GLI AFFARI DI LAVITOLA CON IL BENE-“PLACIDO” DELLA FARNESINA - IL MINISTRO TERZI DI SANTAQUALCOSA PROMUOVE A CAPO DELLA SUA SEGRETERIA L’UOMO DI FIDUCIA DEL VALTERINO LATITANTE: L’EX AMBASCIATORE ITALIANO A PANAMA, PLACIDO VIGO - MEDIATORE NEL BOOM DEL “MADE IN ITALY” NEL CANALE PANAMENSE MA ANCHE TRAIT D’UNION TRA LAVITOLA E LA FARNESINA: LE LETTERE DI VALTERINO A PANAMA PER FARE PRESSIONE SULLA FIRMA DEL TRATTATO BILATERALE E LE RASSICURAZIONI DELL’AMBASCIATORE (VIGO SI FIRMAVA “TUO, PLACIDO”)…

Alessandro Ferrucci e Antonio Massari per "Il Fatto Quotidiano"

Le credenziali del dottor Placido Vigo sono: ricca e dettagliata corrispondenza con Valter Lavitola, detto "Valterino", durante l'anno 2010. L'oggetto delle conversazioni: affari tra le imprese italiane e lo stato panamense. Parliamo di miliardi su miliardi. Chi meglio di Vigo poteva rispondere al faccendiere, latitante da fine agosto 2011, su cosa accadeva nello stretto? Nessuno. Dal 2006 è lui, ambasciatore italiano a Panama, la figura apicale di ogni affare, rapporto, tra la politica e le imprese nostrane e il governo locale.

Lo stesso Placido Vigo, nonostante gli scandali e le inchieste che hanno coinvolto l'ex direttore dell'Avanti!, da circa un mese è stato promosso da Giulio Terzi a capo della Segreteria Particolare del Ministro degli Esteri, dove "cura l'agenda e la corrispondenza del Ministro, nonché i rapporti personali dello stesso in relazione al suo incarico", come spiega il sito esteri.it  . Lavora quindi a stretto, strettissimo contatto con il successore di Franco Frattini alla Farnesina. È alle dirette dipendenze di Terzi. È nei suoi uffici. Ha la sua fiducia.

Passo indietro. Torniamo al 2010. Lo stato di Panama è sempre più un'appendice italiana. La costruzione di cinque ospedali. Una fornitura di elicotteri. Investimenti nel campo dell'energia. E ancora la realizzazione di 14 chilometri di metropolitana. Ma soprattutto: un nuovo canale sullo Stretto. Solo per la metro parliamo di cifre che superano il miliardo e mezzo. Della partita fa parte il gotha italiano dell'imprenditoria: Impregilo, Astaldi, Ghella, Ansaldo e altri. I rumors danno i "nostri" in pole per le assegnazioni rispetto ai colossi brasiliani e statunitensi, di solito padroni nella zona.

La politica e la grande stampa italiana assegnano il merito a Placido Vigo, considerato il vero regista del successo per il raddoppio del Canale made in Italy. È al centro di tutto, quindi. Telefonate, fax, e-mail, incontri. Cene di lavoro, viaggi. Sa e vede. Ottimo tessitore. Nel frattempo trova anche il tempo per rassicurare Valter Lavitola. La corrispondenza tra i due è fitta. Affettuosa. Confidenziale. L'ambasciatore si firma con "un tuo Placido".

Non solo, lo scambio tra i due dimostra che il latitante s'è mosso addirittura perché Italia e Panama stringessero un accordo bilaterale per l'esenzione "dalla doppia imposizione": un accordo che avrebbe consentito, alle società dei due Paesi, di pagare le tasse una sola volta e non due, cioé nei due rispettivi stati. Una convenzione giudicata da Tommaso Di Tanno, professore di diritto tributario internazionale, "un errore. A Panama non c'è trasparenza nelle operazioni finanziarie, le società non hanno l'obbligo di depositare il bilancio, tutte le azioni sono al portatore".

Questo aspetto non è affrontato nella corrispondenza. "Caro Valter", scrive l'ex ambasciatore Vigo, "ho parlato con il Vice Ministro degli Esteri, Alvaro Aleman (...). Mi è stato confermato che occorre firmare due originali in lingua italiana, spagnola e inglese; poi all'Italia resta una copia in originale (delle tre versioni) e una a Panama. Ti invio la versione spagnola preparata dai panamensi e che mi è stata ora trasmessa".

Anche in questo caso, un passaggio alla Farnesina, come avverte l'ambasciatore, dev'essere fatto: "Prima di essere firmata , deve essere controllata ed approvata dal Contenzioso Diplomatico del Ministero degli Esteri. L'Ufficio del Consigliere Diplomatico di Palazzo Chigi può chiederlo alla Farnesina. Un caro abbraccio tuo Placido".

Lavitola incalza. È l'affare della vita, nulla va lasciato intentato. Nel frattempo l'ambasciatore Vigo partecipa all'organizzazione del viaggio del presidente panamense, Ricardo Martinelli, in Italia e pone le basi per la successiva visita di Silvio Berlusconi nello stato dello Stretto. Come finisce?

Nel maggio del 2010 l'allora ministro degli Esteri, Frattini, atterra all'aeroporto di Panama. Un mese dopo è la volta di Berlusconi e del Sottosegretario Paolo Bonaiuti. In ambo i casi, con loro, c'è Valter Lavitola. Da quei viaggi nacque l'accordo per combattere l'evasione fiscale e contribuire alla sicurezza di Panama.

A suggello un cadeau dello Stato italiano a quello panamense: 6 navi da guerra del valore di 35 milioni di euro. Il tutto a corollario del contratto siglato da Finmeccanica (il colosso statale chiamato in causa dalle inchieste delle procure di Napoli e Bari) per il pattugliamento elettronico delle coste panamensi. Valore 165 milioni di euro. Se in generale il diplomatico deve essere un ottimo mediatore, sicuramente Vigo ha fatto bene il suo lavoro. E il ministro Terzi lo ha ricompensato.

 

Valter LavitolaIl Ministro Giulio Terzi di Sant'Agata LAVITOLA SUL TRENO DEL VIAGGIO UFFICIALE DI BERLUSCONI A PANAMALAVITOLA E BERLUSCONI INSIEME A PANAMAlavitola-berlusconi

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