Regioni, proporzionalmente agli abitanti e in base alla effettiva capacità di dare una prima e dignitosa accoglienza», ha commentato Pisapia. «Siamo costantemente impegnati per conciliare, come sta accadendo, il decoro della città, la legalità, la sicurezza e i bisogni dei cittadini, con il doveroso aiuto a chi scappa dalla fame e dalle guerre».

turandot renzi e pisapiaturandot renzi e pisapia

 

Ma il succo del discorso non cambia: anche la sinistra milanese è dovuta ricapitolare, l’emergenza profughi sta mettendo in ginocchio Milano. C’è poco da fare. Il mezzanino della Stazione Centrale di Milano da un paio di giorni si presenta vuoto, con tanto di inferriate temporanee che impediscono l’accesso: niente più migranti al suo interno, l’accoglienza si è spostata fuori, a ridosso del piazzale. Ed è proprio lì, tra negozi momentaneamente convertiti in centri d’accoglienza e presidi improvvisati (ma neanche tanto), che i milanesi fanno a gara di solidarietà.

pisapiapisapia

 

«Continua ad arrivare gente che porta vestiti e cibo», raccontano i ragazzi della Croce Rossa che stazionano la zona. Ieri, come se non bastasse, sui gradini esterni alcuni giovani di un centro sociale meneghino si sono presentati con un pallone e hanno sfidato i profughi in una singolare partita di calcio. Difficile dare torto a Ferrovie dello Stato quando tuona: «È necessario tornare alla normalità e restituire completamente le stazioni ai viaggiatori».

 

Anche se qualche piccolo passo in questo senso è stato fatto. Il Gruppo Fs infatti ha garantito che «entro mercoledì è previsto siano restituiti alcuni locali (quelli in Galleria delle Carrozze, ndr) messi a disposizione» per l’emergenza. E in serata la fascia tricolore di Piazza Duomo ha chiuso il cerchio: «Abbiamo ottenuto l’immediata consegna degli spazi del dopolavoro ferroviario, evitando che la prima assistenza avvenga negli spazi antistanti la Stazione».

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 9stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 9

Così se l’assessore milanese alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino solo ieri pomeriggio sollecitava Fs al ritornello di: «Stiamo aspettando per spostare la presenza dei profughi in modo dignitoso e adeguato» (tradotto: sbrigatevi, mancate solo voi), la conferma è arrivata, e ufficiale, per bocca del sindaco arancione: presto la Stazione Centrale di Milano non sarà più il luogo deputato all’accoglienza dei migranti. Intendiamoci, il Comune di Pisapia non è rimasto con le mani in mano in questi giorni: domenica notte 1.300 disperati hanno trovato alloggio nelle strutture messe a disposizione dal Municipio.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 5stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 5

«Abbiamo dato un posto da dormire a tutti», ha ricordato soddisfatto Majorino ai margini di una conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio proprio in stazione, ma poi ha ammesso: «Certo, se dovessero arrivare altri migranti il problema si riproporrebbe».

 

Parole che sembrano riecheggiare quelle di Pisapia e un’ipotesi tutt’altro che eventuale, visto che i profughi della Stazione Centrale di Milano sono quelli cosiddetti «spontanei», quelli cioè che arrivano per conto loro e non fanno parte dei piani di ridistribuzione del Viminale. Prevedere i loro arrivi, in altri termini, è praticamente impossibile.

 

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 3stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 3

Tant’è: dopo che nei giorni scorsi il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, aveva scritto ai prefetti della Rosa Camuna scongiurando l’invio di ulteriori profughi sotto la Madonnina («Vi chiedo di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza», era la lettera dello scandalo firmata Lega e apriti cielo, si era scatenata una discussione infinita), adesso pare proprio che si metta anche Palazzo Marino.

stazione di milano   migranti nei negozi di plexiglass 10stazione di milano migranti nei negozi di plexiglass 10

 

La sostanza però è sempre quella: Milano è allo stremo delle sue forze e di accogliere nuovi profughi proprio non è il caso.

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....