“L’USCITA DI RENZI DAL PD? UN ERRORE PER MODO E TEMPI MA E’ MEGLIO COSÌ” - ENRICO LETTA SALUTA MATTEUCCIO SENZA RIMPIANTI: “SI È CHIARITO UN EQUIVOCO. E FORSE IL PD NON HA TROPPO DA TEMERE, DALLE PRIME MOSSE MI SEMBRA GUARDI PIÙ A FORZA ITALIA - RENZI È UNA PICCOLA MINA MESSA SOTTO L'ESECUTIVO, MA NON PENSO ABBIA INTERESSE A FARLO CADERE - CONTE? FORSE L'ANNO TRASCORSO GLI È VALSO COME APPRENDISTATO…”

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI

Quella che vede Enrico Letta, è un'occasione storica. Da direttore della scuola SciencesPo di Parigi, da cittadino che ha ripreso la tessera del Pd, l'ex premier invita il governo Conte a non avere timidezze: lo Ius culturae va fatto subito, trovando la giusta mediazione tra alleati. «Il mio lavoro sono i ragazzi - dice - è a loro che bisogna pensare». Per questo, chiede alla maggioranza un passo concreto, dopo le tante carezze virtuali al popolo di Greta: «Una riforma costituzionale da fare in un anno: il voto ai sedicenni».

 

È una vecchia proposta di Beppe Grillo, lo sapeva?

«No. L'avevo già avanzata due anni fa. Adesso dico che è urgente, e che con questa maggioranza si può fare. È un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo: vi prendiamo sul serio e riconosciamo che esiste un problema di sottorappresentazione delle vostre idee, dei vostri interessi».

 

alessia morani

Questa maggioranza può anche trovare un accordo sullo Ius culturae? O ha ragione la sottosegretaria dem Alessia Morani: non è il momento?

«Quando si governa in coalizione le cose vanno fatte insieme. Questo è uno dei temi sul quale si gioca la capacità del Pd di dimostrare leadership e al tempo stesso rispettare gli alleati. Il momento è ora, non si aspetti per ottenere di più».

 

Servirebbe a cambiare il paradigma sull'immigrazione?

«È il modello di integrazione positiva a cui dobbiamo tendere. L'opposto dei tagli ai corsi di italiano per immigrati che sono stati una delle caratteristiche del salvinismo».

 

Basta mettere un "tecnico" al ministro dell'Interno, per cambiare approccio sulle migrazioni?

matteo renzi enrico letta

«Lamorgese ha cominciato col piede giusto. Il vertice di Malta è un passo avanti importante, ma non è la soluzione finale. Sull'immigrazione non ci si può nascondere, servono risposte strutturali. E occorre un trattato - che ho proposto si faccia a Lampedusa - con i Paesi volenterosi, lasciando fuori quelli di Visegrad, e applicando regole chiarissime: voto a maggioranza e automatismi in tutte le scelte, a partire dalla redistribuzione».

 

Si può arrivare a una sintesi anche sul fine vita?

«La sentenza della Corte impone al Parlamento di farsi carico di questo tema, coinvolgendo tutti, tenendo conto delle complessità, ma seguendo l'indirizzo indicato dai giudici».

 

roberto gualtieri

Perché il Pd dovrebbe accettare, dopo averlo sempre bocciato in aula, il taglio dei parlamentari?

«Penso che la riduzione sia una cosa positiva e che il Pd debba viverla con maggiore serenità, anche se non dovrei usare questo termine».

 

Non serve almeno una nuova legge elettorale?

«Certo, una legge che dia diritto di tribuna alle minoranze. Non un maggioritario all'inglese o alla francese. Quella giusta è il Mattarellum, i collegi con una quota proporzionale. Aggiungerei la sfiducia costruttiva: un governo casca perché ce n'è un altro pronto, sennò si va al voto. E secondo me le legislature dovrebbero essere più brevi, di tre, quattro anni».

 

Questa quanto può durare?

«Le cose di cui abbiamo parlato, quelle di cui ha parlato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, sono possibili se si arriva alla fine. Se falliamo, facciamo un favore a Salvini. Che si è avvitato, fa impressione vederlo lanciare merendine da un palco, ma è ancora fortissimo. E va battuto politicamente».

ENRICO LETTA GIOCA A CALCIO

 

Una app per prendere le decisioni, il tesseramento on line, le multe ai candidati consiglieri in Umbria: il Pd si sta grillizzando?

«L'identità si gioca sui valori e sui programmi, e mi sembra che Zingaretti abbia orientato il Pd nella giusta direzione. Il tesseramento on line è la giusta risposta al potere dei capibastone. E alla malattia delle correnti. Il Pd non potrà mai cadere negli errori del M5S perché è fatto di popolo, di sezioni, di feste di militanti, la cui libertà personale non potrà mai essere in discussione. Così come non si può mettere in discussione l' assenza di vincolo di mandato. In questo, la missione dem deve essere quella di contaminare i 5 stelle, cercando di far loro abbandonare questo senso proprietario degli eletti».

 

Non hanno la sua stessa fiducia nella democrazia rappresentativa.

«Neanche nella democrazia interna. Ma bisogna riconoscere la carica innovativa di alcuni loro meccanismi. Bisogna migliorarsi e migliorarli, ma non credo in una fusione col Pd».

 

boschi renzi

Cosa pensa dello strappo di Matteo Renzi?

«Penso sia stato un errore per il modo e per i tempi, oltre che per la sostanza. Il Pd ha fatto un' operazione enorme costruendo il governo, aveva suscitato ammirazione in Europa, ma quella mossa ha fatto sì che pensassero: "Sono sempre gli stessi"».

 

RENZI BOSCHI

Renzi è un rischio per il governo?

«È una piccola mina messa sotto l' esecutivo, ma non penso abbia interesse a farlo cadere».

 

Ha detto di essere stato trattato come un intruso.

«Strano, visto che è l' unico a essere stato sia premier che segretario pd. Forse è meglio sia uscito, si è chiarito un equivoco. E forse il Pd non ha troppo da temere, dalle prime mosse mi sembra guardi più a Forza Italia».

 

Si fida di Conte, che fino a un anno fa amava le parole sovranismo e populismo?

salvini conte

«Mi fido del fatto che fare bene con questo governo è nel suo interesse, non ha un terzo tempo da giocare. E forse l' anno trascorso gli è valso come apprendistato. Ha capito che Salvini stava portando il Paese a sbattere. Adesso bisogna accelerare sul green new deal, coniugarlo con la lotta alle diseguaglianze, non permettere che il ministro Costa metta la faccia su un testo vuoto. Aspettare magari, ma fare bene il decreto sul climate change, d' intesa con Bruxelles. Sono anche d' accordo con la lotta al contante: basta con la palla delle vecchiette che non sanno andare al bancomat. E a Conte e Di Maio do un consiglio: domani arriva il segretario di Stato americano Mike Pompeo. Si facciano sentire. Lo schiaffo di Trump sui dazi al nostro agroalimentare è gravissimo e merita una risposta adeguata».

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…