FONSAI-AHI-AHI! - GIULIA LIGRESTI RICAMBIA IL FAVORE E VA IN SOCCORSO DELLA CANCELLIERI: ‘’MI DISPIACE CHE IL MINISTRO SIA NEI GUAI PER ME’’ (VIDEO!)

1 - VIDEO GIULIA LIGRESTI INTERVISTATA A PORTA A PORTA PRIMA PARTE

 

 

 

VIDEO GIULIA LIGRESTI INTERVISTATA A PORTA A PORTA SECONDA PARTE

 

Da corriere.it
"In carcere è stata molto dura. Ho davvero pensato di non farcela. Non ho concretamente pensato al suicidio, ma in alcuni momenti ho davvero pensato che non valesse la pena di resistere". Così Giulia Ligresti durante l'intervista esclusiva andata in onda nel corso della puntata di giovedì 14 novembre di Porta a Porta. Intervistata da Bruno Vespa, la figlia di Salvatore Ligresti, che ha patteggiato nell'inchiesta della Procura di Torino su Fonsai, ha anche risposto a una domanda sulla vicenda che ha coinvolto il ministro Cancellieri: "Mi dispiace moltissimo, mi dispiace per le persone che mi sono state vicine e hanno cercato di aiutarmi".

2. GIULIA LIGRESTI: MA PER IL MINISTRO MI DISPIACE
Alberto Custodero per "la Repubblica"

«Piergiorgio Peluso, il figlio della Cancellieri, sbagliò aumento di capitale». Parola di Giulia Ligresti, l'ex presidente di Premafin, la holding di famiglia, che ha patteggiato una condanna a due anni e 8 mesi per falso in bilancio aggravato e aggiotaggio. La figlia di "don Salvatore", intervistata da Bruno Vespa a "Porta a porta", parla del suo arresto nell'ambito dell'inchiesta Fonsai. «Uno degli errori nostri, e di nostro padre che è molto anziano - ha confessato - è stato quello di non essere riusciti a traghettare la società in quel momento così difficile».

Ma soprattutto ha parlato del caso Annamaria Cancellieri, il ministro della Giustizia amico di famiglia che s'è tanto prodigata per farla scarcerare. Per questo suo interessamento «umanitario», il M5S ha presentato una mozione di sfiducia che sarà votata, il 20 novembre, alla Camera.

«La Cancellieri è nei guai per me? Questo mi è dispiaciuto moltissimo - dice Giulia Ligresti - mi dispiace comunque per le persone che in qualche modo mi sono state vicine e che hanno cercato di aiutarmi in un momento per me di grandissima difficoltà». È stata sull'orlo del suicidio. «Veramente - dice - in carcere credevo di non farcela, in quel momento ho pensato veramente che non valesse neanche più la pena di resistere». Detto questo, la manager conferma il giudizio per lei critico sull'operato del figlio della Cancellieri.

«Si sarebbe potuti arrivare a una soluzione diversa rispetto ad un aumento di capitale così importante». E aggiunge che quello di Fonsai nell'anno della gestione Peluso è stato «un aumento di capitale fatto nel momento della tempesta perfetta dei mercati, in un momento molto difficile con lo spread sopra 500».

«Anche noi - ha ricordato - eravamo azionisti della società e questo importante aumento di capitale ha danneggiato tutti». In ogni caso, ha aggiunto Giulia Ligresti che ha trascorso 32 giorni in prigione, «l'esperienza del carcere mi è servita a capire che anche senza andare in Africa, c'è molto da fare anche qui per aiutare il prossimo».

L'imprenditrice ha poi parlato di come è stata dipinta da giornali e tv, e della polemica sul suo shopping di lusso in centro a Milano appena scarcerata. «Non mi sarei simpatica stando a come mi hanno dipinta i media - ha ammesso - non mi riconosco in questa immagine di "donna ricca e viziata". Sono qui anche perché i miei figli mi hanno chiesto di raccontare com'è davvero la loro mamma».

 

Giulia Ligresti LO SHOPPING DI GIULIA LIGRESTIANNAMARIA CANCELLIERI resize LIGRESTI CON LE FIGLIEFAMIGLIA LIGRESTI

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…