scaramucci

DA GUALDO TADINO ALLA CASA BIANCA – ERA UMBRO IL NONNO DEL NUOVO CAPO DELLA COMUNICAZIONE DI TRUMP, ANTHONY SCARAMUCCI. ARRIVO’ NEGLI USA NEL 1920. DA UN SECOLO NESSUNO DELLA SUA FAMIGLIA E’ MAI TORNATO NEL PAESE DELLE ORIGINI – PRONTA LA CITTADINANZA ONORARIA

 

Paolo Festuccia per La Stampa

 

SCARAMUCCI CON I GENITORISCARAMUCCI CON I GENITORI

Tra l’arrivo di Anthony Scaramucci alla Casa Bianca e la partenza del nonno Alessandro da Gualdo Tadino corre quasi un secolo. Novantasette anni di storie e vita che cominciarono la mattina del 25 ottobre 1920 quando la motonave «Leopoldina» lascia la cittadina della Normandia di Le Havre per arrivare dopo venticinque giorni di navigazione in America. Su quella nave c’è Alessandro Scaramucci, nonno del futuro capo della comunicazione di Donald Trump. Al suo fianco la seconda moglie Celestina Marconi di Fossato di Vico. Erano partiti giorni prima dall’Umbria, e insieme a tanti altri italiani si erano imbarcati su quella nave. Con loro solo qualche foto, tanti ricordi e il desiderio di una vita migliore. 

LeopoldinaLeopoldina

 

Ad attenderli dall’altra parte dell’Oceano c’era Silvestro Spigarelli, amico partito qualche anno prima. Del resto con la chiusura della miniera di Branca a due passi da Gualdo anche le ultime occasioni di lavoro in quella fetta dell’Umbria si erano dissolte. «Non restava che partire – racconta Marilena Marroni, unica discendente diretta della famiglia Scaramucci – mio nonno andò in Francia e Alessandro negli Stati Uniti». «Al senior», così lo chiamavano negli Usa, scelse la Pennsylvania. 

 

emigranti italianiemigranti italiani

«Ma per tanti anni mi raccontava mia nonna – ricorda la donna – mio nonno Giovanni e Alessandro sono rimasti in contatto. Si scrivevano, si inviavano pensieri e ricordi. Perché oltre al legame familiare loro due avevano vissuto insieme la giovinezza con le difficoltà e le paure della Grande Guerra». Nemmeno la politica li aveva divisi, «il nostro ceppo più socialista. Il loro di una destra conservatrice. E poi tutti vivevano insieme nella stessa casa». Erano anni duri, con la povertà e la guerra che aveva lasciato le stimmate dei lutti e della disperazione. 

 

E così, Alessandro e Celestina partono. Crescono la famiglia in Pennsylvania: sei figli, il più piccolo arriva nel 1935. Si chiamerà Alessandro jr che con la moglie Marie Defeo metterà al mondo David e Anthony, quest’ultimo da ieri il cittadino di Gualdo Tadino più famoso nel mondo. «È stata un’impresa riallacciare l’albero genealogico di questa famiglia – spiegano Roberto Casagna che cura un magazine sui gualdesi nel mondo e Salvatore Zenobi –. Loro erano di Nasciano una piccola frazione del Comune con poca e povera gente che ci viveva. Facevano i braccianti agricoli. Ma dal 1920 o subito dopo le loro radici si sono quasi estinte. Dagli Usa nessuno di loro è mai più tornato a Gualdo Tadino». 

Anthony ScaramucciAnthony Scaramucci

 

Per questa ragione, restano solo le testimonianze di Marilena e le tracce nel museo regionale dell’emigrazione che ricorda più o meno tutte le centinaia di tessere del mosaico gualdese sparso nel mondo. Tant’è che anche il sindaco, Massimiliano Presciutti è figlio di migranti. «Anche i miei per le stesse ragioni di migliaia di altri italiani andarono in Svizzera. Ora, la cittadinanza onoraria per Anthony è già sul mio tavolo, speriamo di riuscire a consegnargliela. Per noi sarebbe un grande onore». Certo, non sarà semplicissimo. «Al nuovo capo della comunicazione della Casa Bianca gli impegni non mancheranno ma siamo fiduciosi che i nostri Gualdesi – riprende il sindaco – tra New York e Long Island faranno il possibile per metterci in contatto con lui». 

ellis island porta per l americaellis island porta per l america

 

Già, un contatto. Il desiderio per una visita in Umbria che manca da un secolo e che, forse, Anthony non ha mai ipotizzato non foss’altro perché quando è nato, suo nonno non c’era già più da quattro anni. «Ma chissà quante volte il papà Alessandro Jr – dice il sindaco – gli avrà raccontato della Leopoldina, delle tribolazioni del nonno, del desiderio di rivincita ma anche di quel minuscolo paese che sta proprio nel cuore dell’Italia». Un paese che ora aspetta e sogna il ritorno del finanziere. La lettera di invito e di congratulazioni è già partita. «La macchina diplomatica si è già messa in moto – spiegano dal municipio – Non resta che attendere e far scorrere i ricordi». 

ellis island immigrati italiani 4ellis island immigrati italiani 4

 

Le immagini e i racconti di una famiglia italiana che come tante altre da una piccola impresa di costruzioni si è fatta apprezzare nella Grande Mela. «Al jr», infatti, lascia la Pennsylvania e si trasferisce a Port Washington. Per 42 anni curerà la propria impresa di costruzioni mentre il 6 gennaio del 1964 a Long Island veniva al mondo Anthony che ieri l’altro il presidente degli Stati Uniti ha nominato direttore della Comunicazione della Casa Bianca.

 

anthony scaramuccianthony scaramucci

Ex golden boy della finanza, Scaramucci è stato tra i primi a difendere il presidente Trump e nel gennaio scorso a Davos non aveva mancato di ribadire che l’impegno americano doveva essere «quello di evitare che la classe dei lavoratori diventasse la nuova classe dei poveri». Una battuta che, forse, più di tante altre riassume bene il senso di questi cento anni della sua famiglia tra Gualdo e l’America.

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...