bidzina ivanishvili georgia

LA GEORGIA SI GETTA TRA LE BRACCIA DI PUTIN – IL PARTITO FILORUSSO AL GOVERNO A TBILISI HA VINTO LE ELEZIONI: LO HA ANNUNCIATO LA COMMISSIONE ELETTORALE – “SOGNO GEORGIANO” GUIDATO DALL’OLICARCA BIDZINA IVANISHVILI HA OTTENUTO IL 54,2% DEI CONSENSI – I PARTITI DI OPPOSIZIONE FILO-OCCIDENTALI HANNO RESPINTO COME FRAUDOLENTI I RISULTATI, DENUNCIANDO BROGLI – IL VOTO È STATO PRECEDUTO DA MESI DI CRESCENTE REPRESSIONE DEL DISSENSO DA PARTE DEL GOVERNO…

Bidzina Ivanishvili

1. GEORGIA: COMMISSIONE, PARTITO DI GOVERNO HA VINTO ELEZIONI

(ANSA-AFP) - Il partito al governo in Georgia, filorusso, ha vinto le elezioni: lo ha annunciato la commissione elettorale. Con oltre il 99% dei voti scrutinati, Sogno georgiano ha ottenuto il 54,2% dei consensi, secondo l'organismo che sovrintende al voto. I partiti di opposizione filo-occidentali hanno già respinto come fraudolenti i risultati elettorali preliminari che indicavano la vittoria del partito al governo.

 

2. LA GEORGIA SCIVOLA VERSO LA RUSSIA

Estratto dell’articolo di Monica Perosino per “La Stampa”

 

Bidzina Ivanishvili

Sin dalle prime ore del mattino è stato ben chiaro che il voto in Georgia sarebbe stato all'insegna della violenza spudorata. Spudorata perché sotto gli occhi impassibili della polizia e declinata in molteplici forme.

 

Le elezioni parlamentari nel Paese caucasico, un referendum tra Russia ed Europa, si sono svolte sfoggiando un campionario di attacchi verbali e fisici, intimidazioni, schede fotografate, spedizioni punitive contro ragazzini avvolti da bandiere europee, risse ai seggi, pacchi di schede pre-compilate e ficcate con forza nelle urne, voti estorti con ricatti, scambiati per pochi euro o qualche favore.

 

a tbilisi in georgia proteste contro la legge sugli agenti stranieri

Il cattivo della storia, stando alle denunce piovute da ogni parte del Paese, è Sogno Georgiano, il partito al governo da 12 anni guidato da Bidzina Ivanishvili, il miliardario che ha fatto fortuna in Russia e che oggi controlla magistratura e stampa, ha fatto approvare provvedimenti liberticidi come la cosiddetta "legge russa" sugli agenti stranieri e quella contro i diritti Lgbtq, e che ha l'evidente obiettivo di aumentare la sua "influenza" sul Paese, di cui controlla già il 30% del Pil.

 

Con un'affluenza record del 59%, i risultati preliminari del voto elettronico (73% del totale) sembrerebbero aver premiato chi tiene già in pugno il Paese da 12 anni, il partito filorusso Sogno Georgiano, che sarebbe primo con il 53% e avrebbe anche la maggioranza assoluta in parlamento. […]

 

Bidzina Ivanishvili

 I quattro partiti della coalizione filoeuropeista hanno superato la soglia totalizzando, insieme, almeno il 38, 4%% dei voti, con percentuali che variano dall'8 all'11%. Se il distacco si mantenesse invariato Sogno Georgiano avrebbe 91 seggi su 150, abbastanza per proseguire il cammino verso la Russia e sempre più lontano dalla democrazia e dall'Europa.

 

[…]

 

La Georgia, incastrata tra i regimi autoritari di Iran, Russia e Turchia, era finora l'unico Paese "cuscinetto", sia da un punto di vista politico che economico, e l'unica via alternativa alla Russia per il commercio centroasiatico e azero con l'Occidente. «Il corso filo-occidentale della Georgia è sempre stato un'eccezione nella regione – diceva ieri Tina Khidasheli, presidente della Ong Civic Idea ed ex ministra della Difesa –. Naturalmente questa sarà una vittoria per la Russia, ma anche per tutti gli altri Stati autoritari che confinano con noi».

 

polizia schierata a tbilisi

Le elezioni sono state precedute da mesi di crescente repressione del dissenso da parte del governo, che ha giurato di raddoppiare la stretta in caso di vittoria e di mettere fuori legge le opposizioni. Le mosse antidemocratiche del governo, unite alla propaganda anti-occidentale, hanno portato l'Ue a sospendere il processo di adesione della Georgia dopo che il Paese si era assicurato lo status di candidato.

 

«Era quello che volevano – dice Keke, 25 anni, studentessa –. Hanno fatto credere a tutti che la Georgia stava lavorando per la democrazia, mentre invece, il suo padrone, Ivanishvili, lavorava solo per trasformare il Paese nel suo feudo, e fare ancora più soldi». Il perché i georgiani continuino a sostenere un oligarca autoritario, se si mettono da parte le pressioni e altre forme di intimidazione non è un mistero: «Voto Sd perché non voglio la guerra e per i 100 lari», dice un Irakli Khutsishvili, 77 anni, originario di Gori, città natale di Stalin. [...]

a tbilisi in georgia proteste contro la legge sugli agenti stranieriproteste contro la legge sugli agenti stranieri a tbilisi, georgia 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…