banche italiane

BANCHE, CHE PASSIONE – GIORNATA NERA PER I TITOLI BANCARI A PIAZZA AFFARI DOPO LA STRETTA DELLA BCE SUI CREDITI DETERIORATI  (UBI -4,97%, UNICREDIT -3,16%, INTESA -1,3%) – SECONDO MEDIOBANCA PER LA SVALUTAZIONE INTEGRALE DEGLI NPL CHE VUOLE FRANCOFORTE SERVIREBBERO 15 MILIARDI DI NUOVI ACCANTONAMENTI – SALVINI: “NUOVO ATTACCO DELLA VIGILANZA BCE AL SISTEMA BANCARIO ITALIANO”

1 – GIORNATA DI PASSIONE PER LE BANCHE, IL MERCATO TEME LA STRETTA BCE SUGLI NPL

BANCHE

Paolo Paronetto per www.ilsole24ore.com

 

Giornata di passione per i titoli bancari a Piazza Affari, colpiti dalla prospettiva di una nuova stretta della Bce sui parametri di copertura dei crediti deteriorati. Il sottoindice Ftse Italia Banche ha lasciato sul terreno il 2%, mentre sul Ftse Mib le vendite hanno penalizzato Ubi Banca (-4,97%), Banca Pop Er (-4,74%),Banco Bpm (-4,13%), Unicredit (-3,16%) e Intesa Sanpaolo (-1,3%). Flessioni consistenti, ma decisamente più contenute rispetto ai minimi toccati nel corso della seduta, quando Ubi, Bper e Banco erano arrivata a perdere oltre l'8%. Maglia nera del comparto è stata Banca Mps, che ha ceduto un altro 7,65% dopo il -10% accusato ieri.

 

MONTE DEI PASCHI

Proprio su Mps, del resto, si era accesa venerdì l'attenzione dei mercati, in seguito alla pubblicazione dell'esito del processo di revisione e valutazione prudenziale Srep comunicato dalla Bce, con cui l'Eurotower ha chiesto all'istituto di aumentare le coperture sullo stock di crediti deteriorati da qui al 2026. Un'indicazione, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, che la Bce avrebbe recapitato non soltanto alla banca senese, ma a tutti gli istituti europei vigilati, pur con diverse tempistiche e raccomandazioni specifiche a seconda delle diverse realtà.

 

Mediobanca: si rischiano 15 miliardi di nuovi accantonamenti

L'auspicio di fondo tuttavia sarebbe chiaro: una svalutazione integrale dello stock di crediti deteriorati entro in media il 2026, applicando così anche allo stock di npl l'impostazione dell'Addendum alle linee guida sui crediti deteriorati pubblicato a fine 2017.

MEDIOBANCA

 

Sulla base di queste indiscrezioni, gli analisti di Mediobanca, pur sottolineando che una simile mossa da parte della Bce «sarebbe molto delicata», hanno effettuato una simulazione, dando per scontato che «le banche non raggiungeranno mai una copertura del 100% e piuttosto accelereranno la vendita» dei crediti deteriorati.

 

L'esercizio messo a punto dagli esperti di Piazzetta Cuccia prevede quindi la vendita degli npl al 25% del valore contabile lordo e di utp e crediti scaduti al 35%. Il risultato porta a 15 miliardi di ulteriori accantonamenti, ovvero il 17% degli utili aggregati 2019-2026. Quanto all'impatto teorico sulle singole banche, si va da quello limitato tra il 7% e il 14% previsto per UniCredit, Intesa Sanpaolo e Credem, al 30-40% atteso per Bper, Popolare di Sondrio e Creval, fino al 50-60% che peserebbe su Banco Bpm, Ubi Banca e Mps.

 

Le banche: nessun impatto dalle indicazioni Bce

MATTEO SALVINI MEGAFONO

Gli istituti, da parte loro, fin dalla tarda mattinata hanno deciso di intervenire per gettare acqua sul fuoco, spiegando che l'approccio della Bce resta quello già annunciato lo scorso anno, vale a dire una valutazione caso per caso delle singole realtà con la comunicazione di target ad hoc. In una serie di comunicati-fotocopia, che hanno aiutato i titoli a dimezzare le perdite rispetto ai minimi, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Banco Bpm e Bper hanno quindi assicurato di non prevedere «impatti significativi» sulla situazione economico-patrimoniale del 2018 e sugli obiettivi dei rispettivi piani industriali dalle indicazioni Bce sugli npl.

bce

 

Lo stesso presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, pur ammettendo di non aver letto le lettere della Bce, ha notato che «il sospetto è che siano lettere diverse tra loro sulla base di logiche giuridiche deduttive» e che quindi venga confermato l'approccio "banca per banca" che l'Eurotower ha deciso di adottare lo scorso anno anche per chiudere i 18 mesi di querelle con le istituzioni politiche dell'Unione europea in tema di regole bancarie. I timori in ogni caso restano: gli stessi analisti di Mediobanca hanno notato che un simile approccio da parte della Bce, se sarà confermato, «sarebbe una cattiva notizia», capace di «aggravare una situazione già non banale».

 

2 – SALVINI CONTRO LA BCE: L'INTERVENTO SUGLI NPL DELLE BANCHE COSTERÀ ALL'ITALIA 15 MLD

Da www.italiaoggi.it

 

BCE FRANCOFORTE

"Il nuovo attacco della vigilanza Bce al sistema bancario italiano e a Mps dimostra ancora una volta che l'Unione bancaria, voluta dalla Ue e votata dal Pd, non solo non ha reso più stabile il nostro sistema finanziario, ma causa instabilità, colpendo i risparmi dei cittadini e un sistema bancario, come quello italiano, che aveva retto meglio di tutti alla grande crisi finanziaria del 2008". Lo dice Matteo Salvini, leader della Lega e vicepresidente del Consiglio.

 

"L'atteggiamento prevaricatore della Bce, che scavalca aggravandole le recenti decisioni della Commissione, pone anche un altro tema fondamentale: può un'istituzione non politica prendere con leggerezza decisioni che influiscono profondamente sulla vita e i risparmi dei cittadini - chiede Salvini -. Indipendenza non vuol dire irresponsabilità.

NPL

 

Occorre quindi una trasparenza assoluta sulle decisioni della Bce, come è stato recentemente ribadito dalla stessa Corte dei Conti europea, che lamenta di non essere messa dalla Bce in condizione di controllare i motivi di decisioni così rilevanti per i portafogli dei risparmiatori. Questa trasparenza è necessaria per scacciare il dubbio che la Bce faccia un uso politico dei poteri che le sono attribuiti. L'ennesimo intervento a gamba tesa della Bce può creare un danno all'Italia da 15 miliardi".

 

Nei giorni scorsi a tutti gli istituti è arrivata una lettera della Vigilanza europea in cui si auspica la svalutazione graduale, ma integrale, delle sofferenze al più tardi entro il 2026. Ogni banca avrà una propria "deadline" temporale, che sarà funzione dello stato di salute e del peso degli Npl in portafoglio. Ma per tutti gli istituti italiani (ed europei) l'aspettativa della Banca centrale europea è univoca: gli istituti sono chiamati ad aumentare le coperture fino a svalutare integralmente lo stock di crediti deteriorati in un arco pluriennale predefinito, orizzonte che mediamente si aggirerà attorno al 2026.

draghi euro

 

La richiesta di Francoforte sui crediti deteriorati emersa venerdì con il caso B.Mps, a cui la Vigilanza ha imposto di azzerare il peso degli Npl in portafoglio entro sette anni, non è insomma isolata.

 

Ma se è vero che la Vigilanza Bce ha rivolto l'invito di alzare progressivamente le svalutazioni sui crediti deteriorati (già esistenti a marzo 2018) a tutte le banche europee (119 banche), è anche vero che il tema riguarda da vicino soprattutto il settore italiano del credito, su cui pesa il fardello più rilevante dei crediti deteriorati su scala europea: a novembre, il sistema bancario contava 37,5 miliardi di sofferenze nette. Un ammontare di Npl che, a questo punto, in teoria dovrà essere gradualmente svalutato da qua ai prossimi anni insieme ad altri 60 miliardi di inadempienze probabili nette (pari a 86 miliardi lordi coperti a130 %).

 

Proprio la modalità e la tempistica con cui gli accantonamenti saranno realizzati è il nodo attorno a cui si giocherà l'intera partita per il settore bancario italiano, che sta faticosamente tentando di rimanere in piedi, nonostante le criticità create dal recente picco dello spread.

BANCHE

 

Nell'inserire le deadline temporali, la Bce avrebbe considerato le condizioni specifiche di ogni istituto su scala europea. Non è escluso - almeno in teoria, visto il campione di 120 banche sotto vigilanza - che l'asticella del 2026 in alcuni casi sia stata ravvicinata per gli istituti più solidi o, di converso, allontanata per quelli su cui l'ammontare dei crediti rilevanti è maggiore. Le banche teoricamente potrebbero avere i margini per non procedere a tutti gli accantonamenti, pur essendo poi chiamate a motivarne le ragioni secondo il principio comply or explain. Tuttavia, la Bce, in caso di mancato rispetto della pulizia attesa, potrebbe intervenire alzando i requisiti aggiuntivi di vigilanza prudenziale di Pillar 2, che rimane una "leva" di sua competenza.

 

Intanto Intesa Sanpaolo "non ravvisa impatti significativi per quanto riguarda gli obiettivi e le previsioni di natura economica e patrimoniale già resi noti al mercato per l'esercizio 2018 e per il piano di impresa 2018-2021". Così in una nota il gruppo guidato da Carlo Messina.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...