trump berlusconi

TRUMP L'OEIL! - IL FILOSOFO BERNARD HENRY LÉVY DEMOLISCE IL TYCOON: "HA TRATTI IN COMUNE CON BERLUSCONI, PUTIN E LE PEN. UNA INTERNAZIONALE DELLA VOLGARITÀ E DEI LUSTRINI DOVE LA POLITICA SI RIDUCE A UN SET TV" - "L'AMERICA DEI GRANDI ATTRIBUTI SESSUALI..."

TRUMPTRUMP

Testo di Bernard Henri Lévy pubblicato dal “Corriere della Sera”

 

Trump, in inglese, significa carta vincente. Nel gioco, è il jolly che si scopre alla fine. Quindi, al punto in cui siamo, mentre sembra che Donald Trump stia per ottenere l' investitura dal vecchio, grande partito di Abramo Lincoln e Ronald Reagan, bisognerà chiedersi in cosa consista esattamente la carta vincente.
 

Pensiamo a una certa America revanscista, furiosa per gli anni della presidenza Obama.
Pensiamo alla corrente suprematista bianca, segregazionista, nativista, alla quale si riferiva il responsabile del Ku Klux Klan di cui Trump ha tanto esitato, la settimana scorsa, a rifiutare il chiassoso sostegno e che in questa occasione giocherebbe il tutto per tutto.
 

TRUMPTRUMP

Del resto, quando cerchiamo di prendere sul serio il poco che sappiamo del programma di Trump, immaginiamo facilmente un Paese chiuso in se stesso, come murato e, in fin dei conti, inevitabilmente impoverito.
 

Poiché dà la caccia a cinesi, musulmani, messicani, a coloro cioè che costituiscono il melting pot americano, che per il Paese più globalizzato del pianeta è fonte, nella Silicon Valley e altrove, della sua prodigiosa e quasi miracolosa ricchezza. Ma come spesso accade in America, in questo fenomeno c' è qualcosa che va al di là dello scenario nazionale. E si è tentati di domandarsi se l' evento-Trump non sia anche l' annuncio (o se addirittura segni l' apogeo) di una vera nuova sequenza della politica mondiale .
 

PROTESTE CONTRO TRUMPPROTESTE CONTRO TRUMP

Osservo la sua faccia da croupier di Las Vegas, il suo kitsch che ricorda un saltimbanco da circo, pieno di botulino, imparruccato, che si trascina da una televisione all' altra con la bocca aperta su una dentatura traballante e al tempo stesso solida, con una espressione da cui non si capisce mai se ha bevuto o ha mangiato troppo, o se vi sta avvertendo che presto vi divorerà.
 

Ascolto le sue imprecazioni, il suo parlare crudo, il suo odio patetico verso le donne che, secondo l' umore, chiama cagne, scrofe, o col nome di animali poco attraenti. Ascolto le sue barzellette oscene in cui il linguaggio castigato dei politici è considerato inferiore al parlare franco della plebe, un parlare a «grado zero» che sarebbe, secondo lui, il linguaggio degli organi che si trovano solo nei pantaloni: l' Isis? Non gli faremo la guerra, ma lo prenderemo «a calci nel sedere»; l' osservazione del suo rivale Marco Rubio sulle sue «piccole mani»? Il resto, state tranquilli, non è «così piccolo» come credete...
 

DONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLODONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLO

E la religione dei soldi, e del disprezzo ad essi connesso, è diventata, per questo miliardario più volte fallito, forse legato alla mafia, imbroglione, il segreto del credo americano.
 

E l' impressione di un magro pasto, di un junk food fatto di grasso e di pensieri pesanti, che sembra trionfare sui sapori cosmopoliti, leggeri, che emanavano dagli usi, dalle tradizioni, dalla vera grande «pastorale americana».
 

DONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLODONALD TRUMP MOSTRA LE MANI E GARANTISCE SUL SUO PISELLO

E il momento, nella storia delle «piccole mani», in cui un orecchio che sia minimamente attento a questa pastorale si sorprende ad ascoltare - ma per trovarlo lordato, sporcato, defigurato dal pietoso livello dello scambio di battute - il famoso verso di Edward Cummings, l' Apollinaire americano, citato nella più bella scena del film di Woody Allen Hannah e le sue sorelle , in cui si dice che «nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani così piccole»...
 

BUSTO DI DONALD TRUMPBUSTO DI DONALD TRUMPMELANIA TRUMPMELANIA TRUMP

Di fronte a questo salto in avanti nella scurrilità e nella bassezza, si pensa a Berlusconi.
A Putin e ai Le Pen. Si pensa a una internazionale della volgarità e dei lustrini dove la scena politica sembra ridursi a un immenso set televisivo; l' arte del dibattito alla mediocrità; i sogni degli uomini a illusioni ampollose e scintillanti; l' economia alle contorsioni di zii Paperone grottescamente fisici, verbalmente deficienti e carichi d' odio nei confronti di tutto ciò che pensa; e il gusto della riuscita e dell' impresa sembra ridursi ai piccoli imbrogli che si insegnavano in quell' antenata della Star Academy che fu la defunta Trump University.
 

Ho proprio detto una internazionale. Una globalizzazione del volgare. Il volto estremo di una umanità di cartoni animati che sceglie il basso, l' organico, il pre-linguistico, per assicurarsi un trionfo universale. Una universalità da quattro soldi dove si getta nel dimenticatoio di una Storia ormai sorpassata la fragilità degli esiliati e dei viaggiatori che, dai due lati dell' Atlantico, hanno sempre contribuito alla vera aristocrazia umana: quella che è stata data, all' America per esempio, dal grande popolo dei latino-americani (Latinos), degli ebrei dell' Est, degli emigrati italiani, dei cinesi e degli inglesi che ancora sognano le canoe oxfordiane sugli specchi d' acqua di Boston.
 

putin berlusconi 1putin berlusconi 1

Berlusconi, dunque, ha inventato questo mondo. Putin ha preteso di virilizzarlo. Altri demagoghi europei lo stanno associando al peggior razzismo. Ebbene, Trump ne ha fatto la propria torre, una delle più brutte di Manhattan, con la sua architettura superata e pretenziosa, l' atrio gigantesco, una cascata di venticinque metri per far colpo sugli animi semplici: una sorta di Babele in acciaio riciclato da qualche don Corleone dei bassifondi, dove tutte le lingue del mondo tendono a fondersi in una sola. Ma attenzione!

 

marion e marine le penmarion e marine le pen

Questa lingua non è più quella dell' America che sogniamo eterna e che talvolta ha restituito la vita a culture stremate, ma è la lingua di una America dai grandi «attributi sessuali», che si sarebbe rassegnata a fare a meno dei libri e della bellezza del mondo, che confonderebbe Michelangelo con un sarto italiano e che avrebbe dimenticato che nessuno, nemmeno la pioggia, ha mani così piccole .
(traduzione Daniela Maggioni)

jean marie le pen marion le pen 4jean marie le pen marion le pen 4TRUMPTRUMP

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…