FORZA ITALIA ALLE COLICHE FINALI - IL TRIO TAJANI-BERNINI-RONZULLI, FREGATO SULLA VIA DEI MINISTERI DA GIANNI LETTA, SI È BARRICATO PRENDENDO "IN OSTAGGIO" BERLUSCONI E FACENDO UNA SCENA MADRE ("NON CE NE ANDIAMO!") PER FARSI NOMINARE AI VERTICI DEL PARTITO - DIETRO DI LORO, IL FILO-LEGHISTA GHEDINI - I 4 SONO IN GUERRA CON BRUNETTA, GELMINI E CARFAGNA, ORMAI LONTANI DA FORZA ITALIA - STEFANIA PRESTIGIACOMO SI CANCELLA DALLA CHAT DEI PARLAMENTARI E ANNUNCIA L'ADDIO. ALTRI TRE DEPUTATI SALPANO CON TOTI…
Giuseppe Salvaggiulo per "la Stampa"
Guerra tra bande in Forza Italia, roba gustosa per sceneggiatori Netflix. Ieri mattina il trio Tajani-Bernini-Ronzulli si è barricato nella villa prendendo «in ostaggio» Berlusconi. Si racconta di una scena madre («Non ce ne andiamo!»), col Cavaliere costretto a nominarli nientepopodimeno che coordinatore nazionale, vicecoordinatore e responsabile per i rapporti con gli alleati del centrodestra. Nomine riparatrici di quelle mancate a ministri.
NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI
Tajani (non senza ragioni) ambiva al ruolo di Mr Europa. Ronzulli confidava nell' effetto domino: Bernini al governo, lei capogruppo in Senato («nostro o di Salvini?», ridacchiavano le malelingue). Dietro le quinte, l' avvocato Ghedini. Ignari, i quattro, che dei ministri di Forza Italia Draghi aveva parlato con Gianni Letta.
E quindi è spuntato Brunetta, che da mesi gioca una sua partita, più fuori che dentro, ha un rapporto con Draghi, aveva flirtato con Di Maio ed era già pronto a votare la fiducia a Conte. E soprattutto è spuntato il duo Carfagna-Gelmini.
Che si detestano nemmeno tanto cordialmente, ma ora hanno una cosa in comune: l'odio del quadrato magico Tajani, Bernini, Ronzulli, Ghedini. Mara è separata in casa da almeno un anno, quando aveva riunito 50 parlamentari pronti alla scissione. Mariastella da meno, ma abbastanza per non essere invitata al pranzo a villa Zeffirelli con Berlusconi, prima dell' incontro con Draghi. Il quadrato magico ora si prenderà la rivincita nominando 5 sottosegretari.
Frattaglie contese da bande tra cui l'ala avvocatesca che conta di piazzarne uno alla Giustizia. Chi ancora si illude di poter blindare il partito con tre nomine, deve constatare che i buoi scappano da quella che pare una bad company del fu primo partito italiano. Occhiuto, nominato capogruppo alla Camera al posto della Gelmini, è pronto a salutare se non sarà candidato in Calabria.
Stefania Prestigiacomo si cancella dalla chat dei parlamentari e annuncia l' addio. Oggi altri tre deputati (Napoli che era con Berlusconi dal '94, Ruffino e Della Frera) salpano con Toti, rotta «grande centro moderato». En attendant Carfagna (che finora li aveva trattenuti), Gelmini e chissà chi altri.
LA DELEGAZIONE DI FORZA ITALIA ALLE CONSULTAZIONI CON DRAGHIOSVALDO NAPOLI ARRESTATO DAL MOVIMENTO FORCONIgiorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania 1GIOVANNI TOTI