letta bonaccini

“LA PROPOSTA DELLA DATA DELLE PRIMARIE È IL 19 FEBBRAIO” – ENRICO LETTA PROVA A INCANTARE L’ASSEMBLEA DEM PER SPINGERLA A VOTARE LA MODIFICA DELLO STATUTO: “E’ NECESSARIA DELLA MAGGIORANZA ASSOLUTA DEI COMPONENTI. QUESTO È UN ADEMPIMENTO NECESSARIO" - SE TUTTO FILERÀ LISCIO OGGI, STEFANO BONACCINI DOMANI FORMALIZZERÀ LA SUA CANDIDATURA E A SEGUIRE LO FARANNO GLI ALTRI CANDIDATI, CHE AVRANNO COMUNQUE TEMPO FINO AL 27 GENNAIO - LA SINISTRA PD NON GRADISCE TUTTA QUESTA FRETTA ANCHE PERCHÉ NON HA UN CANDIDATO…

PD:LETTA,ALLARGAMENTO E PRIMARIE IL 19 FEBBRAIO

(ANSA) - ROMA, 19 NOV - "Oggi dobbiamo rendere possibile statutariamente il processo costituente" già deciso "politicamente", un processo "che consentirà un allargamento, con delle regole più semplici e con tempi certi". Lo annuncia il segretario del Pd Enrico Letta in assemblea: "La proposta" della data delle primarie "è il 19 febbraio".

 

LETTA BONACCINI

PD:LETTA,OGGI GIORNO ORGOGLIO, SERVE RESPONSABILITÀ

(ANSA) - ROMA, 19 NOV - "Io vorrei che oggi fosse il giorno dell'orgoglio del nostro Pd, veniamo da settimane complicate, so quanto lo siano sui territori". C'è "l'obbligo" di votare una "norma statutaria che necessita della maggioranza assoluta dei componenti di questa assemblea. Questo è un adempimento necessario" a fare "il congresso costituente". Noi "siamo un partito che decide collettivamente, non personale" ma proprio per questo serve "grande responsabilità". Lo dice il segretario del Pd Enrico Letta all'assemblea del partito.

ENRICO LETTA

 

PD: LETTA, DA GIOVEDÌ INIZIA LA FASE COSTITUENTE

(ANSA) - "La fase costituente resta inalterata nei tempi e inizia giovedì, con la direzione nazionale che nominerà il comitato costituente nazionale, fatto" tra le altre cose "secondo regole di equilibrio di genere, per accompagnare la fase costituente" e la redazione di un "nuovo manifesto che sarà presentato all'assemblea". Lo ha detto il segretario del Pd Enrico Letta.

 

PD, ACCORDO SULLE PRIMARIE IL 19 FEBBRAIO MA LA SINISTRA LO VOTA TURANDOSI IL NASO

Carlo Bertini per “la Stampa”

elly schlein bonaccini

 

Le correnti sono avvertite: se qualcuno fa scherzi si rischia di piombare nel caos, il percorso congressuale potrebbe trasformarsi in scontro congressuale con morti e feriti: Enrico Letta fino a ieri sera ha sentito tutte le aree del partito, (Guerini, Orlando, Provenzano, Orfini...) per raccogliere consensi sul compromesso che proporrà oggi: non si può accelerare troppo a gennaio perché si strozzerebbe la fase costituente per aprirsi all'esterno; ma si può ridurre al massimo la seconda parte, quella nei circoli prima dei gazebo.

 

PROVENZANO 34

Pur sapendo che la data del 19 febbraio per le primarie confligge con alcuni aspetti, come la concomitanza con le elezioni in Lazio, Lombardia, Friuli e Molise. Quando sarà decisa la data del voto, in teoria si potrà modificare anche la convocazione dei gazebo.

«Se perdiamo le regionali, le primarie ne risentiranno», temono i dem.

 

Ma la sinistra voterà questo accordo turandosi il naso, non gradisce tutta questa fretta.

Anche perché non ha un candidato ed Elly Schlein, vicina a quell'area politica, avrebbe bisogno di più tempo per farsi «accogliere» dal popolo dem.

Mezzo partito però le è contro e non vuole perdere altri mesi, mentre fuori infuria la bufera col governo Meloni.

 

SCHLEIN BONACCINI 5

Il Pd rischia di implodere e Letta stamane farà un discorso di verità con i mille delegati, mettendoli davanti alle loro responsabilità e proponendogli di votare un dispositivo che fissi le primarie entro il 19 febbraio e con un percorso costituente, per aprirsi agli esterni, che duri fino al 22 gennaio.

 

Se tutto filerà liscio oggi, domani formalizzerà la sua candidatura Stefano Bonaccini e a seguire lo faranno gli altri candidati, che avranno comunque tempo fino al 27 gennaio. E il 10 dicembre, il Pd sarà chiamato ad una «giornata di mobilitazione generale» che dia il segno di una ritrovata vitalità «per opporsi alla manovra della destra, ai richiami ai no vax e agli evasori». Iniziativa che Letta lancerà nei prossimi giorni, o come una manifestazione nazionale o spalmata in tante piazze d'Italia.

goffredo bettini andrea orlando foto di bacco

 

«Da un lato c'è l'urgenza di fare una cosa che apra all'esterno, dall'altro quella di avere subito una leadership legittimata», sarà in sintesi il messaggio di oggi del segretario uscente. Consapevole che comunque il passaggio odierno in assemblea, che secondo lo Statuto richiede una maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, è da brivido: la sinistra di Andrea Orlando fa sapere di avere «grandissime perplessità» sul dispositivo che il braccio destro di Enrico Letta, Marco Meloni, ha messo a punto per avere una maggioranza blindata ed evitare guai.

 

elly schlein abbraccia stefano bonaccini

«Perché sono due cose inconciliabili una conta sui nomi e un congresso costituente», dice Orlando. «Il Congresso faccia scelte politiche chiare e chi perde non si ingrugna», dice Goffredo Bettini per scacciare il fantasma di un'altra scissione.

 

Ci vogliono però oltre cinquecento voti dei mille delegati per chiudere la partita, perché ci sono cambi allo Statuto da approvare: una norma transitoria che inserisce nel percorso congressuale del partito questa nuova fase costituente; consentendo la partecipazione a chi fa parte di un altro movimento o associazione che lo deliberi. E ai non iscritti che sottoscrivano un'adesione, anche on line, con un contributo volontario di un euro.

La fase costituente servirà a far esprimere i partecipanti «su una serie di nodi politici essenziali, come i valori fondanti, la missione, le modalità di organizzazione».

 

I componenti del comitato costituente formato da personalità del mondo del lavoro, dell'impresa, della cultura, etc. che redigerà il Manifesto dei valori e dei principi, verranno nominati la settimana prossima in Direzione. Entro il 12 febbraio saranno votati i candidati alla segreteria dagli iscritti, compresi quelli che hanno aderito alla fase costituente. Ed entro il 19 febbraio si terranno (salvo circostanze eccezionali legate alle regionali) le primarie tra i due candidati che hanno ottenuto un maggior numero dei voti nei circoli.

enrico letta andrea orlando elly schlein sul palco con bonaccini

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…