emmanuel macron e il padre jean michel

"GIA’ DA DUE MESI MIO FIGLIO EMMANUEL PENSAVA ALLE ELEZIONI" – PARLA JEAN-MICHEL MACRON, 74 ANNI, PADRE DEL CAPO DELLO STATO FRANCESE – "MI DISSE: ‘È MEGLIO CHE I FRANCESI FACCIANO L'ESPERIENZA CON IL PARTITO DI LE PEN PER DUE ANNI PIUTTOSTO CHE PER CINQUE. SE IL RASSEMBLEMENT NATIONAL MOSTRA IN DUE ANNI CHE È INCAPACE DI GOVERNARE, SI PUÒ SPERARE CHE NON ANDRÀ PIÙ LONTANO" - SU MELENCHON E’ TRANCHANT: "UN PAZZO”

Anais Ginori per "la Repubblica" - Estratti

 

jean michel macron

Non un colpo di testa, un impulso da adolescente ferito nell'orgoglio come ha detto qualcuno. Emmanuel Macron ci pensava da tempo. «È stata una lunga riflessione», rivela Jean-Michel Macron, 74 anni, padre del capo dello Stato. «La sua decisione di sciogliere l'Assemblée Nationale non è scaturita dalle elezioni europee. Me ne aveva parlato due mesi prima.

 

Riteneva, in realtà, che l'Assemblée Nationale fosse diventata ingovernabile», confida il medico in pensione che vive ad Amiens, ed è stato intervistato dal quotidiano locale, Le Dauphiné Liberé.

 

Macron senior non nasconde la preoccupazione un'eventuale vittoria dell'estrema destra, ma prosegue: «Adesso, se i francesi vogliono, faranno quest'esperienza e ne vedranno i risultati».

 

emmanuel macron e il padre jean michel

E sintetizza il ragionamento fatto dal figlio nella loro discussione su questa ipotesi. «È meglio che i francesi facciano quest'esperienza per due anni piuttosto che per cinque. Se il Rn mostra in due anni che è assolutamente incapace di governare, si può sperare che non andrà più lontano. È un po' quello che mio figlio mi disse due mesi prima delle europee».

 

Il calcolo macchiavellico di mandare al governo il partito di Marine Le Pen in modo da "bruciarlo" in vista della sfida per l'Eliseo del 2027 era già stato evocato all'indomani dell'improvviso annuncio di Macron. 

 

(...)

MARINE LE PEN - JORDAN BARDELLA - EMMANUEL MACRON - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Macron senior spiega che il figlio, occupato com'è, non gli ha nemmeno fatto gli auguri di compleanno domenica scorsa. E spera che dopo il 2027, quando terminerà il mandato all'Eliseo, «farà qualcos'altro della politica». Il pensionato non voterà domenica ma spende parole di apprezzamento per il candidato locale François Ruffin, popolare esponente della France Insoumise entrato in dissidenza con Jean-Luc Mélenchon, del quale dice: «È un pazzo».

jean michel macronmanifesti con melenchon melenchonmarine le pen melenchonGOGOL BARDELLA - MEME BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI