franco coppi silvio berlusconi

“SI È FIDATO TROPPO DI QUALCUNO CHE NON MERITAVA QUESTA FIDUCIA, MA ERA COSÌ, TROPPO GENEROSO” – FRANCO COPPI, CHE HA DIFESO IL CAV AL PROCESSO SULLE CENE ELEGANTI, RICORDA BERLUSCONI: “MI MANCHERÀ. È UNO DI QUEI PERSONAGGI CHE FANNO LA STORIA. LA SUA PIÙ GRANDE QUALITÀ? L'OTTIMISMO” – “ERA AMAREGGIATO PER IL FASCICOLO DI FIRENZE SULLE STRAGI DEL 1993” – “L’ACCANIMENTO DEI MAGISTRATI? NON L’HO MAI VISTO COME UN COMPLOTTO. NON AVEVO TEMPO DA PERDERE NEL PENSARE A COSA CI POTEVA ESSERE DIETRO ALLE ACCUSE, MI BASTAVA IL DAVANTI…”

Estratto dell’articolo di Maria Corbi per “la Stampa”

 

franco coppi difende pietro genovese 1

Franco Coppi ha difeso Silvio Berlusconi in molti processi. E in questi anni sono diventati amici. «Mi mancherà, era un uomo straordinario, comunque la si pensi».

 

Chi vi presentò?

«Niccolò Ghedini. Si trattava di uno dei tanti processi legati al caso Ruby. Intervenni in appello. Assolto con formula piena».

 

Il famoso processo delle "cene eleganti". Ma lei se mi ricordo bene si rifiutò di sostenere che lo erano, eleganti.

«[…] La vicenda avrebbe potuto essere affrontata in fatto oppure in diritto, ho preferito percorrere una strada giuridica, perché l'altra era più accidentata».

 

Che rapporto avete avuto?

FRANCO COPPI E NICCOLO GHEDINI

«Sul piano umano e personale, molto piacevole; dal punto di vista professionale Berlusconi aveva molta fiducia nell'operato dei suoi avvocati, non era ansioso e non era assillante.

 

Le accuse che gli sono state mosse sono cadute tutte quante tranne in Cassazione con il famoso processo sui diritti televisivi con una sentenza che ha dato luogo a molte polemiche e sulla quale ci sarebbe ancora molto da discutere».

 

Per quel processo venne messo alla prova, ai servizi sociali, in una casa per anziani.

«Ebbe un comportamento esemplare, ed è stato riabilitato. Me ne parlava e mi diceva che era stato un momento di arricchimento personale. Era circondato dall'affetto di quei vecchietti a cui portava sempre dei pensierini e tante storie con cui li intratteneva.

Ha partecipato con profonda convinzione e non con senso di noia o fastidio».

 

Quando lo ha visto l'ultima volta?

«Qui a Roma poco prima del ricovero, per fare il punto della situazione. C'erano state le sentenze favorevoli di Siena e di Roma. Il problema erano gli eventuali appelli di queste sentenze e le voci che circolavano su un fascicolo aperto dalla procura di Firenze sulle stragi di terrorismo del '93 su cui non abbiamo avuto nessun avviso di garanzia né conferme sul suo eventuale coinvolgimento. Era amareggiato».

 

FRANCO COPPI

C'è stato accanimento da parte della magistratura?

«Parto dall'idea che si vive in collettività e che si può essere chiamati a rendere conto, soprattutto se hai un ruolo pubblico. Non ho mai visto tutto questo come un complotto o come un attentato giudiziario alla vita politica del Paese. Non avevo tempo da perdere nel pensare a cosa ci poteva essere dietro alle accuse, mi bastava il davanti».

 

È stato ad Arcore?

«Sono andato ad Arcore anche perché avevo curiosità di conoscere una casa che fa parte della storia, tenendo conto che i primi proprietari erano i Casati e che in quella casa fu ospite Benedetto Croce. E su un caminetto c'è una sua foto con dedica alla marchesa Casati. Ho avuto la tentazione di rubarla». Bastava chiedere... «Non ho avuto il coraggio».

 

Però le regalava cravatte, giusto?

niccolo ghedini silvio berlusconi

«Aveva casse di cravatte che si faceva fare da un artigiano di fiducia e le teneva per donarle ai suoi ospiti. A me dava tutta la cassa».

 

Cosa ha pensato quando ha saputo della sua morte?

«Mi mancherà. È uno di quei personaggi che fanno la storia».

 

Qualità ?

«Il non darsi mai per vinto e l'ottimismo».

 

Difetti?

 «Si è fidato troppo di qualcuno che non meritava questa fiducia, ma era fatto così, troppo generoso».

franco coppi difende pietro genovese 3Niccolò Ghedini e Silvio BerlusconiNiccolò Ghedini e Silvio Berlusconicoppi ghedini by fatto quotidiano franco coppi e gianluca tognozzi, legali difensori di pietro genoveseFRANCO COPPIfranco coppi difende pietro genovese 2

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…