selfie hollande dito medio

I MIGRANTI A CHI? – HOLLANDE FA LA VOCE GROSSA CON L’EUROPA: “NON ESISTE CHE CI SIANO DELLE QUOTE DI IMMIGRATI, ABBIAMO DELLE REGOLE SULLA GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI” – “IL DIRITTO D’ASILO NON SEGUE NESSUNA QUOTA, NON AVREBBE SENSO” – E RENZI MINACCIA DI DARE SCANDALO RIPESCANDO GLI IMMIGRATI MORTI

Andrea Bonanni per “la Repubblica

 

Diventa incandescente la battaglia sulle quote europee per i migranti. E scoppia la polemica, per ora indiretta, tra Italia e Francia, tra il premier Matteo Renzi e il presidente Hollande. Ieri a Berlino, incontrando la cancelliera Merkel, Hollande è tornato sul problema delle quote di rifugiati proposte dalla Commissione, già criticate nei giorni scorsi dal suo primo ministro Valls. «Non esiste che ci siano delle quote di immigrati. Abbiamo delle regole sul controllo delle frontiere e sulla gestione dei flussi migratori. Il diritto d’asilo non segue nessuna quota, non avrebbe senso. Respingiamo questa nozione che è contraria ai nostri principi», ha dichiarato il presidente francese, che però si è detto favorevole ad una migliore “ripartizione” dei rifugiati.

MERKEL HOLLANDEMERKEL HOLLANDE

 

La posizione di Hollande rischia di suonare come una campana a morto per la proposta della Commissione, che chiede una ridistribuzione secondo quote vincolanti per Paese di un primo contingente di rifugiati, e vorrebbe estendere e rendere permanente questo sistema per ripartire gli oneri di accoglienza dei profughi in cerca di asilo. E infatti ieri Matteo Renzi ha reagito duramente al crescente coro di critiche contro il sistema delle quote a cui si erano unite, ancor prima della Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Polonia e quasi tutti i Paesi dell’Est europeo.

 

Intervenendo a Porta a porta, il premier non ha risparmiato le polemiche. «Vorrei ci fosse un pochino più di umanità in Europa. Questa cosa che stanno attenti allo spread e non alle persone che muoiono mi innervosisce un po’. Noi andremo a riprendere quel barcone, quello affondato con la strage di un mese fa, e lo tireremo su. Voglio che tutto il mondo veda quello che è successo. È inaccettabile che qualcuno continui a dire: occhio non vede cuore non duole. I Paesi europei devono accettare le quote, non è che mandano le navi e lasciano gli immigrati a Pozzallo. È una partita complicata, ma gli europei devono avere la consapevolezza che qui non c’è in ballo l’Italia, ma la dignità dell’Europa ».

 

manifestazione a parigi   hollande e renzimanifestazione a parigi hollande e renzi

Renzi ha anche accennato alla missione Ue contro gli scafisti, di cui l’Italia ha assunto il comando. Ma ha confermato che non ci saranno operazioni sul suolo libico: «Io non mando le nostre truppe a farsi sgozzare in Libia senza un impegno della comunità internazionale. Escludo qualsiasi intervento militare di terra», ha detto.

 

La Commissione europea cerca di smorzare i toni della polemica. Il primo vicepresidente e braccio destro di Juncker, Frans Timmermans, che è uno dei coautori del progetto sulle migrazioni, sostiene che la proposta di Bruxelles «non è a rischio». E rispetto alle critiche francesi, sdrammatizza: «non ho visto un “no” da parte di Parigi. Ho visto delle domande sulle quote. Vediamo quali sono specificamente queste domande e proveremo a trovare delle soluzioni».

merkel e hollande al vertice ue di milanomerkel e hollande al vertice ue di milano

 

In realtà la posizione della Francia è rimasta finora abbastanza ambigua. Se è chiara l’opposizione a un sistema generalizzato di quote sull’immigrazione, non è altrettanto chiara la volontà di respingere una redistribuzione dei rifugiati in cerca di asilo, né una ripartizione d’urgenza di un contingente limitato di profughi che ora sono ammassati nei centri di raccolta italiani e greci.

jean claude junckerjean claude juncker

 

Nei piani alti dei palazzi bruxellesi si spera che, messi di fronte alle proprie responsabilità, pochi governi oseranno votare no a quest’ultima proposta, dettata dall’emergenza che si è creata negli ultimi mesi e che comporterebbe per gli stati membri un onere di ospitalità limitato a poche migliaia o centinaia di profughi. La minaccia di Renzi di recuperare le centinaia di corpi imprigionati nel peschereccio affondato punta proprio a drammatizzare il dibattito costringendo i governi a giustificare una posizione irragionevolmente dura.

immigrati barconi 5immigrati barconi 5immigrati barconi 4immigrati barconi 4immigrati barconi 3immigrati barconi 3immigrati barconi 6immigrati barconi 6

 

Ultimi Dagoreport

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?