maurizio leo giancarlo giorgetti

IL GOVERNO FA UN PASTICCIO SUL CONDONO. E LA COPERTA PER LA MANOVRA SI PIÙ CORTA – I TECNICI DEL TESORO E DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE HANNO STOPPATO IL TESTO DELLA “SANATORIA TOMBALE” PENSATA DAL VICEMINISTRO MELONIANO, MAURIZIO LEO, PER CONVINCERE GLI AUTONOMI AD ADERIRE AL CONCORDATO BIENNALE – LA MAGGIORANZA CORRE AI RIPARI CON UN EMENDAMENTO: SALTANO LA RETROATTIVITÀ FINO AL 2018 E IL TAGLIO DELL'IVA (VIETATA DALLA REGOLE EUROPEE) – ORA AL TESORO SERVIRANNO NUOVE COPERTURE PER TAGLIARE L'IRPEF...

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

maurizio leo a porta a porta

Dario Damiani risponde al telefono a metà pomeriggio. L'emendamento sul condono? «Ah sì, domani depositeremo in commissione un nuovo testo». Il senatore di Forza Italia è uno dei tre firmatari della sanatoria tombale che la maggioranza vuole infilare nell'ultimo decreto omnibus, giusto in tempo per convincere i lavoratori autonomi ad aderire entro fine ottobre al concordato biennale. Se la misura dovesse rivelarsi un flop come in passato, il governo non avrà le risorse per finanziare nuovi tagli dell'Irpef ai lavoratori dipendenti.

 

[…]  Sulla carta il megacondono raccontato ieri da questo giornale è un'iniziativa del Parlamento, ma nei palazzi è noto che si tratta di un espediente del governo per non intestarsi una misura politicamente indigesta e tecnicamente confusa. Non è chiaro se la fuga in avanti sia stata opera del viceministro Maurizio Leo, e se sia arrivata a Palazzo Chigi. «Su questo testo non c'è stato mai stato un confronto con il ministro Giorgetti», taglia corto una fonte autorizzata del Tesoro.

 

maurizio leo - giancarlo giorgetti

Sia come sia, quando l'emendamento è arrivato sul tavolo dei tecnici del Dipartimento delle Finanze e dell'Agenzia delle Entrate, sono stati sollevati più dubbi. Il condono, dedicato a chi aderirà al concordato per i prossimi due anni, promette di sanare con un ravvedimento fra il dieci e il quindici per cento tutte le somme evase a partire dal 2018.

 

Prima osservazione dei tecnici: oggi le regole europee vietano di condonare l'Iva, che è a tutti gli effetti un'imposta europea. Se accadesse, il governo Meloni aprirebbe un nuovo fronte con l'Europa. E due: i profili di incostituzionalità. Un condono lungo sei anni per le sole partite Iva non ha precedenti, e porta con sé l'accusa di disparità di trattamento dei contribuenti.

 

maurizio leo a porta a porta

E così la maggioranza è corsa ai ripari, anche se il testo definitivo del nuovo emendamento non è ancora noto. «Saranno modifiche tecniche, l'impegno politico resta quello della prima formulazione», si schermisce Damiani. Secondo le poche informazioni raccolte ieri, dovrebbe essere ridotto l'arco temporale e aumentata l'entità della sanzione. Di certo dalla sanatoria sarà esclusa l'Iva non versata [...]

 

L'unica cosa certa è che il condono, anche se ridimensionato, resterà. E non solo perché nella maggioranza c'è la gara a intestarsi il sostegno degli influentissimi cinque milioni di lavoratori autonomi.

 

MAURIZIO LEO COMMERCIALISTA - FOTOMONTAGGIO

Il timore concreto è quello di un flop del concordato biennale vent'anni dopo l'ultima edizione. Allora il gettito fu appena l'1,6 per cento di quello preventivato, e allora preceduto da un condono fiscale. Questa volta per incentivare le partite Iva ad aderire il viceministro alle Finanze Maurizio Leo ha introdotto tutti gli sconti possibili: niente controlli per il passato e il futuro, una tassa piatta per gli incrementi di guadagno.

 

Se a fine ottobre il concordato dovesse riscuotere poco successo, per il governo Meloni si aprirebbe un grosso problema politico. Fin qui l'ipotesi è di incassare due miliardi e mezzo di euro, con i quali coprire i tagli alle aliquote Irpef ai redditi fra i trentamila e i sessantamila euro, ulteriori rispetto a quelli da confermare ai redditi più bassi.

 

MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI

Resta da capire come farà la maggioranza a giustificare con l'Unione europea la copertura di tagli fiscali permanenti con un'entrata una tantum. Per questo è probabile il taglio abbia comunque durata annuale, come quello che quest'anno ha permesso la riduzione delle imposte a chi guadagna fino a ventottomila euro l'anno. [...]

maurizio leo giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…