VOGLIONO ARRESTARE IL BANANA? GIULIANO FERRARA EVOCA IL GRANDE SPAURACCHIO DI BERLUSCONI: LE MANETTE - “LA LOGICA DELLO SFASCIO POLITICO-GIUDIZIARIO POTREBBE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO CONSEGNARLO ALLA GALERA”

Giuliano Ferrara per “il Foglio”

berlusconi prigione berlusconi prigione

 

Si parla dell’arresto di Berlusconi. Il meccanismo è semplice, infernale. Berlusconi ha un giro di amici (Mora eccetera) e amiche (le ragazze delle feste di Arcore). Il suo trattamento della bisboccia è generoso con tutti, maschietti e femminucce, com’è nello stile dell’uomo e dell’imprenditore e impresario di successo. Berlusconi non è l’unico nella storia a intrattenere le donne come occasione carestosa di divertimento e sfida: nel Don Giovanni di Mozart e Da Ponte l’investimento in “femminile” è dichiarato, spavaldo.

 

Il magistrato italiano e milanese trasforma la bisboccia in crimine penale, comincia a introdurre il tema della prostituzione anche minorile in inchieste devastanti che si svolgono prima di tutto su giornali e tv, e invadono lo spazio politico di un uomo pubblico che ha una vita privata rutilante, sopra le righe.

 

berlusconi gesto manetteberlusconi gesto manette

Il tutto si accompagna a un’orchestrazione immorale di moralismo accattone, travestito perfino da femminismo, e il senonoraquandismo porta o squaderna in piazza il linciaggio della persona e del suo gruppo e delle ragazze, con palese e continuato effetto di intimidazione.

 

Ora che è caduto il teorema d’accusa con il processo d’appello sul caso Ruby, sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste o perché il fatto non costituisce reato, bisognerà pure trovare un modo per far rivivere la campagna giudiziaria cominciata con Tonino Di Pietro all’insegna della frase, rivelata da Francesco Saverio Borrelli, “io a quello lo sfascio”. Eccolo trovato.

 

BERLUSCONI PIANGE DURANTE IL COMIZIO DOPO LA SUA CONDANNA A ANNI BERLUSCONI PIANGE DURANTE IL COMIZIO DOPO LA SUA CONDANNA A ANNI

Berlusconi aiuta le sue amiche, case, soldi, vacanze: una perquisizione ben fatta, una paparazzata su una spiaggia bianca, dati favolosi su stipendi accreditati mensilmente, vouyeurismi impiccati a case e ville, e la campagna d’opinione assassina riparte, con il corredo inquietante dell’accusa di corruzione in atti giudiziari mediante pagamento dei testi, e con l’ipotesi (da arresto) della reiterazione del reato. I tempi sono importanti. La Cassazione deve pronunciarsi a giorni sull’appello assolutorio.

 

Berlusconi sta finendo di espiare in modo disciplinato una pena che giudica ingiusta e frutto di accanimento politicizzato, quella per frode fiscale contro la quale ha fatto ricorso alla Corte europea. Non si può mollare l’osso proprio ora. Serve nuova intimidazione con procedure oggettive, ai sensi del codice, e serve assolutamente il “pentimento”, cioè la resa al pm, di qualche teste utile a reimpostare il caso. Ma non basta. Ci sono i tempi della politica, in un paese come l’Italia. Berlusconi ha appena fatto un errore blu.

ANTONIO DI PIETRO SAVERIO BORRELLI GERARDO DAMBROSIO ANTONIO DI PIETRO SAVERIO BORRELLI GERARDO DAMBROSIO

 

Aveva contratto un patto riformatore con l’uomo nuovo della politica e delle istituzioni, segretario del Pd e presidente del Consiglio. Ha lasciato che quello scudo contro le avventure si rompesse, addebitandone la responsabilità a Matteo Renzi, che non avrebbe usato un metodo rispettoso per l’elezione del presidente della Repubblica. La conseguenza non è il riformarsi di una leadership di opposizione riconosciuta.

 

Si perde la visione repubblicana, non si acquista altro che la ulteriore frantumazione di un movimento politico in parte fuori controllo. Dilagano personalismi, cattivi umori, pagliacciate di vario ordine. E ciascuno si fa i fatti suoi, nella migliore tradizione di desolidarizzazione all’italiana, che scatta quando il capo è indebolito dalle sue stesse scelte o dalla situazione in cui lo cacciano eventi indipendenti da lui.

Boccassini BiondaBoccassini Bionda

 

In questo quadro l’ipotesi di un nuovo colpo contro Berlusconi è la coriacea e subdola riproposizione del teorema dell’Arcinemico, del male assoluto, dell’uomo da sfasciare. La giustizia americana non si è ritenuta in grado di processare in modo credibile Dominique Strauss-Kahn, perché la cameriera d’albergo oggetto di una sua provata azione sessuale d’occasione non era giudicata sufficientemente cedibile come teste d’accusa in un caso di stupro.

 

La giustizia francese, meno garantista, ha incastrato l’ex capo del Fondo Monetario Internazionale in un dibattimento processuale imbarazzante per i dettagli morbosi resi noti sui gusti predatori della sessualità dell’imputato nel corso delle orge trimestrali organizzate per lui dai suoi amici a pagamento.

 

Ma ora fa marcia indietro e lo proscioglie dall’accusa di racket prostitutorio. Berlusconi non ha da rimproverarsi niente di tutto questo, è un amorino da burlesque e un vecchio e ricco signore che spende come desidera i suoi soldi. Ma la logica dello sfascio politico-giudiziario potrebbe da un momento all’altro, e sarebbe l’ultima vergogna, consegnarlo alla gogna della galera.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…