BOTTI DI CAPODANNO IN BANCA - GUERRA DI NUMERI TRA LA FABI E L'ABI - IL SINDACATO RIBATTE COLPO SU COLPO ALLE STIME DELLA CONFINDUSTRIA DEL CREDITO: NON È VERO CHE LE BANCHE SE LA PASSANO MALE PERCHÉ NEL BIENNIO 2012-2013 PREVEDONO DI MACINARE OLTRE DIECI MILIARDI DI EURO DI UTILI - "SIAMO I PRIMI A FARE IL TIFO PER LE BANCHE. VOGLIAMO UN CONFRONTO TRASPARENTE. I LAVORATORI MERITANO RISPETTO"

(Adnkronos) - «I numeri che l'Abi ha presentato al Fondo Monetario Internazionale dimostrano che lo stato di salute delle banche italiane va nettamente migliorando». Il segretario nazionale della Fabi, Giuliano De Filippis, risponde così alla lettera inviatagli dal Dg dell'Abi, Giovanni Sabatini, secondo cui i numeri del 2013, seppur positivi, non permettono di prospettare un futuro roseo per le banche.

La Fabi, dunque, smentisce l'Abi. Infatti, «rispetto alle pesanti perdite accumulate nel 2011 il biennio 2012-2013 è di segno opposto e garantirà, complessivamente, utili per oltre 10 miliardi di euro», spiega De Filippis.Una cifra, questa, non certo bassa e che con «il rendimento sul capitale all'1,1% quest'anno e all'1,7% nel 2013 » porterà ad una «indubbia inversione di tendenza rispetto al recente passato».

L'Associazione bancaria inoltre, ricorda sempre la Fabi, indica un miglioramento su tutti i versanti «dalle sofferenze (cala il ritmo di crescita: dal 27,6% dello scorso anno si passa al 18,4% del 2012 e al 13,8% del 2013) agli impieghi (il mercato del credito torna a correre: +0,5% quest'anno e +1,9% l'anno prossimo.)», dice ancora De Filippis.

«Destinato a diventare positivo è l'andamento di depositi e raccolta: alla frenata del 2011 (-2,7%), le banche hanno davanti un biennio previsto in miglioramento (+4% e +3,8%). Sarà positivo, stando alle previsioni Abi, anche il margine di interesse che, dopo un lieve calo dell'1,2% quest'anno, passerà a +2,5% nel 2013», prosegue la Fabi che chiarisce: «l'andamento positivo del settore è una buona notizia per tutti. Non facciamo il tifo »contro«, ma siamo i primi a rallegrarci di fronte agli utili delle banche».

 

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