matteo salvini giorgia meloni gianni letta

FUMATA NERA SULLE NOMINE NELLE PARTECIPATE E TENSIONE ALLE STELLE TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: “MELONI NON PUÒ DECIDERE DA SOLA” - SALVINI CHIEDE UN AD, MA COME DAGO-RIVELATO LA DUCETTA, IN TANDEM CON IL “RASPUTIN” FAZZOLARI, È IN MODALITA’ ASSO PIGLIATUTTO (DESCALZI, DONNARUMMA, CINGOLANI, DEL FANTE, GIUSEPPINA DI FOGGIA, CHI PIÙ NE HA PIÙ NE METTA…) E SI RITROVA "IL CAPITONE" E GIANNI LETTA UNITI CONTRO IL MELONISMO SENZA LIMITISMO – FAZZOLARI E GIORGETTI LITIGANO SU DONNARUMMA, IL NODO SCARONI E FLAVIO CATTANEO, SCORTATO DA CALTAGIRONE, IN BALLO PER LA PRESIDENZA ENEL. UN LEGHISTA MINACCIA: “LA MELONI LA PAGHERA’”

DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/bordello-primo-governo-destra-nbsp-ndash-notizia-drammatica-se-va-349483.htm

 

 

FUMATA NERA

Estratto dell'articolo di Giovanni Pons per repubblica.it

 

meloni salvini

Un’altra fumata nera esce dal comignolo di Palazzo Chigi sulla partita delle nomine nelle partecipate di Stato. Sembrava fosse la giornata buona, ieri, con un Consiglio dei ministri convocato nel pomeriggio e Matteo Salvini che in mattinata professava ottimismo a piene mani.

 

(...)

Purtroppo per Salvini non è andata così anche se in serata, dopo un’altra giornata di contatti frenetici, sono iniziate le trattative finali. Giorgia Meloni ha fatto sapere giovedì scorso agli alleati di Lega e Forza Italia quali sono i suoi desiderata per gli amministratori delegati dei colossi di Stato: Claudio Descalzi all’Eni con presidente da indicare da parte della Lega, Stefano Donnarumma all’Enel con presidente che non può essere Paolo Scaroni come richiesto da Forza Italia, Matteo Del Fante a Poste con presidente da definire, Roberto Cingolani a Leonardo con presidente Giuseppe Zafarana, Giuseppina Di Foggia a Terna.

 

gianni letta foto di bacco

Le due posizioni più contrastate tra quelle indicate da Meloni sono quelle di Donnarumma all’Enel e Cingolani a Leonardo. Il ministro Giancarlo Giorgetti ha ricevuto nelle settimane scorse molte lettere da parte di fondi preoccupati per il cambio al vertice di Enel, visto che occorre gestire una campagna di dismissioni internazionali per ridurre un debito lordo che ha superato i 100 miliardi.

 

(...)

 

 

IMPERO MELONI

Estratto dell’articolo di Carmelo Caruso per il Foglio

 

MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI

Le manca solo la luna. Giorgia Meloni si è presa tutto. Enel, Eni, Poste, Leonardo e Terna. Cinque amministratori delegati su cinque, scelti da lei, senza mediazione, senza tenere conto delle resistenze di Lega e Forza Italia.

 

(…) Sono ore passate, si racconta, a ragionare, nell’ufficio di Giovanbattista Fazzolari, sulla nomina di Donnarumma come ad di Enel. Anche i ministri di FdI avrebbero avvisato la premier: “La sua nomina potrebbe finire sotto l’attenzione di Consob e Antitrust. Attenta”. Si scrive sotto un’alluvione di telefonate: “Le liste dei cda verranno comunicate a giornali chiusi”; “Meloni vuole che vengano comunicate oggi”; “c’è un problema donne. Dove sono le donne?”.

 

Ieri mattina, quando la premier ha fatto il suo ingresso a Palazzo Chigi, dicono che fosse irritata dalla lettura dei giornali. Era infastidita per le ventilate minacce di rappresaglia da parte di Lega e FI. Era indispettita dalle frasi del capogruppo della Lega, Riccardo Molinari (“Sarebbe bizzarro che sulle partecipate a scegliere sia solo un partito”).

 

giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Gianni Letta, l’uomo che tratta sulle partecipate per conto di Berlusconi, alle ore 11, era al Senato e partecipava alla presentazione dell’ultimo libro di Franco Bernabè. I leghisti si sono affidati alla sua vecchia sapienza: “Dottor Letta, ci provi lei a fare ragionare Meloni. Non si può stravincere così”. Ma perché Meloni avrebbe dovuto rinunciare, lo ha confidato lei stessa, “a quanto Berlusconi, Renzi hanno fatto duranti i loro governi? Da sempre gli ad sono stati scelti dai presidenti del Consiglio. Perché dovrei rompere questa tradizione?”.

 

E’ sottile, ironica, salace. Chi dice che da oggi qualcosa cambierà non va poi così lontano dal vero. Nel bene e nel male, chi la stima dirà infatti: “Si è fatta valere”. Ma tutti quelli che ha scontentato diranno invece: “Si è ubriacata. E’ tracotante”. Forza Italia vive questo tormento: assecondarla o combatterla? Alle ore 15, a Piazza Colonna, passa il suo capogruppo, il simpatico Paolo Barelli, atteso a Palazzo Chigi. Delle nomine non parla. I commessi, il creato li benedica sempre, dicono che la scena si svolga tutta nella stanza di Fazzolari. La loro confessione: “Giorgetti che entra, Giorgetti che esce. C’è movimento”. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, di FdI, per non sbagliare, se ne torna al ministero. Maurizio Lupi, che esce invece dal retro di Palazzo Chigi, sussurra a un amico: “Prenderà tutto Meloni e nessuno glielo può impedire. Nessuno ha la forza di far cadere questo governo”.

flavio cattaneo foto di bacco

 

(…) Un leghista, alla Camera, deserta, è sconvolto o forse ha solo aperto gli occhi: “Meloni la pagherà, eccome se la pagherà”. FdI, e i tanti dirigenti, i più astuti, fanno notare che l’equazione dei quotidiani è sbagliata. La Lega, e sono parole loro, “avrebbe già ottenuto Mps con Lovaglio e a Enav la nomina di Pasqualino Monti perché Monti non è in quota FdI, ma in quota Lega”. Il Def, che pure il Cdm approva, passa in secondo piano, così come altre due nomine definite laterali.

Paolo Scaroni

 

(…) Forza Italia, festeggia “Paolo Scaroni che sarebbe andato alla presidenza di Enel”.

 

L’unica cosa certa è che si litiga. (...)

 

STEFANO DONNARUMMAflavio cattaneo salvinigianni letta silvio berlusconigiancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

Ultimi Dagoreport

donald trump volodymyr zelensky

DAGOREPORT – A CHE PUNTO È L’ACCORDO SULLE RICCHE RISORSE MINERARIE UCRAINE TRA TRUMP E ZELENSKY? IN ALTO MARE - LA CASA BIANCA CONTINUA A FORZARE LA MANO: “SE ZELENSKY DICE CHE L'ACCORDO NON È CHIUSO, ALLORA LA SUA VISITA DI VENERDI'  A WASHINGTON È "INUTILE" - IL LEADER UCRAINO INSISTE SULLE “GARANZIE DI SICUREZZA”, VALE A DIRE: LA PRESENZA DI TRUPPE  USA AI CONFINI CON LA RUSSIA (NON BASTANO LE FORZE EUROPEE O NATO) – E SULLE ''TERRE RARE", IL TRUMPONE DOVREBBE ACCONTENTARSI DI UN FONDO GESTITO AL 50% TRA USA E UCRAINA – LA MOTOSEGA DI MUSK TAGLIA I CONSENSI: IL 70% DEGLI AMERICANI NON APPROVA L’OPERATO DI MR. TESLA, CHE NESSUNO HA VOTATO MA FA CIO' CHE VUOLE - CHE ACCORDO (D'AFFARI) HA FATTO CON TRUMP? PERCHÉ NESSUNO DENUNCIA L’ENORME CONFLITTO DI INTERESSI DI MUSK? A CAPO DEL ''DOGE'', FIRMA CONTRATTI MILIARDARI CON IL PENTAGONO...

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”