A TRADIRE NON FU GIUDA MA GESU’! - COLPO DI SCENA (O COLPO DI SOLE?) ALL’ANGELUS: BENEDETTO XVI RISCRIVE IN CHIAVE POLITICA LA FIGURA DELL’ISCARIOTA - GIUDA VOLEVA “VENDICARSI DEL MAESTRO” PERCHE’ “VOLEVA UN MESSIA VINCENTE, CHE GUIDASSE UNA RIVOLTA CONTRO I ROMANI. MA GESÙ AVEVA DELUSO QUESTE ATTESE” - INSOMMA, SI ERA RIFIUTATO DI SCENDERE IN CAMPO COME UN QUALUNQUE MONTEZEMOLO…

Fausto Gasparroni per Ansa

Giuda "si sentiva tradito da Gesù", e "decise che a sua volta lo avrebbe tradito", niente meno che per "vendicarsi". E questo perché "Giuda era uno zelota", e "voleva un Messia vincente che guidasse una rivolta contro i Romani": ma Gesù "aveva deluso queste attese".

Parlandone quasi 'en passant', commentando all'Angelus i brani evangelici sui discepoli che lasciarono il Cristo non credendo al suo essere "il pane vivo disceso dal cielo", Benedetto XVI ha esposto una tesi per nulla scontata sulla figura dell'apostolo diventato simbolo del tradimento.

"Ecco perché Giuda tradì", è come se avesse detto Ratzinger, avallando in modo esplicito il convincimento che l'Iscariota appartenesse al gruppo politico-religioso degli Zeloti, partigiani accaniti dell'indipendenza politica del regno ebraico, nonché difensori dell'ortodossia e dell'integralismo ebraici: in altre parole ribelli contro la presenza romana in Palestina, considerati dai romani alla stregua di terroristi e criminali comuni.

La "colpa più grave" di colui che tradì Gesù per 30 denari, comunque, resta per il Papa-teologo quella della "falsità", un vero e proprio "marchio del diavolo". "Gesù - ha detto il Pontefice ai fedeli riuniti nel cortile interno della residenza di Castel Gandolfo - sapeva che anche tra i dodici Apostoli c'era uno che non credeva: Giuda. Anche Giuda avrebbe potuto andarsene, come fecero molti discepoli, anzi, avrebbe dovuto andarsene, se fosse stato onesto".

"Invece rimase con Gesù - ha proseguito -. Rimase non per fede, non per amore, ma con il segreto proposito di vendicarsi del Maestro". "Perché? - si è chiesto papa Ratzinger - Perché Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito. Giuda era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i Romani. Ma Gesù aveva deluso queste attese". Secondo il Pontefice, "il problema è che Giuda non se ne andò, e la sua colpa più grave fu la falsità, che è il marchio del diavolo. Per questo Gesù disse ai Dodici: 'Uno di voi e' il diavolo!'".

Il Papa ha quindi invitato a pregare perché si possa "credere in Gesù" ed "essere sempre sinceri con Lui e con tutti". La tesi illustrata oggi era stata finora appena accennata da Ratzinger all'Angelus dello scorso 11 marzo, quando parlando della cacciata dei mercanti dal tempio aveva detto che essa "é stata anche interpretata in senso politico-rivoluzionario, collocando Gesù sulla linea del movimento degli Zeloti; questi erano appunto 'zelanti' per la legge di Dio e pronti ad usare la violenza per farla rispettare".

"Ai tempi di Gesù - aveva proseguito - attendevano un Messia che liberasse Israele dal dominio dei romani; ma Gesù deluse questa attesa, tanto che alcuni discepoli lo abbandonarono e Giuda Iscariota addirittura lo tradì".

Ratzinger è quindi giunto oggi a sostenere in modo assertivo una tesi sul "mistero" del tradimento di Giuda che altre volte aveva esposto in maniera del tutto problematica. Come nel suo primo 'Gesu' di Nazaret', in cui a proposito delle ribellioni degli Zeloti aveva scritto che "é possibile che uno o due dei dodici apostoli di Gesù - Simone lo Zelota e forse anche Giuda Iscariota - provenissero da quella corrente").

O come nell'udienza generale del 18 ottobre 2006, quando a proposito del tradimento di Giuda elencò diverse ipotesi, solo una delle quali era quella "messianica" della delusione per la mancata rivolta politico-militare per la liberazione della Palestina. E non è neanche un caso che Il Pontefice torni oggi sul tema del tradimento e su quello della falsità come "marchio del diavolo", in un momento come quello dei recenti scandali delle fughe di documenti, in cui egli stesso non può non sentirsi tradito dal comportamento "infedele" di persone a lui molto, molto vicine.

 

 

gesuPAPA BENEDETTO XVI A MILANO jpegBENEDETTO XVI giudavangelo-giuda

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…