giorgia franco francesco meloni michele senese

“FRANCO MELONI, PADRE DELLA PREMIER, ERA UN UOMO DEL BOSS SENESE, RE DELLA DROGA A ROMA”. "REPORT" SGANCIA LA BOMBA IN UN SERVIZIO CHE ANDRA’ IN ONDA DOMENICA SUI TENTATIVI DELLE MAFIE DI ENTRARE IN CONTATTO CON FRATELLI D’ITALIA, SPECIE IN LOMBARDIA. IL RACCONTO DEL PENTITO PERRELLA E LA STORIA DA NARCOS DI FRANCO MELONI ARRESTATO NEL 1995 A MINORCA, PERCHÉ TROVATO IN POSSESSO DI 1.500 CHILI DI HASHISH SU UNA BARCA A VELA – GIORGIA MELONI HA RACCONTATO DI NON AVERE RAPPORTI CON LUI DAL 1988 E LO HA DEFINITO “UN ESTRANEO”: “FATICO A DIRE CHE ERA UNA BRAVA PERSONA…”

Giuliano Foschini e Antonio Fraschilla per la Repubblica - Estratti

 

francesco meloni padre di giorgia

I rapporti del padre di Giorgia Meloni con il boss campano, ma considerato il Re della droga a Roma, Michele Senese. A parlarne sarà Report in una puntata molto delicata che andrà in onda domenica (su Rai Tre alle 21) e che si concentrerà sui tentativi delle mafie, soprattutto in Lombardia, di tenere contatti con esponenti di spicco di Fratelli d’Italia.

 

E proprio indagando su questi “rapporti” il giornalista Giorgio Mottola intervista un noto collaboratore di giustizia che parla dei legami tra Senese e Francesco Meloni, padre della presidente del Consiglio scomparso nel 2012 e definito dalla figlia più volte «da tempo un estraneo»: la leader di Fratelli d’Italia ha raccontato nella sua autobiografia di non avere rapporti con lui dal 1988, da quando aveva undici anni.

 

MICHELE SENESE DETTO O PAZZ

(…)

Adesso racconta a Report di aver conosciuto il padre di Giorgia, Francesco Meloni detto Franco, nei primi anni Novanta: Franco il 25 settembre del 1995, come riportato dalla stampa spagnola, è stato arrestato nel porto di Maó, a Minorca, perché trovato in possesso di 1.500 chili di hashish su una barca a vela. Perrella sostiene di aver chiesto in quegli anni a Michele Senese la disponibilità di importanti quantitativi di hashish. Senese gli risponde in maniera positiva, assicurandolo di avere queste disponibilità: e avrebbe fatto riferimento a un suo uomo che con la barca a vela faceva in quegli anni uno o due viaggi al mese tra la Spagna, il Marocco e l’Italia. Il suo nome è Franco, appunto.

 

 

 

GIORGIA MELONI

Perrella aggiunge di aver visto quindi Franco con Senese a Nettuno nel 1992. All’inizio non sapeva il cognome di questo contatto di Senese, poi Perrella dopo le notizie riemerse sul padre della presidente del Consiglio ha visto la foto e a Report conferma: «Ho visto che era proprio il papà della Meloni». Il giornalista chiede se è sicuro. E lui risponde: «Si». Perrella, che avrebbe parlato anche ai magistrati di questo Franco dopo l’avvio della sua collaborazione con la giustizia, continua sostenendo che Franco Meloni era finito nel giro dei Senese per un vecchio debito che aveva con il capostipite del clan di Camorra, già dagli anni Novanta presente in forze a Roma nella gestione del traffico di droga.

 

il boss michele senese, detto o pazzo

Come affermato, Giorgia Meloni non ha contatti con il padre dal 1988. La madre, Anna Paratore, dopo la separazione ha una relazione con Raffaele Matano, rimasto socio di Franco Meloni in una srl proprio in Spagna. La presidente del Consiglio, intervistata nella trasmissione tv Belve recentemente ha aggiunto: «Se una bambina di 11 anni decide che il padre non lo vuole vedere più e poi lo fa davvero, evidentemente quest’uomo qualcosa ha fatto. Mio padre ha fatto di tutto per non farsi voler bene, stimare. Faccio fatica a dire che era una brava persona».

 

Report comunque nella puntata che andrà in onda domenica si concentra soprattutto su alcuni rapporti vischiosi tra personaggi in odor di mafia in Lombardia ed esponenti di Fratelli d’Italia. In particolare Gioacchino Amico, che secondo una indagine della procura di Milano, per conto dei clan di Camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra avrebbe tentato di procacciare affari e costruire relazioni con esponenti di primo della politica lombarda: da qui i contatti con la sottosegretaria Paola Frassinetti e l’eurodeputato Carlo Fidanza, che non sapevano dei suoi legami con i clan. Amico progetta anche di candidarsi a sindaco del Comune milanese di Busto Garolfo proprio con Fratelli d’Italia. Ed è proprio indagando sulle infiltrazioni del clan Senese fuori dalla Campania che Report intervista Perrella che parla quindi del ruolo di Franco Meloni negli anni Novanta per i Senese.

giorgia meloni con la sorella arianna e la madre anna paratore

 

 

FRANCO MELONI E QUEI 1.500 KG DI DROGA A BORDO DELLA BARCA “CAVALLO PAZZO”.

Giuliano Foschini, Antonio Fraschilla per repubblica.it-Estratti

 

Quando la polizia spagnola chiese di entrare su “Cavallo pazzo”, la barca di Franco Meloni che aveva appena attraccato in un porticciolo di Minorca, la più piccola delle isole delle Baleari, l’imprenditore romano disse subito: «Tutta roba mia. Avevo bisogno di soldi e ho detto sì ad alcune persone.

 

Gli altri non ne sapevano nulla». La «roba sua» erano 1.500 chili di hashish, presi chissà dove, e diretti sul litorale romano dove qualcuno aspettava il carico per metterlo sul mercato romano. I magistrati spagnoli però non gli credettero. E così sia lui sia altre tre persone, che con lui viaggiavano a bordo del veliero, furono arrestate e poi condannate: nove anni per lui, quattro agli altri componenti della barca.

 

GIORGIA MELONI

La storia da narcotrafficante del padre della presidente del Consiglio per quanto è possibile ricostruire negli archivi giudiziari europei comincia e finisce qui. Quando, già da anni, aveva rotto ogni rapporto con Giorgia e Arianna e conduceva la sua vita in Spagna. 

 

(...)

 

Meloni in quel momento non collaborò, quindi non fu possibile ricostruire chi erano gli “utilizzatori finali” di quel carico, né lui per chi lavorasse. Mai era emerso il nome di un clan, tantomeno quello dei Senese fatto oggi ai microfoni televisivi di Report. La storia giudiziaria racconta di un caso isolato. Repubblica, durante un lavoro durato mesi, aveva però riscontrato una serie di circostanze che potevano raccontare una storia diversa.

 

GIORGIA MELONI

Il controllo sulla barca di Meloni non fu infatti casuale. La Polizia spagnola andò a botta sicura, come se ci fosse stata una soffiata. Se qualcuno insomma li avesse avvisati che a bordo di “Cavallo Pazzo” non ci fosse soltanto un imprenditore romano con la passione per la vela. Chi? Alcune informazioni sembrano rafforzare il canale italiano: la Guardia di Finanza aveva in quel momento in piedi un’indagine sul narcotraffico sull’asse Baleari-Italia e potrebbe aver girato l’informazione ai colleghi spagnoli.

 

Strano, però, che si sia fermati lì: in questi casi si mira non tanto a sequestrare il carico, e arrestare il pesce piccolo, quale sicuramente Meloni era. Quanto piuttosto a risalire la catena. In quel caso non accadde. Ma invece successe un’altra cosa: poco prima della barca di Meloni fu fermato un altro veliero, sempre carico di droga. Dissero di non conoscersi, all’epoca non esistevano indagini tecniche capaci di ricostruire movimenti e collegamenti. Ma in molti ancora oggi sono pronti a giurare: «Non era un viaggio soltanto. Erano due. Meglio: almeno due».

michele senesegiorgia meloni con la madre anna paratore GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA E LA MADRE ANNA PARATOREraffale matano socio di francesco meloni e anna paratore

 

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO