giorgia meloni raffaele fitto

GIORGIA IN MODALITÀ “SFASCIO TUTTO IO” – OGGI SARA’ FORMALIZZATA LA CANDIDATURA DI RAFFAELE FITTO A COMMISSARIO UE. E SI APRE UNA QUESTIONE PER LA MELONI: A CHI ANDRANNO LE TRE PESANTI DELEGHE DEL MINISTRO, OVVERO AFFARI EUROPEI, SUD E PNRR? LA DUCETTA SAREBBE DECISA A INTESTARSI TUTTO, AL MASSIMO CON LA NOMINA DI UN SOTTOSEGRETARIO – L’IPOTESI DI PROMUOVERE A MINISTRO FAZZOLARI O MANTOVANO E IL RISCHIO DI APRIRE UN NUOVO FRONTE ALL'INTERNO DELLA MAGGIORANZA...   

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

giorgia meloni raffaele fitto

C'è un tema più importante della designazione di Raffaele Fitto a commissario italiano nella nuova Commissione europea, ed è chi lo sostituirà a Palazzo Chigi. Con la sua partenza per Bruxelles, Giorgia Meloni deve fare i conti con la perdita di uno dei ministri più influenti del suo governo [...]

 

Fitto assomma in sé tre importanti deleghe: Affari europei, Sud e fondi europei di coesione, coordinamento del Piano europeo di ripresa e resilienza (Pnrr). Tre deleghe che sulla carta potrebbero valere altrettanti ministri e una delle quali – quella al Pnrr – è costata mesi di lavoro per essere spostata dal Tesoro a Palazzo Chigi.

 

alfredo mantovano giorgia meloni

La designazione porta dunque con sé il vantaggio di poter contare su un fedele alleato a Bruxelles, il problema di non aprire un nuovo fronte all'interno della maggioranza. Come? La delega degli Affari europei resterà quasi certamente in capo alla premier, al massimo con la nomina di un sottosegretario. «Ci sono almeno due precedenti negli ultimi anni. Sandro Gozi nei governi Renzi e Gentiloni, Enzo Amendola con Draghi», spiega un esponente della maggioranza.

 

Meloni è tentata di scegliere la stessa strada per le altre due deleghe, anche se una decisione in questo senso (sottosegretario o ministro) non è presa. L'unica cosa che non accadrà è lo spacchettamento delle competenze. […]

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti raffaele fitto

Diversamente non avrebbe potuto immaginare di spostare alcune delle opere previste dal Pnrr – da terminare entro metà 2026 – nella programmazione ordinaria dei fondi di coesione, che termina nel 2029. La concentrazione delle deleghe è ben vista anche dalla Commissione, che ne ha fatto esplicito riferimento nelle raccomandazioni all'Italia del luglio 2023.

 

Chi sarà a farsi carico delle deleghe di Fitto Meloni non l'ha deciso. Un'ipotesi è che Coesione, Sud e Pnrr vadano al capo di gabinetto di Fitto, Ermenegilda Sinscalchi. Altri sostengono che la premier potrebbe promuovere ministro uno dei suoi due sottosegretari, Alfredo Mantovano o Giovanbattista Fazzolari. I tempi non saranno comunque brevi. Oggi, dopo la riunione con Matteo Salvini e Antonio Tajani, la premier in Consiglio dei ministri formalizzerà la designazione di Fitto: serve a dare un segno di compattezza della maggioranza sulla scelta.

 

giovanbattista fazzolari giorgia meloni al senato

Le dimissioni di Fitto arriveranno probabilmente a fine ottobre, dopo la fine della lunga procedura di accreditamento che passerà da un'audizione di fronte al Parlamento europeo. L'esito non è mai scontato, basti dire che nell'ultima legislatura ben tre dei Ventisette candidati commissari furono bocciati e sostituiti. Tutti i segnali dicono però che il Partito popolare europeo – il più grande e influente gruppo politico a Strasburgo – non boccerà Fitto.

 

Di certo non lo farà la parte del Ppe vicina a Manfred Weber, meno scontato è il sostegno dell'ala più progressista e del premier polacco Donald Tusk, acerrimo nemico degli alleati di Meloni in Ecr, il Pis di Mateusz Morawiecki. […]

 

La questione della vicepresidenza esecutiva è quella che sta più a cuore di Meloni. Fitto a Bruxelles avrà la delega ai fondi Pnrr e di coesione, ma la forza nel processo decisionale passa dalla possibilità di sovraintendere ai portafogli di altri colleghi.

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7

Nell'ultima Commissione quel ruolo l'hanno avuto tre commissari espressione dei tre grandi partiti che la sostenevano, popolari, socialisti e liberali. Ursula von der Leyen sembra decisa a spostare l'asse dai partiti ai Paesi, concedendolo a Italia, Francia e Spagna. Ma deve fare i conti con le ambizioni della Polonia di Tusk (rieccolo) e il delicato puzzle sulle deleghe agli altri Paesi. Il no dell'Italia alla conferma di von der Leyen non aiuta, ma Meloni ha margine per recuperare terreno grazie al nuovo patto di stabilità. […]

raffaele fitto giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”