IL GRAN BALLO DEI SOVRINTENDENTI: RIFORMA FRANCESCHINI, CAMBIANO DI POSTO IN 100. MA CHISSA' COME MAI, RESTA FERMA QUELLA DI FIRENZE, CARA A RENZI

I SOPRINTENDENTI CAMBIANO TUTTI. TRANNE CHE NELLA FIRENZE DEL CARO RENZI

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/nomine-renzi-ministro-franceschini-ubbidisce-direttive-95630.htm

 

Pierluigi Panza per il “Corriere della Sera”

 

dario franceschini foto lapressedario franceschini foto lapresse

Al gran ballo dei sovrintendenti, diretto dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, sono invitati un centinaio di conservatori dei nostri quadri e monumenti. Per l’esattezza 89 soprintendenti, tre direttori di biblioteche nazionali e 19 dirigenti del ministero. Senza problemi di genere, anzi: qui per le signore è difficile trovare abbastanza cavalieri. 
 

Sebbene dal ministero non arrivi alcuna conferma ufficiale («pubblicheremo i nomi sul sito dopo il vaglio della Corte dei Conti»), la riforma Franceschini sta entrando nel vivo con le nomine nelle nuove sovrintendenze. Nomine che sono state trasmesse ai sindacati per valutazione consultiva. 
 

La «riforma» Franceschini prevede una «rivoluzione» nel settore che – tralasciando le soprintendenze archeologiche e archivistiche – porterà a identificare quattro diversi livelli nella gestione dei beni artistici.

 

Il primo è la nomina dei direttori dei 20 principali musei italiani: sono arrivate 1200 domande e una commissione sta vagliando i candidati. Il secondo è la nomina dei veri e propri soprintendenti alle Belle arti, architettura e paesaggio. Il terzo è la nomina dei direttori dei Poli regionali che si occuperanno di tutti i musei della regione (ad eccezione di quelli che rientrano nei 20). Il quarto sono i segretari regionali, dirigenti di seconda fascia (76 mila euro) che sostituiscono i direttori regionali (dirigenti di prima fascia, 130 mila euro), che hanno compiti di stazioni appaltanti. 
 

IL FOLLE ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI IL FOLLE ORGANIGRAMMA DEL MINISTERO DEI BENI CULTURALI

L’accorpamento delle sovrintendenze innesca un cambio generale che non è, però, un rinnovamento (solo per i 20 direttori di musei c’è un concorso con possibili nuovi inserimenti) ma un rimescolamento di sedie di dirigenti già in ruolo. Ovvero spostamenti e qualche avviamento alla pensione. 
 

Difficile individuare un criterio univoco negli spostamenti, che paiono frutto di valutazioni ad personam : l’unico elemento che li unirebbe sarebbe la richiesta del commissario anticorruzione Cantone che avrebbe suggerito il rimescolamento delle cariche per impedire che i dirigenti pubblici mettano troppe radici. Il ministero si attiene alla regola che nessuno resti più di dieci anni nello stesso posto. Valutazione che non tiene in conto la necessità, per i soprintendenti, di conoscere profondamente il territorio. 
 

dario franceschinidario franceschini

Il valzer tocca in maniera diversa Venezia, Firenze, Milano, Roma. Via tutti da Venezia: Renata Codello, che ha curato i restauri delle Gallerie dell’Accademia come sovrintendente ai Beni architettonici viene mandata a fare la soprintendente a Roma; la sua collega Giovanna Damiani, sovrintendente ai Beni artistici, va in Sardegna. Metodo opposto a Firenze: qui, dopo il controverso addio della Acidini (che ebbe divergenze con Renzi quando era sindaco), la poltrona è passata ad interim ad Alessandra Marino che viene ora promossa a soprintendente generale.

 

raffaele cantoneraffaele cantone

Secondo alcuni è una «strana coincidenza», ma anche altri 7 sovrintendenti sono nelle sue condizioni. A Milano arriva una nuova soprintendente che era a Ravenna: Antonella Ranaldi, non famosissima. Siccome a Brera arriverà un nuovo direttore, Sandrina Bandera, attuale sovrintendente e direttore di Brera, diventa sovrintendente del polo regionale della Lombardia (si occuperà di tutti i musei fuorché Brera), mentre Alberto Artioli, attuale responsabile dei Beni architettonici, farà il segretario regionale.

 

GNAM galleria nazionale arte modernaGNAM galleria nazionale arte moderna

Luigi Ficacci, noto studioso e sovrintendente a Bologna, andrà ad Urbino, posto lasciato libero da Fabio de Chirico, che va alla direzione generale per l’arte contemporanea a Roma.

 

Pure Maria Vittoria Marini Chiarelli lascerà la Galleria d’arte moderna di Roma per andare al settore educazione e ricerca del ministero (una posizione subordinata rispetto alla precedente?), retto da pochi mesi da Caterina Bon Valsassina, ex direttrice regionale della Lombardia.

 

Luca Rinaldi, sovrintendente in Piemonte al centro della polemica sulla richiesta rimozione del vagone in piazza a testimonianza della deportazione ebraica, andrà in Liguria (aspirava alla Lombardia). Cambiare tutto per cambiare qualcosa o per non cambiare niente? 

PALAZZO COLLEGIO ROMANO SEDE DEL MINISTERO BENI CULTURALIPALAZZO COLLEGIO ROMANO SEDE DEL MINISTERO BENI CULTURALIGNAM galleria nazionale arte moderna 3GNAM galleria nazionale arte moderna 3

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…