È IL MINISTRO PIÙ TEDESCO CHE ABBIAMO, EPPURE SEMBRA ESSERSI ADATTATA BENE AGLI ITALICI COSTUMI: LA PIDDINA JOSEFA IDEM NON HA PAGATO L’ICI PER 4 ANNI (PRIME DIMISSIONI?)

Raphaël Zanotti per "La Stampa.it"

È il ministro più tedesco che abbiamo, eppure sembra essersi adattata bene agli italici costumi. Josefa Idem, l'imbattibile olimpionica con otto edizioni dei Giochi alle spalle, ha forse un tallone d'Achille: la casa. In quel di Ravenna, ed esattamente a Santerno dove abita con il marito-allenatore Guglielmo Guerrini e i due figli, il ministro alle Pari Opportunità, Sport e Gioventù aveva in realtà un'altra residenza: una casa-palestra. Una residenza fittizia giocata a scopi fiscali?

La grana è esplosa proprio il giorno in cui il premier Letta a Lough Erne, al termine del G8, dichiarava: «Il problema dell'Italia è soprattutto dare l'idea di uno Stato di diritto che funzioni, con una giustizia che dia risposte, senza che ci sia la possibilità facile di eludere il fisco, che trionfi la logica per cui se sei amico dell'amico puoi avere le scorciatoie».

A 1500 miglia di distanza, intanto, uno dei suoi ministri subiva un accertamento da parte degli uffici comunali. Che stabiliva una cosa: negli anni dal 2008 al 2011 Josefa Idem e il marito non hanno versato un euro di Ici risultando, la prima, abitante in una palestra di sua proprietà in carraia Bezzi, il secondo, nella loro abitazione di via Argine Destro Lamone. Entrambe indicate come abitazione principale.

Una situazione «aggiustata» solo il 4 febbraio scorso quando, con una dichiarazione Imu, il ministro è «tornata in famiglia» in via Argine Destro Lamone, indicando la palestra come seconda casa. E poi il 5 giugno, non subito ma comunque entro i termini di legge, con un ravvedimento operoso e il versamento della parte mancante dell'Imu.

Perché solo adesso? Le chiavi di lettura sono due. La prima è quella del marito del ministro, Guerrini, che in un'intervista ha parlato di un «errore» trascinato avanti negli anni e di cui ci si è accorti tempo dopo. La famiglia ha abitato per quattro anni in carraia Bezzi 104. Poi, quando ci si è trasferiti, ci si è «dimenticati» di spostare anche la residenza del ministro.

Oppure c'è un'altra lettura, più italica. Tra il 2008 e il 2011 l'esenzione dall'Ici ha giocato la sua parte, ma poi è arrivata l'Imu che - a differenza della precedente tassa - obbliga i coniugi a dichiarare una stessa residenza a meno che non si dimostri diversamente.

L'Imu, introdotta da Berlusconi, doveva entrare in vigore dal 2014, ma un decreto Monti del dicembre 2011 l'ha anticipata al 2012. Anche il ravvedimento operoso è boccone ghiotto per i maliziosi: operato il 5 giugno, a tre giorni dai primi dubbi mossi sulla stampa locale.

Il ministro, secondo quanto dichiarato dal suo addetto stampa, «non ha alcuna intenzione di commentare questa polemica locale». Tuttavia gli accertamenti non sembrano terminati. Oltre al fronte fiscale si è aperto quello edilizio: al Comune, infatti, non risulta esserci una palestra in quell'edificio, bensì un'abitazione e dunque bisognerà valutare la conformità della palestra. Il ministro ha nominato un avvocato perché si occupi della faccenda.

Luca Di Raimondo si è già recato a Ravenna per visionare le carte e dichiara: «Stiamo valutando la situazione, ma è ovvio che è in atto una speculazione, peraltro fisiologica nella dialettica politica, e della quale ciascuno si assumerà le sue responsabilità». Ma il rischio ora è che la «polemica locale» diventi la prima vera tegola sul governo Letta, un governo che ha fatto del rigore e delle regole uno dei suoi cavalli di battaglia.

 

JOSEFA IDEM LAURA BOLDRINI idem full Iosefa Idem idem campagna foto mezzelani gmt

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