conte salvini di maio

CONTE ALLA RESA DEI CONTI - IL GOVERNO BLINDA LA MANOVRA: SUL TAVOLO L’IPOTESI FIDUCIA - SALVINI APRE ALLE CORREZIONI SUL DEFICIT: «IL 2,4% NON È NEI DIECI COMANDAMENTI» - CONTE AL G-20 PROVA A RASSICURARE L’UE CHE HA MESSO NEL MIRINO “QUOTA 100” SULLE PENSIONI, NUOVO VERTICE NELLA NOTTE TRIA-MOSCOVICI

conte salvini di maio

Andrea Bassi per il Messaggero

 

Alla Camera, in Commissione, l' esame della manovra prosegue lentamente. Poche votazioni, molti emendamenti accantonati. Nonostante questo, però, il testo lunedì andrà in aula, dove sarà blindato con il voto di fiducia.

 

Dal G20 di Buenos Aires, intanto, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è detto «d' accordo» con il Capo dello Stato Sergio Mattarella sull' esigenza «di tenere i conti in ordine». Sulla manovra i giochi si faranno quasi tutti al Senato, dove il governo dovrà presentare le modifiche all' articolo 21, quello che contiene i fondi per le pensioni «Quota 100» e per il reddito di cittadinanza.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

Le misure dovranno molto probabilmente essere presentate entrambe come emendamenti, anche per dare la possibilità alla Ragioneria generale dello Stato di certificare le platee e gli eventuali risparmi necessari a far partire la vera trattativa con l' Europa sulla procedura d' infrazione. Ieri Matteo Salvini ha ribadito che il deficit al 2,4% «non è nei dieci comandamenti». Conferma che l' indebitamento sarà rivisto al ribasso, nonostante le difficoltà del Movimento Cinque Stelle che aveva festeggiato sul balcone di Palazzo Chigi la forzatura sul deficit.

 

Di quanto scenderà? Sempre Salvini ieri ha frenato all' ipotesi che la correzione possa essere superiore a 0,2 punti percentuali. La Commissione europea vorrebbe che l' Italia scendesse fino al 2%, la soglia con la quale si era accordata con il ministro dell' Economia, Giovanni Tria, e che sarebbe stata ribadita nella cena di sabato scorso a Bruxelles con il presidente della Commissione Jean Claude Junker. La trattativa prosegue a Buenos Aires, dove sono in missione per il G20, il premier Giuseppe Conte e lo stesso ministro Tria. Quanto in Italia era notte fonda, il ministro dell' Economia ha incontrato il Commissario europeo Pierre Moscovici. Oggi Conte rivedrà Juncker.

CONTE DI MAIO SALVINI

 

L' INTERVENTO La trattativa prosegue sulle cifre del deficit. Tria non ha voluto rispondere a distanza a Salvini sul punto di caduta finale dell' indebitamento, e ha voluto precisare che «l' Italia non costituisce un pericolo per nessuno». Un intervento che si è reso necessario dopo che ieri dalla Banca Centrale europea è arrivato l' ennesimo avvertimento sui rischi (che sarebbero aumentati) che la manovra italiana sta facendo correre ai mercati. Anche il premier Conte, dal G20, ha sottolineato che alla manovra il governo lavora per rasserenare il clima sui mercati.

 

Sul fronte delle misure molti sono i nodi che rimangono da sciogliere. Il pacchetto delle pensioni è praticamente pronto. Secondo i conteggi si spenderà meno dei 6,7 miliardi stanziati. I risparmi dovrebbero aggirarsi attorno al miliardo e mezzo. Per certificarli però è necessario rivelare al Parlamento la struttura del provvedimento. Questo vale anche per il reddito di cittadinanza, dove invece non tutto ancora quadra alla perfezione. Requisiti, platee ed effetti, sono ancora in fase di valutazione.

 

SALVINI DI MAIO CONTE

Per ora l' unico risparmio deriverebbe dalla partenza a marzo (con pagamento ad aprile) del sussidio che grantirebbe uno spazio di un miliardo di euro. Anche «Quota 100», il pensionamento con 62 anni di età e 38 di contributi, sarà pagato dal mese di aprile per i lavoratori privati. Anche se come ha spiegato ieri il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon, le domande potranno essere presentate già da gennaio, al massimo febbraio.

 

conte juncker 3

I NODI DA SCIOGLIERE Il vero nodo da sciogliere è se destinare i risparmi direttamente al deficit, andando incontro alle richieste dell' Europa, o semplicemente dirottare le risorse verso gli investimenti, che ridurrebbe per ogni miliardo impiegato in questo modo, il deficit di 500 milioni. La decisione non è stata ancora presa.

 

A Montecitorio è invece possibile che arrivino altre misure sponsorizzate dalla Lega, ovvero il taglio per le imprese dei premi Inail e la riduzione dell' Imu sui capannoni. Allo stesso tempo, il governo potrebbe proporre già domani il raddoppio dei fondi stanziati nel dl fisco per la riduzione delle liste di attesa (che passerebbero così da 50 a 100 milioni) e il pacchetto famiglia. In arrivo ci sarebbero risorse per gli asili nido e per il voucher babysitter, il raddoppio delle detrazioni per i figli disabili e un fondo per le crisi familiari.

SALVINI CONTE DI MAIO

 

CONTE JUNCKER

 

conte juncker 2

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…