parata 2 giugno1

UN ESERCITO DI VECCHIETTI E I POLIZIOTTI IN FERIE FORZATE - LE ELEZIONI S’AVVICINANO (FORSE) E LA POLITICA RISCOPRE I PROBLEMI DELLE FORZE ARMATE - GLI STRAORDINARI NON PAGATI AI SOLDATI E L’ETA’ MEDIA SEMPRE PIU’ ALTA - GASPARRI, RISPARMIAMO I SOLDI PER I MIGRANTI

 

Chiara Giannini per il Giornale

 

CENTRO DI ROMA MILITARICENTRO DI ROMA MILITARI

Straordinari non pagati, militari obbligati alle ferie e, di conseguenza, meno uomini sul territorio, con un’età media sempre più alta. Militari e politici scendono sul piede di guerra: «Così ne va della sicurezza nazionale. Le risorse vanno trovate». Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, non ci gira intorno: «Entro il 2024 l’Esercito italiano non avrà più di 90mila uomini di età media vicina ai 40 anni. Entreranno tutti in uno stadio come San Siro. E dovranno difendere 60 milioni di italiani. Significa mettere la nostra sicurezza nelle mani della Merkel e di Macron. Non mi sembra saggio».

 

CENTRO DI ROMA MILITARICENTRO DI ROMA MILITARI

E prosegue: «La Lega ha presentato una sua proposta, che mira ad affiancare a un’aliquota ridotta di professionisti una leva di pochi mesi da svolgere nelle Regioni di appartenenza, per mettere a disposizione del Paese un bacino di risorse addizionali e fresche, per la sola protezione dell'uscio di casa». L’ex ministro della Difesa, Mario Mauro, racconta che «la riduzione programmatica dello strumento militare italiano è stata immaginata quando c’erano più soldi per consentire la professionalizzazione delle forze armate. Questa legislatura va verso la fine senza che venga svolto, sul piano normativo, ciò che il libro bianco implicava, ovvero abbassare l'età media del personale delle forze armate, facendo entrare giovani ».

 

Poliziotti a Ventimiglia Poliziotti a Ventimiglia

E prosegue: «Il governo ha oscillato tra il riproporre in modo ambiguo il tema della leva e il ripiegare su un misterioso servizio civile generalizzato che è tutto tranne che uno strumento con cui si può far fronte al rischio terrorismo. Mi sembra che, in questo momento, l’ideologia prevalga sul senso di realtà. Quella degli straordinari, invece, mi sembra - conclude - una plateale ingiustizia. Che l’Italia abbia bisogno di spendere di più nella Difesa credo che, a cominciare da Trump, ce lo abbiano detto tutti».

 

graziano pinotti1graziano pinotti1

Il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (Fi), contesta la carenza di mezzi e di risorse che arriva fino agli straordinari non pagati. «Come coprirlo? Basta non spendere 4,7 miliardi per l’immigrazione nel 2017, ma usare un miliardo in Africa per aiutare i migranti nei loro Paesi e un miliardo in Italia. Con 2,7 miliardi che avanzano ci si può sbizzarrire: telecamere, aumento delle unità di polizia locale, fondo per gli straordinari».

 

MARIO MAUROMARIO MAURO

L’ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Pasquale Preziosa, tiene a dire che «per avere un maggiore impegno è necessario mettere più risorse. Lo straordinario serve per aumentare la disponibilità del personale al servizio quando serve. Il quadro internazionale obbliga a trattenere i militari più tempo. Lo straordinario sta diventando ordinario. Un bilancio della Difesa che nel tempo è andato verso tagli continui mal si concilia con i nuovi scenari di terrore ».

 

Il generale Giorgio Battisti, già comandante della formazione specializzazione e dottrina dell’Esercito, fino al 2016 chiarisce: «si vogliono impiegare i militari per concorrere alla sicurezza dei grandi eventi estivi. Bisogna tener conto, però, che le forze armate richiedono formazione. Per avere 8mila soldati in strada bisogna operare una turnazione a 4, quindi 32mila soldati. Occorrono più militari».

 

maurizio gasparrimaurizio gasparri

In base alla ricollocazione, 39.600 richiedenti asilo che potrebbero beneficiare dello status di rifugiato dovrebbero essere trasferiti dall’Italia verso l’Ue. Al 2 giugno solo 6.502 migranti, un sesto del totale, sono stati trasferiti. Per le ricollocazioni il Paese più disponibile è la Germania che ne ha accolti 2.512. Seguono Norvegia (810), Finlandia (653) e Svizzera (649). Non hanno riallocato migranti dall’Italia, tra gli altri, Ungheria, Irlanda, Polonia

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