walter veltroni giorgia meloni massimo dalema silvio berlusconi

“CON LA VITTORIA DI TODDE SARÀ MOLTO DIFFICILE NEGARE CHE DA DOMANI CHI COMANDA COMANDA UN PO’ MENO” – FILIPPO CECCARELLI: “LE ELEZIONI IN SARDEGNA OFFRONO UN INDUBBIO RILIEVO POLITICO E PROSPETTIVE PERSINO VATICINANTI. NEL 1999 IL VOTO ANTICIPÒ LA GRANDE RIPRESA DI BERLUSCONI CHE NEL 2001 S’INSEDIÒ A PALAZZO CHIGI CON GRANDI VELLEITÀ DI POTERE. MA NEL 2004 IL VOTO DEI SARDI INDICÒ CHE QUELLE VELLEITÀ ERANO FALLITE. LE ELEZIONI DEL 2009 COSTITUIRONO LA GOCCIA CHE FECE TRABOCCARE IL VASO DELL’ESAUSTA SEGRETERIA VELTRONI. NEL 2019…” - VIDEO: IL "MALEDETTIIII" URLATO PROPRIO ALLE REGIONALI SARDE CINQUE ANNI FA

 

 

 

Estratto dell’articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

tweet sulle elezioni in sardegna 16

[…] Sul perché la Sardegna al voto sia così particolare è possibile azzardare delle ipotesi, naturalmente empiriche, per non dire potenzialmente strampalate. Forse è il numero ridotto degli elettori, appena il 3 per cento dei votanti in Italia, che ogni volta trasforma la prova in una specie di Super Sondaggio, per giunta gratuito.

 

Forse […] è invece la storia e in fondo anche la qualità del ceto politico che la Sardegna ha donato all’Italia. A parte Gramsci, e un po’ anche Togliatti, l’albo d’oro della Prima Repubblica indica i nomi di ben due presidenti della Repubblica, Segni e Cossiga, poi di Emilio Lussu, Berlinguer, con padre e fratello, Mariotto Segni, Arturo Parisi e altri.

 

francesco cossiga

Qualcosa deve entrarci anche la distanza geografica dall’Italia, e per dirla tutta, pure il senso di colpa o la coda di paglia per cui troppe volte lo Stato centrale ha promesso e ingannato il popolo o se si vuole i popoli sardi, e a maggior ragione proprio sotto elezioni, quindi lavoro, ambiente, facilitazioni nei trasporti interni, suggestioni & fantasmagorie culturali e poi, dopo un lungo silenzio, ecco l’idea di scaricare in Sardegna un’altra base militare o qualche diavoleria per smaltire le scorie nucleari.

 

massimo d alema silvio berlusconi 3

E poi dice che votano strano. Così nell’isola, a differenza di tante altre regioni, non succede mai che chi governa venga mantenuto al potere. L’importante è cambiare maggioranza, presidente, tutto, ma ogni volta è una lotteria e una faticaccia, oltre a crescere l’astensionismo. Ciò detto, le elezioni in Sardegna offrono lo stesso, o proprio per questa loro anomalia, un indubbio rilievo politico, spesso in anche controtendenza, e prospettive a loro modo persino vaticinanti.

 

lucia chessa alessandra todde renato soru paolo truzzu

Nel 1999 il voto anticipò la grande ripresa di Berlusconi che l’anno dopo mandò a casa D’Alema e nel 2001 s’insediò a Palazzo Chigi con grandi velleità di potere e corredo estetico da sovrano. Ma nel 2004 il voto dei sardi, con Soru, indicò che quelle velleità erano fallite e anche sul corredo estetico del Cavaliere s’era depositata un bel po’ di polvere; tanto che l’anno dopo cadde il secondo governo Berlusconi.

 

michela murgia

Le elezioni del 2009 costituirono d’altra parte la goccia che fece traboccare il vaso dell’esausta segreteria Veltroni o, se l’immagine pare troppo elaborata, funzionarono da colpo di grazia inferto al sogno di un Pd a vocazione maggioritaria.

 

Anche in quel caso la lentezza dello scrutinio fu esasperante. Era chiarissimo che Soru aveva perso e ancora più chiara la vittoria di Cappellacci, ma all’appello seguitavano a mancare i risultati di un certo numero di sezioni, per cui non si poteva proclamare il presidente. Ma Veltroni, a quel punto, si era già bello e dimesso.

 

BERLUSCONI E CAPPELLACCI

Nel 2014, anno primo dell’era renziana, il Pd riuscì a combinare un tale impiccio che la candidata governatrice si ritirò all’ultimo momento, ma il suo sostituto e tappabuchi, indipendente di centrosinistra, vinse lo stesso e pure benino. In quelle elezioni si presentò Michela Murgia, alla guida di una lista che si chiamava “Sardegna possibile”, ottenendo il 10,32 per cento.

 

La volta dopo, era il 2019, la Sardegna preannunziò di qualche mese il successo europeo di Salvini, poi compromesso al Papeete; ma indicò pure con grande chiarezza che l’ondata grillina stava esaurendosi.

alessandra todde elezioni regionali sardegna

Piccola e ribalda escursione nel pensiero laterale e della viralità digitale: fu proprio a ridosso di quella tornata che sotto il Palazzo di Montecitorio una vecchietta giunse inavvertita alle spalle del giornalista che commentava l’impatto del voto sardo sul governo e gridò, per la gloria sinistra del fuori programma: “Maledetti!”.

 

[…] le elezioni in Sardegna costituiscono un piccolo grande romanzo politico che mai come in quest’ultimissima occasione presenta un finale ragguardevole. Sarà molto difficile stavolta negare che il voto abbia un contraccolpo sul potere. Con la vittoria di Todde sarà molto difficile negare che da domani chi comanda comanda un po’ meno.

tweet sulle elezioni in sardegna 10ugo cappellacciCAPPELLACCItweet sulle elezioni in sardegna 13tweet sulle elezioni in sardegna 12tweet sulle elezioni in sardegna 5LO SPOGLIO SARDO - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANOtweet sulle elezioni in sardegna 3MATTEO SALVINI BRINDA DOPO LE ELEZIONI IN SARDEGNA - VIGNETTA BY ELLEKAPPAGIORGIA MELONI . MEME SULLE ELEZIONI IN SARDEGNASARDEGNA, PENSATI LIBERAscrutinio elezioni regionali sardegnaelezioni regionali in sardegna - vignetta by vukic tweet sulle elezioni in sardegna 8tweet sulle elezioni in sardegna 9tweet sulle elezioni in sardegna 7tweet sulle elezioni in sardegna 6tweet sulle elezioni in sardegna 4tweet sulle elezioni in sardegna 11

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...