mattarella gentiloni

IN NOMINE PATRIS - GENTILONI E MATTARELLA, GRAZIE A UN ARTICOLO NEL DECRETO FISCALE, SI PRENDONO LE NOMINE SU DIFESA, FINANZA, CARABINIERI E SERVIZI (SALUTAME A RENZI!) - GABRIELLI E TOSCHI POTREBBERO ESSERE CONFERMATI, SALUTA INVECE DEL SETTE COINVOLTO NELL’INCHIESTA CONSIP - I MOVIMENTI AI SERVIZI SEGRETI

Marco Palombi e Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”

 

renzi mattarella gentiloni

Il governo ha reperito una "legge chiodo" a cui appendere una caterva di nomine dai vertici militari agli apparati di sicurezza. Con la solita tecnica felpata, Paolo Gentiloni ha inserito un articolo all' interno del decreto fiscale - articolo di cui si ignorano i motivi di "necessità e urgenza" - che in apparenza riguarda soltanto la Difesa, ma che in realtà innesca un nuovo giro di poltrone. Nel decreto, infatti, è stata infilata una norma di carattere ordinamentale che interessa tre persone - vietata in decreti di questa materia - con un trucco: sostenere che serve a coprire la maggior spesa in pensioni (ripetiamo: di tre persone).

mattarella e gentiloni

 

Ma cosa dice il testo? Serve a fissare a tre anni il limite agli incarichi apicali della Difesa senza distinzioni o confusioni. A questo "chiodo", gentilmente fornito dal governo, compiacenti emendamenti parlamentari (su commissione) appenderanno le altre proroghe che Palazzo Chigi indicherà: tre anni per tutti o almeno per alcuni.

 

Gentiloni, infatti, ha un problema: il suo tempo sta per scadere assieme alla legislatura numero 17 e l' attuale governo - spronato dal Quirinale, che guarda con angoscia agli esiti incerti del voto - si prepara a ridisegnare la struttura statale con l' espediente dei tre anni.

In passato, il biennio di un direttore dei Servizi segreti o di un Capo di stato maggiore dell'Esercito, per esempio, veniva raddoppiato con un quasi automatico rinnovo.

DEL SETTE i

 

Poi lo smanioso Renzi, nella primavera del 2016, ha previsto di accorciare i mandati a un biennio per far coincidere i futuri rinnovi con il termine di questa legislatura e introdurre il sistema americano in Italia: chi vince le elezioni, si prende lo Stato. Il segretario dem, ovvio, confidava di vincere e di premiare i buoni e giustiziare i cattivi, ma oggi si deve accontentare di un ruolo di testimonianza: le nomine sono affare di Palazzo Chigi e Quirinale, tant'è che Sergio Mattarella ha scortato Gentiloni verso l' autunno per non perdersi quest' occasione che inizia con Bankitalia e Consob in queste settimane e finisce con Difesa, Carabinieri, Guardia di Finanza e Servizi segreti.

 

GIORGIO TOSCHI

Torniamo al decreto fiscale, in cui si fa esplicito riferimento agli incarichi di "ufficiali generali o ammiragli nominati Capi di stato maggiore della difesa o di Forza armata, il Comandante generale dell' Arma dei carabinieri e il Segretario generale del Ministero della Difesa". Col nuovo criterio dei tre anni non prorogabili, la prima testa che cade è quella di Tullio Del Sette , promosso nel dicembre del 2014 dall' esecutivo renziano a comandante generale dei Carabinieri, indagato nell' inchiesta Consip con l' accusa di favoreggiamento e di rivelazione di segreto, la stessa rivolta al ministro Luca Lotti .

 

Al contrario, Palazzo Chigi ha allungato la carriera ai tre capi di Stato maggiore: Enzo Vecciarelli (Aeronautica, uscita posticipata a marzo 2019), Valter Giraldelli (Marina, giugno 2019), Danilo Errico (Esercito, febbraio 2019).

 

franco gabrielli

Il vero obiettivo di Palazzo Chigi però, dicono nei palazzi romani, è intervenire sulla Guardia di Finanza - per cui il rinnovo triennale era stato proposto nel Libro bianco della Difesa - con la conferma del comandante generale Giorgio Toschi fino all' aprile del 2019 (considerato renziano, oggi lontano dall' ex premier).

 

Altro obiettivo sarà di sicuro evitare che il capo della Polizia, Franco Gabrielli , esaurisca il mandato nell' aprile del 2018 a ridosso delle elezioni politiche e probabilmente durante la formazione del prossimo governo.

 

alberto manenti

Poi c' è la questione dei Servizi segreti. Alberto Manenti , il direttore di quelli esteri (Aise), completa il quadriennio nell' aprile 2018, ma Palazzo Chigi annuncerà il sostituito un attimo prima dello scioglimento delle Camere, per non lasciare l' onore più che l' onere al successore. Mario Parente, il prefetto che guida i Servizi interni (Aisi) dal giugno 2016, potrebbe ambire a un rinnovo di almeno un anno e mezzo per raggiungere il triennio, però circola l' ipotesi di un addio anticipato.

 

Il governo di Gentiloni ha giurato al Quirinale con l' incognita della delega ai Servizi, rivendicata senza successo dal ministro Luca Lotti: nell' esecutivo Renzi, il dominus dei servizi segreti era il sottosegretario Marco Minniti (ora ministro degli Interni) e il "lampadina" un semplice sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all' Editoria a cui era capitata in dote la segreteria del Comitato interministeriale per la programmazione economica, il munifico Cipe che stanzia cifre milionarie. Gentiloni decise di tenere per sé la vigilanza sui Servizi e adesso, emarginato Lotti, può scegliere i suoi uomini. Per tre anni.

MARIO PARENTE

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...