IL GOVERNO ANCORA NON C’È MA I GIUDICI GIÀ MUGUGNANO – NELLE CHAT DEI MAGISTRATI C’È SCETTICISMO, SPECIE DOPO L’INCONTRO UFFICIALE TRA SILVIO BERLUSCONI E IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA IN PECTORE, CARLO NORDIO: “COMINCIAMO BENE” – DUBBI PER LA POSIZIONE DI NORDIO SULLA SEVERINO, MA SOPRATTUTTO PER ESSERE ANDATO DAL CAV A VILLA GRANDE: “IL QUASI MINISTRO INCONTRA IL POLITICO MANDATO A PROCESSO PER UN REATO CONTRO L'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, PER CERCARE IL SUO ASSENSO: PREMESSA ILLUMINANTE…”
Estratto dell’articolo di Conchita Sannino per www.repubblica.it
Se non è una partenza col piede storto, poco ci manca. "Cominciamo bene", è il messaggio più lieve. Si infiammano le chat dei magistrati di fronte ai resoconti sull'incontro ufficiale tra Carlo Nordio e Silvio Berlusconi di quarantotto ore fa. Ma la questione va ben oltre la eventuale levata di scudi di questa o quella corrente dei magistrati, per ora ufficialmente silenti.
Da un lato il ministro della Giustizia in pectore che bussa direttamente a Villa Grande, dall'altro il leader-imputato per eccellenza che teme una condanna nel suo processo a Milano, e vuole demolire la legge Severino.
[…] "Cominciamo bene", battono le tastiere dei magistrati nelle chat. Ma l'ex toga che si appresterebbe a diventare Guardasigilli non dovrebbe incarnare, oltre all'autonomia e all'indipendenza della magistratura, anche l'uguaglianza dei cittadini (compresi quelli mandati sul banco degli accusati) di fronte alla legge? E la sorpresa è che a stupirsi di un tale vis-à-vis non sono solo le cosiddette toghe rosse, i giudici progressisti di Area o di Md, ma anche autorevoli nomi di area di centrodestra, distanti però dall'agone politico.
Un procuratore mette in fila: "Il quasi ministro incontra il politico mandato a processo per un reato contro l'amministrazione della giustizia, per cercare il suo assenso: premessa illuminante". Un giudice: "Bella partenza come senso istituzionale". Un pm: "Sapete il nostro futuro ministro su quali promesse si è impegnato?".
LUCA PALAMARA - OLTRE IL SISTEMA
E ancora: "Non l'hanno nemmeno nascosto: tutto alla luce del giorno, e neanche le opposizioni sono sorprese. Incredibile". O anche: "Ricordo che sei consiglieri del Consiglio Superiore dovettero dare le dimissioni per essersi incontrati con dei politici , per la nomina di un procuratore", è il riferimento netto agli accordi dell'hotel Champagne, scena ormai iconica del disastro Palamara. Se la linea Meloni era improntata a maggior fermezza e sventolata "certezza della pena", il pranzo Nordio-Berlusconi turba parecchio la narrazione. E la scelta di quel frugale tête-à-tête pesa come una sgrammaticatura non di poco conto.
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