open arms

CHE FACCIAMO CON LA OPEN ARMS? - L’OFFERTA DI UN PORTO PER LO SBARCO, DA PARTE DELLA SPAGNA, HA SPIAZZATO LA PROCURA DI AGRIGENTO CHE ERA PRONTA AL SEQUESTRO DELL’IMBARCAZIONE (CHE AVREBBE PORTATO ALLO SBARCO IMMEDIATO DEI 107 PROFUGHI ANCORA A BORDO) - ORA I MAGISTRATI STANNO VALUTANDO SE LE CONDIZIONI DEI MIGRANTI SIANO COMPATIBILI CON ALTRI GIORNI DI NAVIGAZIONE…

Mic. All. per “il Messaggero”

 

i minori della open arms portati a lampedusa

Due giorni fa l'ispezione a bordo per verificare le condizioni di salute dei migranti. Poi, l'acquisizione negli uffici del Viminale della documentazione relativa al caso Open Arms e, parallelamente, l'analisi delle cartelle cliniche dei naufraghi fatti sbarcare per motivi medici. Il passo successivo della procura di Agrigento, che sul caso della Ong spagnola ha aperto due inchieste, una per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e l'altra - che punta il dito verso il ministero dell'Interno - per sequestro di persona, violenza privata e abuso d'ufficio, sarebbe dovuto essere il sequestro dell'imbarcazione.

 

i minori della open arms portati a lampedusa

Una mossa che avrebbe portato allo sbarco immediato dei 107 profughi ancora a bordo. Ma l'offerta di un porto sicuro da parte della Spagna - arrivata dopo 17 giorni di polemiche e rimpalli - ha spiazzato tutti quanti, procura compresa. Tanto che negli uffici di Agrigento è stato convocato un vertice d'urgenza a cui hanno partecipato il procuratore capo Luigi Patronaggio, l'aggiunto Salvatore Vella e la pm Cecilia Baravelli.

 

BATTUTA D'ARRESTO

migranti della open arms visitati al porto di lampedusa

Il risultato della decisione di Pedro Sanchez è una battuta d'arresto nell'inchiesta della Procura, che ieri mattina sembrava indirizzata verso un intervento che in giornata avrebbe potuto sbloccare lo stallo. Dopo l'ispezione a bordo compiuta dagli uomini della Squadra mobile, accompagnati dalla Guardia costiera e da due medici della Sanità marittima, gli inquirenti stavano studiando la situazione sulla sostenibilità delle condizioni igienico sanitarie e sulla capacità dell'equipaggio di garantire la sicurezza.

 

i minori della open arms portati a lampedusa

A preoccupare sono le condizioni psicologiche dei migranti, anche se non è ancora stato raggiunto il limite che imporrebbe di disporre uno sbarco immediato. Ora, quindi, i magistrati stanno valutando se le condizioni siano compatibili con altri giorni di navigazione. Parallelamente, stanno ricostruendo la catena di comando che, partendo dal Viminale, ha impedito l'approdo a Lampedusa, nonostante un'ordinanza del Tar definisse l'imbarcazione «non offensiva» e sospendesse temporaneamente gli effetti del decreto sicurezza bis.

open arms

 

Secondo i pm, proprio alla luce della decisione del Tar non possono essere disattese le convenzioni internazionali che prevedono il soccorso delle persone in mare. Soccorso che si ritiene concluso solo con l'approdo nel porto sicuro più vicino. A breve potrebbero anche scattare le iscrizioni sul registro degli indagati, ma in quel caso il fascicolo verrebbe trasmesso per competenza alla procura di Catania. L'inchiesta, però, ha rallentato anche per un altro motivo: si attende la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso presentato da Salvini contro l'ordinanza del Tribunale amministrativo. Decisione che potrebbe arrivare già oggi pomeriggio.

i minori della open arms portati a lampedusa

 

LE POLEMICHE

Intanto la mossa di Sanchez ha creato polemiche. Alcuni la leggono come una decisione di facciata: il governo di Madrid aveva inizialmente offerto il porto più lontano del Mediterraneo, quello di Algeciras, certo che lo sbarco sarebbe avvenuto in Italia. Una scelta prontamente giustificata: «Si tratta del porto meglio attrezzato», ha puntualizzato Sanchez che, dopo il rifiuto della Ong, ha corretto il tiro: «Offriamo il porto spagnolo più vicino».

 

open arms

Si tratterebbe di Mahon, sull'isola di Minorca (Baleari). La prima a sollevare dubbi, è stata la sindaca di Barcellona Ada Colau: «È piuttosto tardi per offrire il porto di Algeciras (noi offriamo quello di Barcellona da 12 giorni). Gli stati membri della Ue devono obbligare Salvini a rispettare la legge e se non lo fa aprire una crisi diplomatica».

 

Fino a ieri, Madrid si era rifiutata di accogliere i naufraghi sulla base del fatto che la Spagna è già sotto pressione migratoria dal Marocco. Ma il prolungarsi della situazione di stallo - e soprattutto le polemiche - hanno pesato sulla decisione di offrire un porto. L'accordo coordinato in modo informale dalla Commissione europea prevede che la Spagna «prenderà la sua parte, nonostante stia ricevendo un flusso di migranti attraverso il Mediterraneo occidentale maggiore dell'Italia», sottolinea il governo di Sanchez. I migranti verranno poi distribuiti in sei paesi europei.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…