nordio giusi bartolozzi

LA GRANDE FUGA DA VIA ARENULA! AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA NESSUNO SOPPORTA LA “ZARINA” GIUSI BARTOLOZZI, CHE DA VICE CAPO DI GABINETTO METTE BOCCA SU OGNI NOMINA E IN OGNI UFFICIO. “IL FOGLIO” SQUADERNA LA LISTA DEI CAPI DIPARTIMENTO CHE CERCANO IL TRASFERIMENTO. SE NE VUOLE ANDARE PERFINO IL CAPO DI GABINETTO ALBERTO RIZZO, IL SUPERIORE DI BARTOLOZZI! E NORDIO? NON PERVENUTO…

Estratto dall’articolo di Ermes Antonucci per “Il Foglio”

 

nordio

Le incursioni di Bartolozzi nei dipartimenti e negli uffici di diretta collaborazione del ministro sono ormai diventate inaccettabili per molti capi degli uffici. Nessuno, più per rispetto nei confronti di Nordio che per altro, ha voglia di far esplodere scandali. Così, nel silenzio ci si organizza direttamente per la “grande fuga”. Alcuni fra i più importanti dirigenti non vedono l’ora di abbandonare il ministero della Giustizia. Il primo a farlo, paradossalmente, è il capo di gabinetto di Nordio, Alberto Rizzo, cioè il superiore di Bartolozzi.

 

Stremato dalla situazione ingestibile con la sua “sottoposta”, Rizzo si è rivolto al Consiglio superiore della magistratura presentando non una, non due, ma ben tre domande per tornare in servizio (come presidente dei tribunali di Firenze o di Modena, oppure come presidente della Corte d’appello di Brescia). Già questo basterebbe a dare l’idea del clima irrespirabile ormai vissuto a Via Arenula. Ma non basta.

giusi bartolozzi

 

 Anche Luigi Birritteri, capo del Dipartimento per gli affari di giustizia, nominato soltanto lo scorso febbraio, vuole andare via e si è candidato all’incarico di segretario generale del Csm. (…) Maria Rosaria Covelli, capa dell’Ispettorato generale del ministero, ha presentato domanda per essere nominata presidente della Corte d’appello di Napoli. (…)

 

 

Secondo fonti di Via Arenula, sarebbe pronto alla fuga anche Gaetano Campo, capo del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria, che non avrebbe affatto gradito l’interferenza di Bartolozzi nella recente nomina di uno dei nuovi direttori generali del dipartimento, Stefano De Michele, presidente del tribunale di Tivoli. L’influenza esercitata da Bartolozzi nella procedura di nomina di un nuovo direttore generale sarebbe alla base anche dell’insofferenza di Giovanni Russo, capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

alberto rizzoCARLO NORDIO AL CSMgiusi bartolozzi 3

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…