luigi di maio matteo salvini alessandra ghisleri

“SALVINI PAGA L'UNO CONTRO TUTTI, LO STESSO SCHEMA CHE FU FATALE A RENZI” - L’ANALISI DEL VOTO BY ALESSANDRA GHISLERI: “HA SCELTO DI POLITICIZZARE AL MASSIMO LA COMPETIZIONE ANCHE CON GESTI CLAMOROSI E LA DISTANZA FRA LE DUE COALIZIONI IN EMILIA ROMAGNA È DI SOLI 58.695 VOTI PARI AL 2,71%. LE SARDINE? HANNO FATTO ENTRARE IN CAMPO FORZE FRESCHE. LO SI VEDE DALL'AFFLUENZA. DI MAIO E I CINQUESTELLE NON HANNO SAPUTO...”

ghisleri

D.Pir. per “il Messaggero”

 

«In un certo senso Matteo Salvini è finito nella sindrome di Matteo Renzi: l'uno contro tutti. Ha alzato i toni, ha delimitato il suo campo, ha ottenuto un grande risultato ma non ha vinto». Per Alessandra Ghisleri, guru di Euromedia Research, questa è una delle lezioni che emergono dalle urne appena chiuse.

 

Qual è il dato delle regionali emiliano-romagnole che la colpisce di più?

«Non ho dubbi: la breve distanza fra le due coalizioni. Non vorrei essere fraintesa: Bonaccini ha vinto benissimo, il Pd ha mantenuto un suo baluardo importante e ha avuto più successo di quanto lo stesso Pd si aspettasse. E tuttavia la distanza fra le due coalizioni è di soli 58.695 voti pari al 2,71%. Un dato che fa riflettere».

salvini al citofono

 

Perché?

«Perché è il frutto di un confronto senza esclusione di colpi. Salvini ha scelto di politicizzare al massimo la competizione anche con gesti clamorosi mentre dall'altra parte si è risposto annunciando (spiegandolo frettolosamente) un aumento a 100 euro del bonus di 80 euro del governo Renzi e Stefano Bonaccini ha accentuato il suo profilo di buon amministratore».

 

Risultato?

NICOLA ZINGARETTI STEFANO BONACCINI

«Le mosse di Salvini hanno funzionato perché il suo circuito ha risposto ma la politicizzazione ha oscurato oltre ogni limite la sua candidata e persino la bella vittoria della candidata del centrodestra in Calabria, Iole Santelli, che è la prima donna presidente di una Regione del Sud».

 

Ma puntare sul caso Bibbiano in quel modo ha pagato?

«E' un discorso delicatissimo perché tocca temi emotivi, sentimentali e valoriali come la famiglia. Direi tuttavia che più che gli errori o presunti tali del centro-destra sono stati i meriti del Pd a farlo prevalere».

salvini al citofono meme 2

 

Quali meriti?

«Innanzitutto il valore aggiunto di Bonaccini che ha saputo portare a sé circa 150.000 voti in più di quelli raccolti dalla coalizione di centrosinistra».

 

E poi?

«Il rapporto con le periferie urbane. Il Pd non ha vinto solo in quasi tutte le città ma anche nelle periferie urbane».

 

LUCIA BORGONZONI

Cosa vuol dire?

«Che spesso c'è una differenza importante fra le città e la provincia dove il centro-destra prevale. Quella sulle periferie emiliane è una grande differenza rispetto, ad esempio, a Roma. Il modello di governo emiliano resta apprezzato da larghi strati della popolazione perché mantiene un solido e fecondo rapporto col territorio».

 

E le Sardine?

«Hanno fatto entrare in campo forze fresche. Lo si vede dall'affluenza: in aree emiliane dove il centro-destra è forte, come Piacenza, l'affluenza è rimasta grosso modo stabile, mentre nelle aree a più forte influenza del centrosinistra si è verificata una mobilitazione. Il Pd ha fatto il pieno assorbendo tutti i voti, anche dei suoi alleati».

 

Dia un consiglio a Forza Italia emiliana?

jole santelli 11

«Ha perso voti soprattutto verso Fratelli d'Italia che hanno fatto spazio a amministratori locali ex di FI. Sommando i voti delle due forze si vede che erano al 10% circa alle europee e oggi sono circa all'11. Forza Italia deve recuperare quella rete di contatti, come la Santelli ha fatto in Calabria».

 

E i 5Stelle?

«Di Maio si è tolto la cravatta di capo politico prima del voto. Un gesto importante. Non hanno saputo sostituire la casta contro la quale erano nati per combatterla».

 

Provi a sintetizzare la giornata di domenica.

«Una Regione ben governata ha confermato il suo modello mentre una Regione mal governata ha deciso di cambiare cavallo».

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…