ALLA GUERRA! MIGLIAIA DI MILITARI RUSSI SONO GIÀ IN CRIMEA PRONTI A COMBATTERE - LA TELEFONATA DI 90 MINUTI TRA PUTIN E OBAMA NON HA SBLOCCATO L’IMPASSE: LO ZAR VLAD VUOLE DIFENDERE I SUOI INTERESSI - OGGI VERTICE DELLA NATO

Da "la Stampa"

Vladimir Putin è pronto a invadere l'Ucraina. E in parte l'ha già fatto. Migliaia di militari russi, da 6mila a 28mila, sarebbero già in Crimea, penisola russofona che fa parte dell'Ucraina ma in cui da alcuni giorni soffiano impetuosi venti di secessione e dove Kiev sembra non avere più alcun potere.

L'ESCALATION
Il Senato russo ieri - su richiesta di Putin - ha approvato all'unanimità l'invio di truppe. E anche se il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha precisato che il presidente non ha ancora preso una decisione definitiva, il governo ucraino ha messo l'esercito in stato di allerta e ha avvertito che se la Russia desse corso alla minaccia sarebbe «la guerra».

IN CRIMEA
In Crimea militari russi hanno sequestrato tutte le armi in una base radar e in un'accademia della Marina militare ucraina. Il ministero della Difesa di Kiev spiega che i russi hanno esortato il personale delle due strutture a schierarsi con quelli che hanno definito i «legittimi» leader della penisola.

Dalla base radar di Sudak sono stati portati via fucili, pistole e munizioni, caricati su un'auto. Armi sono state prelevate anche dalla struttura per l'addestramento della Marina a Sebastopoli, la città sul Mar Nero che ospita una base della Flotta russa. Intanto miliziani armati fino ai denti hanno impedito l'accesso a diversi giornalisti stranieri al check-point nei pressi di Armiank, nel nord della Crimea. Tra le troupe respinte quelle di Bbc, della tv pubblica olandese Nos e di Mtv Finlandia. Ai reporter sono anche stati requisiti i giubbotti antiproiettile. Lungo la «linea di frontiera» i miliziani scavano buche per posizionare armamenti difensivi e cecchini.

GELO USA-RUSSIA
Il possibile ricorso alla forza da parte del Cremlino e lo spettro di un'invasione del territorio ucraino hanno messo in allarme la comunità internazionale. La crisi fa piombare i rapporti tra Washington e Mosca in un clima da guerra fredda. Da un lato Barack Obama condanna senza mezzi termini l'intervento armato in Crimea parlando di «violazione del diritto internazionale».

Sul fronte opposto, Vladimir Putin sottolinea di avere il diritto di proteggere i propri interessi in Ucraina. I due si sono anche parlati, per 90 lunghi minuti, ma la tensione resta alle stelle. Poche ore prima la commissione Esteri del Senato russo aveva chiesto a Putin di richiamare il proprio ambasciatore negli Stati Uniti. Anche l'Europa reagisce. Angela Merkel e il ministro degli Esteri di Londra, William Hague, hanno criticato l'escalation.

Il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton ha detto di «deplorare» la decisione russa di usare le forze armate, mentre Bruxelles ha fissato per lunedì una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri degli Esteri per fare il punto sulla situazione. Oggi a Bruxelles ci sarà una riunione della Nato. Il segretario generale dell'Onu Ban ki-Moon ha chiamato lui stesso Putin, chiedendo un «dialogo» con Kiev.

IL PAESE DIVISO
In Ucraina non è solo la Crimea a ribollire. Anche nelle altre regioni sud-orientali del Paese - anch'esse culturalmente e linguisticamente vicine alla Russia - la tensione sta salendo vertiginosamente e i palazzi dell'amministrazione regionale di Kharkiv e Donetsk sono già caduti in mano agli insorti filorussi, non senza violenze.

Il nuovo governo di Kiev ha denunciato che in Crimea ci sono già 6.000 soldati russi e 30 blindati, che hanno già preso posizione in punti strategici della penisola, mentre un gruppo di giornalisti investigativi parla addirittura di 28.000 militari di Mosca, quasi cinque volte quanto stimato dalle nuove autorità ucraine.

Secondo la testata online Tizhden.ua, inoltre, ci sarebbero soldati russi anche al di fuori della Crimea e una colonna di mezzi blindati sarebbe in movimento nella regione di Zaporizhia, nell'Ucraina sud-orientale. Non solo: centinaia di uomini armati bloccano il parlamento e il governo della Crimea, nonché gli aeroporti di Sinferopoli e Belbek, vicino a Sebastopoli. Mosca nega che siano propri soldati ma c'è chi ipotizza che si tratti di agenti del Gru, i potenti e misteriosi servizi segreti militari russi.

IL CREMLINO: PROTEGGIAMO I RUSSI
Il leader del Cremlino dice di premere per l'azione militare «per normalizzare la situazione socio-politica» in Ucraina, che, a suo avviso, minaccia «la vita dei cittadini russi» e «dell'organico del contingente militare delle forze armate della Russia dislocato in conformità ad un accordo internazionale in territorio ucraino». Anzi, secondo le autorità russe, ben 143.000 ucraini si sarebbero rifugiati in Russia per «salvarsi dall'oltranzismo dei radicali che hanno preso il potere a Kiev».

Intanto il nuovo governo della Crimea, che il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turcinov ha definito «illegittimo» (è stato eletto da un parlamento occupato da filorussi armati), ha deciso di anticipare il referendum per una maggiore autonomia della regione dal 25 maggio al 30 marzo, mentre nei prossimi giorni il parlamento russo esaminerà una proposta di legge per facilitare l'assorbimento di nuovi territori senza bisogno di un trattato internazionale. La rivolta pro-Mosca sta però montando anche nell'Ucraina orientale.

A Kharkiv circa 300 filorussi, alcuni dei quali armati, hanno sfondato un cordone di sostenitori delle nuove autorità ucraine e - incitati da una folla di 20.000 persone - hanno occupato il palazzo della Regione, issandovi il tricolore russo. Negli scontri sono rimaste ferite decine di persone. A Donetsk 10.000 manifestanti sono scesi in piazza sventolando la bandiera russa e anche lì la sede della Regione è stata occupata, mentre il comandante degli insorti, Pavel Gubarev, è stato eletto governatore.

Sono le ultime ore per cercare di evitare il peggio: oltre al tentativo di mediazione europea, in campo torna anche Yulia Timoshenko, attesa a Mosca lunedì per uno sforzo di ricucitura in extremis.




ANTICIPATO IL REFERENDUM
Il leader del Cremlino dice di premere per l'azione militare «per normalizzare la situazione socio-politica» in Ucraina, che, a suo avviso, minaccia «la vita dei cittadini russi» e «dell'organico del contingente militare delle forze armate della Russia dislocato in conformità ad un accordo internazionale in territorio ucraino». Anzi, secondo le autorità russe, ben 143.000 ucraini si sarebbero rifugiati in Russia per «salvarsi dall'oltranzismo dei radicali che hanno preso il potere a Kiev».

Intanto il nuovo governo della Crimea, che il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turcinov ha definito «illegittimo» (è stato eletto da un parlamento occupato da filorussi armati), ha deciso di anticipare il referendum per una maggiore autonomia della regione dal 25 maggio al 30 marzo, mentre nei prossimi giorni il parlamento russo esaminerà una proposta di legge per facilitare l'assorbimento di nuovi territori senza bisogno di un trattato internazionale.

CORSA CONTRO IL TEMPO, TYMOSHENKO A MOSCA PER MEDIARE
La rivolta pro-Mosca sta però montando anche nell'Ucraina orientale. A Kharkiv circa 300 filorussi, alcuni dei quali armati, hanno sfondato un cordone di sostenitori delle nuove autorità ucraine e - incitati da una folla di 20.000 persone - hanno occupato il palazzo della Regione, issandovi il tricolore russo.

Negli scontri sono rimaste ferite decine di persone. A Donetsk 10.000 manifestanti sono scesi in piazza sventolando la bandiera russa e anche lì la sede della Regione è stata occupata, mentre il comandante degli insorti, Pavel Gubarev, è stato eletto governatore. Sono le ultime ore per cercare di evitare il peggio: oltre al tentativo di mediazione europea, in campo torna anche Uulia Tymoshenko, attesa a Mosca lunedì per uno sforzo di ricucitura in extremis.

 

MANIFESTAZIONE A KIEV IN UCRAINA UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA LA GENTE IN PIAZZA DOPO GLI SCONTRI UCRAINA NEL SANGUE SCONTRI E MORTI A KIEV UCRAINA NEL SANGUE SCONTRI E MORTI A KIEV UCRAINA NEL SANGUE SCONTRI E MORTI A KIEV

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?