EU-GENIO, TORNA NELLA LAMPADA - FELTRI FA IL CONTROPELO A SCALFARI PER LE SUE SVELENATE SU TRUMP: “E’ STATO ELETTO CON LIBERE ELEZIONI E LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA NON VALGONO SOLO QUANDO VINCONO I TUOI AMICI, CARO EUGENIO. ABBI PAZIENZA ALMENO SEI MESI PRIMA DI VERGARE CAZZATE SU DI LUI”
Vittorio Feltri per Libero Quotidiano
Ieri come ogni domenica ho letto l'articolessa di Eugenio Scalfari, che ha discettato di Trump e di Renzi, due personaggi che non hanno nulla in comune se non il fatto di appartenere entrambi al genere umano. Il Fondatore, al solito, non ha risparmiato citazioni dotte: Freud, Jung, Spinoza, Nietzsche e Manzoni, che non ho capito cosa c'entrino con il neopresidente degli Stati Uniti e con l'ex premier italiano.
Ma non è questo il punto, anche perché il vecchio giornalista ci ha abituati da tempo a scrivere un paginone ogni qualvolta deve esprimere un'opinione, quindi è ovvio che per riempire un foglio intero di quotidiano sia costretto a saccheggiare, sia pure scegliendoli a caso, vari autori famosi, specialmente quelli del passato impossibilitati a smentirlo.
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Bisogna comunque riconoscere che Scalfari è molto abile a confondere le idee ai propri lettori mescolando argomenti banali, quali la politica domestica e quella internazionale, con nomi altisonanti della letteratura, della scienza e della filosofia, per dare un tono colto alla propria prosa logorroica. Il suo è un vezzo perdonabile, ancorché ridicolo. Eugenio dice che Trump si è rivelato un populista, ricco di consensi e privo di un partito.
Il concetto non è inedito, ma non per questo accettabile. Populista in effetti non è una definizione bensì un insulto abusato, come fascista, qualunquista, cornuto. Il populismo - segnalo all' erudito editorialista ed ex direttore - è un movimento nato in Russia tra la fine dell' Ottocento e l' inizio del Novecento e non è azzardato considerarlo il padre del comunismo. Cosicché dare del populista a Trump è un' idiozia, visto che costui sta al comunismo come Einaudi sta al fascismo.
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Il presidente americano sarà anche un emerito coglione, ma non siamo in grado di affermarlo, per ora, dato che non ha cominciato a governare. Gli alberi si giudicano dai frutti, gli uomini e le donne dalle loro opere. È scontato che Donald in un paio di giorni non abbia avuto il tempo di farsi apprezzare per le suddette opere. Eugenio, abbi pazienza almeno sei mesi prima di vergare cazzate su di lui.
È vero che Trump non ha alle spalle un partito compatto, poiché quello Repubblicano non lo ha appoggiato convintamente, ma è altrettanto vero che egli non è entrato alla Casa Bianca con un colpo di Stato militare. Risulta che sia stato eletto col voto libero dei cittadini, e quei fessi di democratici che organizzano violente manifestazioni di piazza onde contestarlo si comportano da teppisti quali di fatto sono.
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Le regole della democrazia non valgono solo quando vincono i tuoi amici, ma si rispettano anche se prevalgono gli avversari. Quanto a Renzi (lasciando perdere Jung, Freud o Nietzsche) occorre dire la verità: non ce l' ha fatta a resistere a Palazzo Chigi per colpa sua. Ha commesso errori puerili, il più grave dei quali parlare troppo e fare poco e male, inclusa la riforma, sacrosanta nelle intenzioni, però pasticciata come un fondo di Scalfari, della quale la gente non ha compreso il senso, posto che se il bicameralismo è orrendo, il semi cameralismo è ancor peggio.
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Ignoro se Matteo avrà la forza di risalire alla ribalta, so tuttavia che i numeri per ricostruire una maggioranza che lo sostenga per adesso non esistono. Non mi spaventerebbe voltare pagina se non fossi certo che il nostro libro non è a lieto fine.