EVASORI O MORTI DI FAME? GLI STIPENDI DEI DIPENDENTI PIU’ ALTI DI QUELLI DEI DATORI DI LAVORO! (MA LA CGIA CONTESTA IL CONTEGGIO)

Roberto Petrini per "la Repubblica"

Sono 79.123 i membri del "club" dei 200 mila euro in Italia. Si tratta dello 0,19 per cento degli oltre 41 milioni di contribuenti che dichiarano un reddito ai fini del pagamento dell'Irpef. Anche in tempi di crisi in cui i pochi fortunati che hanno grossi guadagni evitano di ostentare i simboli della ricchezza, sembra veramente strano che siano così pochi.

Se si rivolge poi lo sguardo al vertice della piramide, i dati dei redditi del 2012 - pubblicati ieri dal Dipartimento delle Finanze - sono ancora più sconcertanti: sopra i 300 mila euro lordi annui ci sono solo 31.752 italiani. Basterebbe solo contare bolidi, yacht e case nelle località di lusso per verificare che le cifre non collimano e che in molti non dicono la verità al fisco.

Dentro al superclub, ancora più esclusivo, che supera i 300 mila euro ci sono anche 8.081 pensionati e circa 19 mila lavoratori dipendenti. Entrambe le categorie, costrette a dichiarare praticamente tutto quello che guadagnano, in qualche modo potrebbero pagare un piccolo pegno: i pensionati d'oro il contributo di solidarietà del 15 per cento previsto dalla legge di Stabilità; mentre i lavoratori dipendenti, se sono manager di Stato, dovranno contenere i propri guadagni entro la soglia del presidente della Corte di Cassazione
(ovvero 302 mila euro lordi). Ma se si escludono queste due microcategorie, il resto è il Far West dell'evasione: solo 1.779 "temerari" imprenditori si avventurano a dichiarare più di 300 mila euro.

Nell'Italia delle sorprese e delle iniquità, i dati diffusi dal fisco ci consegnano il paradosso in base al quale i dipendenti guadagnano in media più del proprio datore di lavoro. Per la precisione nel 2012 il reddito medio di un lavoratore dipendente è stato di 20.680 euro, mentre quello del "suo" virtuale datore di lavoro è stato un po' più basso: pari a 20.469 euro. Un differenza di 211 euro di reddito medio che non sta né in cielo né in terra e che può essere giustificata solo dalla presenza di una imponente evasione fiscale ormai fuori controllo.

Del resto se si guarda ai guadagni che stanno all'interno della categoria "redditi da attività
ci si accorge che il film che si proietta è assolutamente irreale: ristoratori e albergatori stanno a quota 14.940 euro di reddito, abbondantemente sotto la media, i commercianti poco sopra la media a quota 21.730 euro, i titolari di attività manifatturiere a 21.990, i titolari di imprese di costruzione a 22.570 euro. Per andare verso l'alto della classifica dei redditi dichiarati ai fini Irpef, bisogna raggiungere gli oltre 54 mila euro dei professionisti, il mondo dei medici a quota 69 mila e il circolo ristretto di atleti e artisti che dichiarano intorno ai 58 mila euro.

La Cgia di Mestre non crede tuttavia ai dati del ministro dell'Economia Saccomanni: secondo l'associazione guidata da Giuseppe Bortolussi, la media dei redditi dei lavoratori dipendenti è «condizionata» dagli stipendi di manager pubblici e privati, magistrati e professori universitari.

Di conseguenza bisognerebbe confrontare il reddito di un imprenditore con quello di un suo dipendente: in questo caso, secondo la Cgia, nelle piccole e medie aziende artigiane il reddito degli imprenditori sarebbe superiore di quello del proprio dipendente del 30-40 per cento.

Un ragionamento, quello della Cgia di Mestre, che tuttavia non varrebbe per banche e grandi imprese dove la Cisl ha calcolato che le remunerazioni dei top manager superano di decine di volte quelle di un semplice impiegato.
Del resto, che esistano sperequazioni e ineguaglianze nella distribuzione del reddito emerge, ad occhio, anche da una veloce analisi delle distribuzioni delle classi di reddito: circa l'80 per cento degli italiani dichiara guadagni lordi sotto i 35 mila euro. Pesa l'evasione, ma anche la crisi economica.

La fotografia che ci consegna il Fisco ci dice inoltre che gli italiani sono un popolo di lavoratori dipendenti e pensionati: 34 milioni di contribuenti italiani, l'83 per cento del totale, vivono con questi redditi-base: il 49 per cento dei contribuenti (20,1 milioni) è un lavoratore dipendente ed il 34 per cento (14 milioni), ossia più di un contribuente su tre, ottiene il suo reddito prevalente da pensione. Solo il 5 per cento (2,1 milioni) dei contribuenti dichiara in prevalenza un reddito derivante dall'esercizio di attività d'impresa o di lavoro autonomo abituale. Mentre 2 milioni di italiani vivono con la sola rendita, magari di un appartamento in affitto.

 

EVASIONE FISCALE evasione-fiscaleEVASIONE FISCALEevasione fiscaleEvasione Fiscale

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…