1- CHIAMATELA ‘FORZA ITALIA FUTURA’! LA DISCESA IN CAMPO DI MONTESCEMOLO RICORDA QUELLA DEL BANANA NEL ’94: UN LEADER-MANAGER, UNA STRUTTURA CENTRALISTICA, UN CUORE AZIENDALE (PUBLITALIA PER BERLUSCONI, NTV-CONFINDUSTRIA PER LUCHINO), UN PARA-GURU ALLE SPALLE (IL PRIMO AVEVA DELL’UTRI, IL SECONDO LO SCARPARO), TRE GHOST-WRITER (CALENDA, ROMANO, NICOLA ROSSI), GLI INTELLETTUALI AMICI NEI POSTI CHE CONTANO (GOTOR, AINIS, TINAGLI), LE TRUPPE SUL TERRITORIO 2- L’“ITALIA DEI CARINI” (COPY CROZZA) STA FACENDO SCOUTING PER SFILARE CAPATAZ LOCALI AI PARTITI, ALLA RICERCA DEGLI AVANZI DEL NUOVO: A BARI RECLUTATO MATARRESE! 3- IL MAGO DALEMIX E' STATO CHIARO, SEPPURE SENZA CITARE MONTEPREZZEMOLO: TEMO IL BERLUSCONISMO SENZA BERLUSCONI. OVVERO IL MONTEZEMOLISMO CHE, NON A CASO, NON CRITICA MAI DIRETTAMENTE IL BERLUSCONISMO, PREFERENDO STIGMATIZZARE IL TREMONTISMO CHE HA TRADITO E NON REALIZZATO IL BERLUSCONISMO
Michele Arnese per "il Foglio" - http://www.ilfoglio.it/soloqui/10707
Il verbo montezemoliano si sta diffondendo in tutt'Italia. Quello che fu presentato nel 2009 come un mero advocacy group, o al massimo un think tank, è ormai un'associazione che si sta ramificando in tutte le regioni e che sta assumendo sempre più i connotati di un movimento politico: ha raggiunto finora 30 mila adesioni. Entro la fine dell'anno, o entro le prime settimane di gennaio, Italia-Futura (If) punta a costituire una sede in ogni regione.
A sinistra, soprattutto fra i dalemiani, si notano sempre più coincidenze con i primordi di Forza Italia.
Un leader indiscusso, una struttura centralistica che vaglia e seleziona i presidenti delle sedi regionali, un cuore aziendale (Publitalia per Berlusconi, Ntv per Montezemolo), coinvolgimento di qualche politico navigato e specchiato insieme con giovani intellettuali, slogan impastati di anticasta con accenti modernisti e liberisti, parole d'ordine squillanti (da fare squadra all'orgoglio nazionale), appello a leader della società civile, a professionisti e a imprenditori a impegnarsi e a scendere in campo per il bene dell'Italia. L'ultimo editoriale sul sito di If scritto da Montezemolo è così titolato: "Chi deve scendere in campo è l'Italia". In vista delle prossime elezioni? Chissà.
Massimo D'Alema è stato chiaro, seppure senza citare Luca Cordero di Montezemolo: temo il berlusconismo senza Berlusconi. Ovvero il montezemolismo che, non a caso, non critica mai direttamente il berlusconismo, preferendo stigmatizzare il tremontismo che ha tradito e non realizzato il berlusconismo.
"Il paragone con Forza Italia secondo me non regge, soprattutto perché Forza Italia è nata sulla base di una struttura aziendale come Publitalia", dice al Foglio una delle menti di If insieme con Carlo Calenda e Andrea Romano, ossia Nicola Rossi, senatore ex pd ora iscritto al gruppo misto ed ex consigliere economico di D'Alema premier. "Chi ha assistito 17 anni fa alla discesa in campo di Berlusconi - ha scritto sabato scorso su Milano Finanza e Italia Oggi l'editore e direttore delle testate del gruppo Class, Paolo Panerai - osserva che a Montezemolo oggi manca quello che fu allora decisivo per la nascita di Forza Italia, il capo di Publitalia, Marcello Dell'Utri".
Aggiunge Rossi: "E' però indubbio che ItaliaFutura nasce anche sul fallimento di Forza Italia. Silvio Berlusconi non ha realizzato quella rivoluzione liberale e liberista che aveva promesso. Ecco, noi in un certo senso cercheremo di realizzare le riforme modernizzatrici, anti corporative e liberalizzatrici che costituivano il manifesto politico di Forza Italia e in parte del Pdl". "Non siamo quindi i continuatori di Forza Italia - chiosa Rossi - bensì aspiriamo a essere gli eredi di quelle forze riformatrici e di quelle personalità che nel Dopoguerra hanno contribuito a fare grande l'Italia, come Ezio Vanoni e Luigi Einaudi".
I riferimenti dell'economista Rossi esondano comunque da quel movimento meramente culturale che era stato delineato dagli stessi montezemoliani: "L'associazione culturale fondata da Montezemolo ha una vocazione politica anche se non partitica", dice non a caso al Foglio Federico Vecchioni, neo presidente di ItaliaFutura Toscana, che ha inaugurato la sede a Firenze due settimane fa.
Vecchioni è stato presidente di Confagricoltura e adesso è presidente di Agriventure, società del gruppo Intesa Sanpaolo capitanato dal consigliere delegato Corrado Passera. Fra gli altri soci fondatori di ItaliaFutura Toscana ci sono Luigi Borri, già ai vertici di Confindustria Siena, Alessandro Cinughi della Confagricoltura di Siena e Alessandro Pescini di Federalberghi.
L'ultima sede regionale inaugurata è stata, giovedì scorso, quella pugliese: a presiederla è Salvatore Matarrese, già presidente del Bari Calcio, per anni ai vertici della Confindustria regionale. Matarrese è uno dei cinque fratelli della omonima famiglia di costruttori dalle note simpatie democristiane nella Prima Repubblica (il fratello Antonio è stato anche parlamentare della Dc) e dalle altalenanti vicinanze al Pdl. A Bari assicurano che ItaliaFutura Puglia intende rappresentare "le nuove generazioni senza precedenti in politica". Il sito di informazione regionale GoBari ha commentato: "Senza precedenti in politica? Esiste forse un Matarrese senza precedenti in politica?".
L'organizzazione di If Puglia sarà curata da un avvocato, Domenico Pannoli, e la tesoreria sarà affidata al commercialista Nicola Di Donna. Nella prima uscita pubblica hanno partecipato a un dibattito imprenditori di spicco come Vito Pertosa, fondatore della Mer Mec, azienda pugliese che esporta nel mondo tecnologie per il controllo ferroviario, e Max Paganini, presidente della sezione pugliese dell'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata). Beninteso, quelle di Pertosa e Paganini non sono adesioni al movimento montezemoliano, dicono a Bari: daranno un contributo di idee nei loro settori di competenza con un certo respiro regionale.
La prima uscita pubblica di ItaliaFutura Puglia è stata trasmessa in diretta dalla seguitissima tv meridionale Telenorba di Enzo Montrone. Non è l'unico imprenditore del settore televisivo che guarda con interesse al movimento montezemoliano. In Liguria nel consiglio direttivo di If c'è Maurizio Rossi, proprietario della tv regionale Primocanale. If Liguria è presieduta da Lorenzo Cuocolo, 36 anni, professore di Diritto costituzionale all'Università Bocconi di Milano, avvocato amministrativista con studi a Genova e Milano, editorialista del Secolo XIX. Non è l'unico italofuturista che, a differenza dei forzisti nella metà degli anni Novanta, ha spazio nei media.
Basta scorrere il consiglio direttivo nazionale di If per rintracciare commentatori dei maggiori quotidiani e presenze costanti in tv come opinionisti "indipendenti". L'economista Irene Tinagli, spesso ospite di trasmissioni tv come "Ballarò", è editorialista del quotidiano la Stampa. Lo storico Miguel Gotor scrive su Repubblica. Un altro storico, Andrea Romano, è un ex einaudiano e collaborava di frequente con il Sole 24 Ore diretto da Gianni Riotta. Il costituzionalista Michele Ainis, già radicale, è editorialista del Corriere e dell'Espresso.
L'economista Marco Simoni commenta sull'Unità . Un altro economista, Michel Martone, è editorialista esperto di mercato del lavoro sul Sole 24 Ore. Il nuovismo a volte antipolitico dei montezemoliani contempla anche eccezioni: la prima sede regionale aperta da ItaliaFutura, quella delle Marche, è presieduta da Maria Paola Merloni, deputato del Pd, ma soprattutto imprenditrice, come dice lei. Imprenditori di spicco in Campania sono da tempo attenti alla prossima nascita di If a Napoli curata in particolare da Calenda, un passato come manager in Confindustria, Sky e Ferrari, adesso direttore generale dell'Interporto campano oltre a essere uno dei maître à penser di If.
ItaliaFutura Campania può contare al momento sulla simpatia e la vicinanza di Tommaso Iavarone, Stefania Brancaccio, Carlo Pontecorvo, proprietario della Ferrarelle, Luciano Cimmino, presidente del gruppo Carpisa-Yamamay, Giovanni Fiore, costruttore, e Agostino Gallozzi alla testa dell'omonimo gruppo attivo nella logistica che qualche
giorno fa ha abbandonato Confindustria anche ma non solo per beghe nella federazione salernitana.
Fra le adesioni più recenti c'è quella di un altro prof. con un passato democrat come Nicola Rossi: quella di Ennio Cascetta, docente di Teoria dei sistemi di trasporto alla facoltà di Ingegneria dell'Università Federico II di Napoli, per due legislature assessore ai trasporti della regione Campania governata da Antonio Bassolino. Poi, nel gennaio 2010, Cascetta scrive a Pier Luigi Bersani, segretario del Pd: esco da un partito in cui dominano lotte intestine, personalismi e veti ideologici.
In Veneto e in Piemonte, al momento, If ha stretto un patto di collaborazione con due movimenti: Verso nord di Massimo Cacciari e Piemonte al centro dell'europarlamentare del Pd, Gianluca Susta, ex ppi. A Torino si parla di un recente incontro con Montezemolo di Franco Gariglio, di origini democristiane, poi passato alla Margherita, infine consigliere regionale del Pd.
Nel Lazio per i montezemoliani era al lavoro fino a qualche mese fa Andrea Mondello, ex presidente dell'Unioncamere, già vicepresidente della Confindustria, presidente di Confindustria Lazio e presidente della Camera di Commercio di Roma. Mondello è ancora nel comitato direttivo nazionale di ItaliaFutura, come risulta sul sito di If, ma è considerato ormai ai margini dell'associazione. I montezemoliani puntano molto su Massimiliano Raffa, ex presidente dei Giovani industriali di Roma, al vertice della società Mida Consulting.
In Lombardia ItaliaFutura medita "un sorpresone", ma a Milano i più giovani hanno di fatto già un leader, Luca De Vecchi, laureato in Giurisprudenza all'Università Bocconi di Milano di cui è stato consigliere accademico per tre anni. Ha guidato il Coordinamento delle rappresentanze studentesche universitarie milanesi. Oggi svolge il praticantato per la professione forense presso un importante studio legale di Milano.
Più imminente l'apertura della sede in Calabria: il faro è l'imprenditore Pippo Callipo. Magmatica la situazione in Sicilia. Il presidente degli industriali, Ivan Lo Bello, è considerato un montezemoliano ma non è interessato a un impegno politico. Nelle ultime settimane a essere contattati dai montezemoliani sono stati Giovanni Fiandaca e Mila Spicola, ha scritto l'edizione palermitana di Repubblica: il primo è "uno dei leader del movimento dei professori che tentò di risvegliare il centrosinistra ai tempi del cuffarismo" e la seconda è "la pasionaria del Pd che l'estate scorsa infiammò i militanti del Palalottomatica con un intervento sulle scuole sgarrupate del sud", secondo Repubblica.
"Sì, sono stato contattato e non nascondo che il progetto sembra convincente", ha detto Fiandaca. A Mila Spicola, la proposta di aderire a If è arrivata per il tramite dell'economista Simoni. "Ma io morirò con il Pd", ha detto Spicola. In verità , dicono i montezemoliani di stretta osservanza, chi tiene le fila della prossima If Sicilia è Ettore Artioli, vicepresidente con delega al sud nella Confindustria capitanata da LCdM.
ItaliaFutura sta muovendo i primi passi anche in Friuli Venezia Giulia. Negli scorsi giorni si è tenuto un incontro riservato fra esponenti, sicuri o potenziali, del pensatoio montezemoliano in via di trasformazione in un movimento politico. A Rivignano, a casa di Claudio De Eccher, presidente dell'omonimo gruppo edile, si è svolto un incontro voluto proprio da Montezemolo al termine di un tour in Veneto e in Friuli. "Si sentono e si leggono molte cose su questa cena - ha spiegato Claudio De Eccher al Messaggero Veneto - ma si è trattato di un evento casale. Sono amico di Montezemolo da moltissimi anni".
Non c'erano politici fra gli invitati, ha precisato De Eccher, così come la serata non ha avuto alcuna caratterizzazione politica: "Comunque - ha aggiunto De Eccher - se Luca dovesse decidere di scendere in politica farebbe bene: credo che il paese abbia bisogno di imprenditori capaci".
Nella lista degli invitati c'erano il presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia, Alessandro Calligaris, e il presidente della Cassa di Risparmio Fvg, Giuseppe Morandini, il commercialista Franco Asquini, il vicepresidente di Unicredit Logistics, Maurizio Maresca, il presidente di Federlegno Roberto Snaidero e il presidente dei commercialisti italiani Claudio Siciliotti. "Quando parla, Montezemolo scalda la platea, ma a giudizio di alcuni partecipanti alla cena in Friuli - ha scritto sabato scorso Panerai - rischia di porsi un po' distante da chi vive in una dimensione diversa da quella degli acquirenti abituali di Ferrari, come era il caso dell'ospite della serata, fresco retour da Maranello".
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