di maio

LE EPURAZIONI DI “GIGGINO”. DI MAIO PEGGIO DELLA DC – I ROMPICOGLIONI A CINQUE STELLE FUORI DALLE LISTE; O MESSI IN POSIZIONI A RISCHIO – POSTI SICURI SOLO PER GLI AMICI E PER I MODERATI: I “NO TAV” E GLI “ANTI EURO” FINISCONO IN SOFFITTA - TRE VIDEO STRACULT DI DE LUCA VS 'DI MIAO': "DOVEVA FARE IL CARPENTIERE..."

Manuela Perrone per il Sole 24 Ore

 

IL MEME SULLE PROMESSE ELETTORALI DI LUIGI DI MAIO

La nuova linea “governista” del M5S è tutta lì: nell'elenco dei candidati nei listini proporzionali. Dentro, spesso nel ruolo di capilista, dunque con il seggio garantito, tutti i fedelissimi di Luigi Di Maio e i volti più noti. A rischio, perché in posizioni marginali nelle liste, le seconde linee dell'ala ortodossa del Movimento, quella insofferente alla leadership dimaiana che spesso in passato ha fatto sentire il suo malumore. Ma anche i parlamentari uscenti più fumantini, i complottisti o i fautori di battaglie non più utili (i no Tav, gli anti-euro).

FICO GRILLO DI MAIO

È la ratifica degli iscritti - quelli che hanno votato alle parlamentarie - al cambio di pelle dei Cinque Stelle, tutto teso in questa campagna elettorale a scrollarsi di dosso l'etichetta di incompetenti, inaffidabili e anti-sistema. Anche le scelte nei collegi uninominali, su cui Di Maio sta lavorando in questi giorni, andranno in questa direzione.

 

LE CONFERME, DA BONAFEDE A FICO

Sono un centinaio, sui 123 parlamentari M5S, quelli riconfermati tra i candidati. I più vicini a Di Maio sono tutti capilista per la Camera. Come Laura Castelli, la torinese tesoriera del Movimento, che si occupa dei dossier economici (Piemonte 1/01) e che proprio oggi è stata rinviata a giudizio dal Gip di Torino per un post contro una candidata del Pd alle scorse amministrative.

Capilista sono pure Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, gli “emissari” spediti in Campidoglio a monitorare la giunta Raggi (rispettivamente candidati in Toscana e in Trentino), e Danilo Toninelli, il frontman dei Cinque Stelle su riforme e legge elettorale, che però passa candidato in Senato (Lombardia).

DANILO TONINELLI

 

Si ripresentano primi in lista per Palazzo Madama Vito Crimi, Laura Bottici, Gianni Girotto, Carlo Martelli. Degli ortodossi, quelli che hanno sempre criticato “l'uomo solo al comando” ma che negli ultimi tempi sono più o meno rientrati nei ranghi, ci sono per la Camera Roberto Fico (capolista Campania 1/02), Carlo Sibilia (Campania 2/1), Paola Taverna (Lazio 1), Federico D'Incà (Veneto 1/02). Al Senato corre di nuovo Nicola Morra (Calabria 1).

Marco Scibona

 

CHI RISCHIA IL SEGGIO

Circa il 20% degli uscenti rischia invece di non tornare più in Parlamento. Fuori l'animalista Paolo Bernini, sostenitore del “complotto dell'11 settembre”, quello dei microchip impiantati sotto pelle. Rischiano il no Tav Marco Scibona, la senatrice dissidente Elisa Bulgarelli che criticò i “cerchi e cerchietti magici” dentro il Movimento.

 

Non hanno il seggio assicurato l'ex capogruppo a Palazzo Madama Andrea Cioffi, il deputato scettico Andrea Colletti. Rischia Giorgio Sorial (il deputato che, nel 2014, in un eccesso d'ira, diede del boia al presidente Giorgio Napolitano): nonostante il lavoro profuso sul programma sviluppo economico, ha scontato sia la concorrenza sul territorio, a Brescia, del collega Claudio Cominardi, in prima linea sui temi del lavoro, sia l’obbligo di alternanza di genere. Gara difficile anche per Daniele Pesco, deputato in prima linea negli attacchi alle banche.

ANDREA CIOFFI

 

GLI ESTERNI IN CORSA, DA DE FALCO A PARAGONE

Le parlamentarie sono state pure il suggello alla scelta, voluta da Di Maio, di aprire le porte del M5S a esterni della società civile. Trionfo per il capitano di fregata Gregorio De Falco, l'anti-Schettino (capolista in Toscana 2 per il Senato), per il presidente Adusbef Elio Lannutti (Lazio 2, Senato), per il giornalista Gianluigi Paragone (Lombardia 3, Senato).

gianluigi paragone

Molto probabile che i loro nomi siano spesi anche nei collegi, come quello di Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano di disabilità, e di altri docenti e imprenditori ancora top secret. Di Maio ha annunciato altre sorprese: «Molti nomi noti che faranno tremare i polsi agli avversari. Persone che stanno ricevendo telefonate dai leader degli altri partiti che stanno dicendo “ti prego non ti candidare con il M5S” che mi rovino. Tra qualche giorno li presenterò tutti insieme».

 

Non dice di più, il candidato premier, ma assicura: «Ci saranno attori impegnati su temi sociali, persone che vengono dalle forze armate, dal mondo dell'università e dall’imprenditoria».

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…