silvio berlusconi nicolo ghedini stefania prestigiacomo mara carfagna anna maria bernini antonio tajani licia ronzulli gianni letta renato brunetta maria stella gelmini

FORZA ITALIA ALLE COLICHE FINALI - IL TRIO TAJANI-BERNINI-RONZULLI, FREGATO SULLA VIA DEI MINISTERI DA GIANNI LETTA, SI È BARRICATO PRENDENDO "IN OSTAGGIO" BERLUSCONI E FACENDO UNA SCENA MADRE ("NON CE NE ANDIAMO!") PER FARSI NOMINARE AI VERTICI DEL PARTITO - DIETRO DI LORO, IL FILO-LEGHISTA GHEDINI - I 4 SONO IN GUERRA CON BRUNETTA, GELMINI E CARFAGNA, ORMAI LONTANI DA FORZA ITALIA - STEFANIA PRESTIGIACOMO SI CANCELLA DALLA CHAT DEI PARLAMENTARI E ANNUNCIA L'ADDIO. ALTRI TRE DEPUTATI SALPANO CON TOTI…

GIANNI LETTA BERLUSCONI

Giuseppe Salvaggiulo per "la Stampa"

 

Guerra tra bande in Forza Italia, roba gustosa per sceneggiatori Netflix. Ieri mattina il trio Tajani-Bernini-Ronzulli si è barricato nella villa prendendo «in ostaggio» Berlusconi. Si racconta di una scena madre («Non ce ne andiamo!»), col Cavaliere costretto a nominarli nientepopodimeno che coordinatore nazionale, vicecoordinatore e responsabile per i rapporti con gli alleati del centrodestra. Nomine riparatrici di quelle mancate a ministri.

 

NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI

Tajani (non senza ragioni) ambiva al ruolo di Mr Europa. Ronzulli confidava nell' effetto domino: Bernini al governo, lei capogruppo in Senato («nostro o di Salvini?», ridacchiavano le malelingue). Dietro le quinte, l' avvocato Ghedini. Ignari, i quattro, che dei ministri di Forza Italia Draghi aveva parlato con Gianni Letta.

 

E quindi è spuntato Brunetta, che da mesi gioca una sua partita, più fuori che dentro, ha un rapporto con Draghi, aveva flirtato con Di Maio ed era già pronto a votare la fiducia a Conte. E soprattutto è spuntato il duo Carfagna-Gelmini.

 

GELMINI CARFAGNA BRUNETTA

Che si detestano nemmeno tanto cordialmente, ma ora hanno una cosa in comune: l'odio del quadrato magico Tajani, Bernini, Ronzulli, Ghedini. Mara è separata in casa da almeno un anno, quando aveva riunito 50 parlamentari pronti alla scissione. Mariastella da meno, ma abbastanza per non essere invitata al pranzo a villa Zeffirelli con Berlusconi, prima dell' incontro con Draghi. Il quadrato magico ora si prenderà la rivincita nominando 5 sottosegretari.

 

Frattaglie contese da bande tra cui l'ala avvocatesca che conta di piazzarne uno alla Giustizia. Chi ancora si illude di poter blindare il partito con tre nomine, deve constatare che i buoi scappano da quella che pare una bad company del fu primo partito italiano. Occhiuto, nominato capogruppo alla Camera al posto della Gelmini, è pronto a salutare se non sarà candidato in Calabria.

 

STEFANIA PRESTIGIACOMO

Stefania Prestigiacomo si cancella dalla chat dei parlamentari e annuncia l' addio. Oggi altri tre deputati (Napoli che era con Berlusconi dal '94, Ruffino e Della Frera) salpano con Toti, rotta «grande centro moderato». En attendant Carfagna (che finora li aveva trattenuti), Gelmini e chissà chi altri.

LA DELEGAZIONE DI FORZA ITALIA ALLE CONSULTAZIONI CON DRAGHIOSVALDO NAPOLI ARRESTATO DAL MOVIMENTO FORCONIgiorgia meloni matteo salvini antonio tajani a catania 1GIOVANNI TOTI

Ultimi Dagoreport

mauro crippa nicola porro bianca berlinguer pier silvio berlusconi paolo del debbio

UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER DETRONIZZARLA: STAREBBERO RACCOGLIENDO UN “PAPELLO” CON LAGNANZE E MALCONTENTI VERSO LA GIORNALISTA DA SOTTOPORRE A PIER SILVIO BERLUSCONI – GLI ANTI-BIANCHINA SONO STATI "INCORAGGIATI" ANCHE DAI FISCHI RISERVATI ALLA CONDUTTRICE AD "ATREJU" DAL POPOLO DI DI FRATELLI D'ITALIA CHE INVECE HA OSANNATO PAOLO DEL DEBBIO COME LEADER DI FORZA ITALIA IN PECTORE (TE CREDO, DEL DEBBIO E' PIU' ''MORBIDO'' DI TAJANI CON LA MELONI) – TRA I PIU' INSOFFERENTI (EUFEMISMO) VERSO BIANCA IL DUPLEX CONFALONIERI-CRIPPA, CAPO DELL'INFORMAZIONE MEDIASET (PORRO, DEL DEBBIO, GIORDANO, SALLUSTI): TUTTI INSIEME NON HANNO MAI DIGERITO CHE L'EX "ZARINA" DI RAI3 INTERLOQUISCA DIRETTAMENTE CON PIER SILVIO

marina pier silvio berlusconi niccolo querci

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO BERLUSCONI NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (COME “AMBASCIATORE” PER I GUAI POLITICI) E DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO (CHE CURAVA I RAPPORTI PER MEDIASET) - GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE E RITAGLIARSI IL RUOLO DI INTERMEDIARI. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI…

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?