marta fascina silvio berlusconi antonio tajani licia ronzulli

FASCINA, LA “EVITA PERON” DI ARCORE – LADY MARTA ORMAI È LA MONARCA (QUASI) ASSOLUTA DI FORZA ITALIA: È LEI A GESTIRE IL CAMBIAMENTO DENTRO IL PARTITO, CON IL TRIUMVIRATO MARINA-LETTA-TAJANI. LA RIORGANIZZAZIONE DEI COORDINATORI, I RAPPORTI CON RENZI, LA RONZULLI SEMPRE PIÙ “APPESA A UN FILO” E IL DETTAGLIO NON SECONDARIO DELL’INTERVISTA DI BERLUSCONI AL “GIORNALE”: L’HA CHIAMATA DI NUOVO “MOGLIE”. E I PARLAMENTARI FORZISTI SI CHIEDONO SE I DUE SIANO DAVVERO CONVOLATI A NOZZE, DOPO IL “FINTO” MATRIMONIO MORGANATICO…

1. MARTA LA “MOGLIE”: IL MISTERO DI SILVIO B.

Estratto dal “Fatto quotidiano”

 

marta fascina silvio marina berlusconi

Come spesso accade, il diavolo si nasconde nei dettagli. Così, della lunga intervista […] che Silvio Berlusconi ha rilasciato al direttore del “Giornale” Augusto Minzolini, colpisce una parola che sta nelle prime venti righe: “Moglie”.

 

La usa, l’ex premier, […] per parlare della dedizione che gli ha mostrato Marta Fascina, che è la sua fidanzata sì, ma sposata non è. […] Ma alla luce del grande potere che Fascina sta acquisendo anche dentro il partito […] l’insistenza sul legame familiare interroga parecchi.

SILVIO BERLUSCONI INTERVISTATO DA AUGUSTO MINZOLINI SUL GIORNALE

 

Già nei giorni scorsi, un informatissimo lancio dell’AdnKronos raccoglieva le voci di parlamentari forzisti che si chiedevano se, per caso, Silvio fosse davvero convolato a nozze, dopo il “finto matrimonio” di un anno fa. Il mistero resta fitto. E […] avrebbe effetti ben più deflagranti degli annunci […] sull'asse tra conservatori e popolari per le prossime Europee.

 

2. IL RESTYLING DI FORZA ITALIA: IDA A FASCINA E TAJANI IL CAV: NO ATTACCHI A RENZI

silvio berlusconi licia ronzulli marta fascina a napoli

Estratto dell’articolo di Mario Ajello per “il Messaggero”

 

Lo chiamano il Marta Power. O meglio: il Fascina Soft Power. Perché il comando della quasi consorte di Berlusconi (lui la chiama «mia moglie») in Forza Italia, ormai acclarato e quasi condiviso, non è di tipo monocratico. Anzi, l'assetto del partito azzurro dopo la "resurrezione" post-ospedaliera del Cavaliere prevede, oltre al leader principale, un quadrumvirato: Marta, Marina, Tajani e Gianni Letta, tornato in gran splendore come Eminenza Azzurrina e regista.

 

GIANNI LETTA TAJANI

A gestire il cambiamento promesso e promosso da Berlusconi è comunque Marta. E a lei potrebbe riuscire quella riorganizzazione del partito per grandi aree e tre macro-regioni - Nord, Centro e Sud - che Silvio sogna da più di dieci anni.

 

Il Soft Fascina Power prevede, oltre a un ricambio dei coordinatori regionali […], la tripartizione del potere interno per cui al Nord gli azzurri saranno guidati da Alessandro Sorte (super tendenza Marta), al Centro da Alessandro Battilocchio (tajaneo doc) e al Sud da Tullio Ferrante, il più caro amico ed ex compagno di scuola di Marta, sottosegretario alle Infrastrutture e ormai di casa ad Arcore.

 

marta fascina e antonio tajani

Se questo tipo di riorganizzazione andrà in porto, Forza Italia avrà un'architettura più piramidale e con un gruppo di vero comando molto ben definito. Nel quale […] rientrano insieme ai nomi di cui sopra anche altri: dal capogruppo dei deputati Barelli, vicinissimo a Tajani, all'eurodeputato Fulvio Martusciello uomo macchina e suggeritore di strategie, da Anna Maria Bernini ministra ma anche vice-coordinatrice nazionale a Gasparri e soprattutto Schifani che è il punto di riferimento dei presidenti regionali azzurri, ma stanno emergendo anche altre figure di peso: come la deputata Cristina Rossello, segretaria cittadina di Milano e avvocata di Marina Berlusconi. Per non dire di Stefano Benigni, altro fedelissimo di Marta, deputato e coordinatore nazionale del movimento giovanile, di cui Silvio non fa che dire un gran bene.

 

ALESSANDRO SORTE STEFANO BENIGNI

[…] «Un vero rilancio», lo chiama Berlusconi […]  Il Fascina Soft Power […] si concentra comunque sul partito. E la nuova Forza Italia ha deciso di tornare all'antico, ripristinando le feste azzurre. La Festa Azzurra dei giovani sarà a Gaeta, dall'8 settembre. Alla fine dello stesso mese - a Telese, storica terra mastellata, nel beneventano - si svolgerà la Festa Azzurra nazionale.

 

E lì - medici e famiglia permettendo - Silvio vorrà esserci in presenza. Nel ricambio di tutto, come si sa, c'è anche stato il turn over alla guida delle comunicazione del Cavaliere, e dopo Paolo Emilio Russo, ecco Danila Subranni. C'è poi da sostituire, forse, il capogruppo in Senato. E se non sarà più Licia Ronzulli, toccherà a Mario Occhiuto o, meno probabilmente, a Roberto Rosso.

 

mario occhiuto

[…] Berlusconi […] Non ha nessuna voglia di insidiare Meloni - anzi i rapporti tra Giorgia e Marta sono più che cordiali - ma il vero autore dell'operazione primo presidente della Commissione Ue targato Ppe più destra vuole essere Silvio.

 

Una raccomandazione va facendo Berlusconi ai suoi: «Non attaccate Matteo Renzi. Se rinsavisce e molla la sinistra, le nostre porte per lui sono sempre aperte». Ma questo è un discorso futuribile. […]

Marta FascinaCONVENTION DI FORZA ITALIA - STRISCIONE PER MARTA FASCINAmarta fascina cover telefono faccia berlusconi 3

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…