sabino cassese giorgia meloni giuseppe recchi pietro ciucci

ANCHE GIORGIA MELONI RICICCIA SEMPRE I SOLITI NOTI - IN ASSENZA DI UNA CLASSE DIRIGENTE, IL GOVERNO DELLA DUCETTA RICHIAMA I VECCHI NOMI, BUONI PER OGNI STAGIONE: PER LA SOCIETÀ “STRETTO DI MESSINA”, MAGARI SU CONSIGLIO DI VINCENZO FORTUNATO, SALVINI HA NOMINATO L'OTTIMO PIETRO CIUCCI, GIA' NELL'IRI DI PRODI, COME AD E GIUSEPPE RECCHI (TIM, ENEL, ENI) COME PRESIDENTE – ANCORA: ROBERTO SERGIO, IL GENERALE FIGLIUOLO E IL SEMPITERNO SABINO CASSESE

Estratto dell’articolo di Vanessa Ricciardi per www.editorialedomani.it

 

giorgia meloni 6

Chi se lo ricorda più quando la destra amava «la maschia gioventù», quando dicevano «vogliamo che i giovani raccolgano la fiaccola». Senza fretta. Di certo non ne ha il governo di Giorgia Meloni […]. Al momento delle nomine si guarda intorno e giovani non ne vede, per aziende di stato e vertici le resta solo gente venuta dal passato. La fiaccola, la raccolgano loro.

 

Il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, ha stupito tutti con i nomi selezionati per la società Stretto di Messina. Per fare il ponte ha deciso di nominare ad Pietro Ciucci, anni 72, già passato dallo stesso incarico dalla prima nascita alla (prima) morte della società, dal 2002 al 2013.

 

[…] Era giovanissimo e aveva già una poltrona in Società autostrade, poi nell’Iri e infine in Anas (azionista della Società dello stretto) con altri incarichi collaterali, tra 2006 e 2015. Poltrone ha continuato ad averne anche quando si avvicinava la pensione.

 

pietro ciucci

Tanto che quando nel 2013 ha assunto la triplice carica di amministratore, presidente e direttore generale, ha deciso di lasciare l’ultima con una buonuscita da 1,8 milioni, auto-attribuendosi un’indennità di “risoluzione senza preavviso”.

 

A una figura così esperta, Salvini ha deciso di affiancare come presidente Giuseppe Recchi, 59 anni, […] imprenditore e manager nel settore delle grandi costruzioni.

 

Nel maggio 2011 era stato nominato dal governo Berlusconi IV presidente del gruppo Eni. Poi l’approdo a Telecom e il passaggio dal 2017 ad Affidea, multinazionale dei servizi di diagnostica per immagini.

 

[…] I campioni del governo si conoscono bene tra loro. Il caso vuole che Recchi sia stato presidente Eni durante il secondo mandato di Paolo Scaroni, l’ex ad del Cane a sei zampe, adesso tornato per presiedere Enel.

 

giuseppe recchi

Classe 1946 (76 anni) fino al 2002 si è segnalato come manager privato, ma con il secondo governo Berlusconi, si specializza anche in aziende di Stato, a partire dall’Enel. .........

 

Ha siglato i contratti con Mosca che hanno reso l’Italia dipendente dal metano russo fino allo scoppio nel conflitto in Ucraina.

 

Nel 2008 ha avviato la scommessa sull'esplorazione oil and gas, con Claudio Descalzi, all’epoca direttore della divisione Eni Exploration & Production oggi amministratore delegato dell’Eni per la quarta volta.

 

[…] Descalzi ha espanso il business dell’Eni dalla Libia al Mozambico, e piace moltissimo alla compagine di governo, tra Adolfo Urso che auspica una maggiore presenza militare in Africa e il “piano Mattei” annunciato da Meloni. […]

 

roberto sergio

Giovani in Rai ne abbiamo? Oddio, c’è Roberto Sergio, nuovo ad, anni 63. La sua presenza nelle società pubbliche è partita nel 1985 e si deve alla Democrazia Cristiana.

 

Ad accrescere la sua allure da boiardo è emerso che Pier Ferdinando Casini […] è stato suo testimone di nozze. […] La destra cerca la controegemonia, e lui ne ha viste cinque o sei.

 

francesco paolo figliuolo foto di bacco

Infine il generale Francesco Paolo Figliuolo. L’alpino è stato scelto dall’ex presidente del Consiglio Mario Draghi come commissario per il Covid-19, poi è passato al Covi, il comando operativo interforze. Per l’esecutivo potrebbe essere buono pure per la ricostruzione in Emilia-Romagna […].

 

Di fronte alle grandi sfide per il futuro delle riforme, il governo Meloni ha pensato bene di farsi proteggere da un altro highlander della repubblica: Sabino Cassese, 87 anni.

 

Era a palazzo Chigi quando c’era Craxi, addirittura, già ministro per la pubblica amministrazione con Carlo Azeglio Ciampi nei primi anni ‘90, passato dalla Corte costituzionale, in passato ha appoggiato la riforma della Carta propugnata dal governo Renzi del 2016 (e bocciata dal referendum). Adesso interviene sulle riforme di Meloni e presiede il comitato del ministro Roberto Calderoli sui Lep. «Non siamo gli ultimi di ieri ma i primi del domani», diceva una frase del 1928. Sono comunque sempre gli stessi.

rita perez sabino cassese foto di baccoCASSESE E VIOLANTE I PATRIOTI DI GIORGIA - IL FATTO QUOTIDIANO

pietro ciucci 2pietro ciucci 3pietro ciucci

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…