federico arata matteo salvini steve bannon

L’ARCHITETTO DEL SOVRANISMO – IL PERSONAGGIO PIÙ INTERESSANTE DELLA VICENDA SIRI È ESTRANEO ALL’INCHIESTA ED È FEDERICO ARATA, IL FIGLIO DI PAOLO: VIVE TRA MILANO E LONDRA E DUE GIORNI FA ERA AL VIMINALE - C’È SEMPRE QUANDO SI PARLA DI RELAZIONI INTERNAZIONALI DELLA LEGA, A PARTIRE DAI TOUR ITALIANI DI BANNON – I RAPPORTI CON “THE MOVEMENT” E TED MALLOCH, PROFESSORE AMERICANO COINVOLTO DA MUELLER NEL RUSSIAGATE

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

FEDERICO ARATA

Federico Arata ieri mattina ha cancellato i propri profili dai social network. Uno degli ultimi post, due giorni fa, lo ritraeva all' interno del Viminale. Figlio di Paolo, estraneo all' inchiesta che ha interessato il padre e il fratello Francesco, rischia di essere proprio lui il personaggio più interessante di tutta la vicenda.

 

Vive tra Milano e Londra, si vanta di essere uno degli «architetti» dell' Internazionale Sovranista e la sua visita al Viminale due giorni fa non è casuale. I suoi passaggi al ministero dell' interno, da quando l' inquilino si chiama Matteo Salvini, sono piuttosto frequenti e solo in qualche caso documentati pubblicamente. Nel luglio scorso ad esempio accompagna Ted Malloch, professore americano residente a Londra, implicato nelle indagini di Mueller sul Russiagate.

 

TED MALLOCH SALVINI

Malloch si presenta - anche in un colloquio con La Stampa pubblicato nei mesi scorsi - come «consulente informale» di Salvini. In un articolo a sua firma su The Gateway Pundit, testata americana «sovranista», Malloch parla di Arata come suo «collega» e «forte sostenitore» del governo gialloverde. Le poche cose che lo riguardano lo descrivono come imprenditore ed ex banker di Credit Suisse - a Zurigo, nella divisione che «fabbricava» i famigerati derivati -. Non gradisce apparire, ma in rete è disponibile una sua intervista ad un periodico patinato pakistano, corredata da sue foto in abiti tradizionali del paese.

SALVINI BANNON MODRIKAMEN

 

Di certo c' è la sua presenza in tutte le occasioni che riguardano in qualche modo le relazioni internazionali della Lega di Salvini. A cominciare dai tour italiani di Steve Bannon, ideologo e consulente di Donald Trump prima della rottura tra i due. Come è certo che a introdurre Arata da Salvini è proprio Armando Siri. Il legame «politico» tra i due risale almeno al 2017. Nel luglio di quell' anno il padre Paolo era il relatore per l' energia nella convention che avrebbe dovuto gettare le basi del programma di governo della Lega. La sua proposta: la politica deve «riprendere in mano la questione energetica che, oggi, è gestita da Enel ed Eni».

FEDERICO ARATA (A DESTRA) DURANTE UNA VISITA IN PAKISTAN A COLLOQUIO CON IL PRIMO MINISTRO IMRAN KHAN

 

Alla fine del 2017 è invece il figlio Federico che interloquisce con una serie di persone tra Italia e Usa - tra i quali lo stesso Siri, Giancarlo Giorgetti e ancora Malloch - per organizzare un tour in Usa del leader della Lega. In una mail visionata da La Stampa ad esempio, Arata parla del viaggio in Usa di Salvini come di una occasione per dare visibilità alla proposta di Siri («una persona onesta, con le giuste motivazioni») sulla flat tax, «la migliore speranza per l' Italia di rimettersi in sesto (back on track, ndr)». Il tour in Usa prima delle elezioni del m arzo scorso poi non si è fatto, ma il progetto non è mai stato abbandonato. Lo ha confermato lo stesso Malloch nello stesso colloquio citato più sopra. Qualche mese prima, Arata aveva costituito a Londra la Sikander limited, cancellata d' autorità dal registro delle società britanniche nel gennaio scorso.

ARMANDO SIRI

 

 Nell' estate del 2018 è impegnato nell' organizzazione degli incontri tra Salvini e Bannon e dell' adesione di Salvini al progetto allora denominato The Movement per costruire un' alleanza tra i partiti sovranisti europei. Agli amici confidava di essere stato proprio lui il «facilitatore» dell' incontro tra i due e dell' adesione di salvini al progetto di Bannon.

Paolo Arata

STEVE BANNON SALVINITED MALLOCH CON SALVINIgiuseppe conte armando siriarmando siri 2danilo toninelli armando siri

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…