HOLLANDE DI PAROLA: SI’ A MATRIMONIO E ADOZIONE PER I GAY - IL CODE NAPOLÉON CAMBIERA’ COSI’: “IL MATRIMONIO PUÒ ESSERE CONTRATTO DA DUE PERSONE DI SESSO DIFFERENTE O DELLO STESSO SESSO” - IL PRINCIPIO DELL’EGALITE’ PIU’ FORTE DI OGNI ALTRA CONSIDERAZIONE - L’ANNUNCIO DELLA MINISTRA CHRISTIANE TAUBIRA CON UNA LUNGA INTERVISTA AL GIORNALE DEI CATTOLICI FRANCESI “LA CROIX”….

Alberto Mattioli per "la Stampa"

Che fair play, e da entrambe le parti. Per spiegare il suo progetto di legge sul matrimonio omosessuale, la ministra della Giustizia di François Hollande, Christiane Taubira, ha scelto proprio «La Croix» e il giornale dei cattolici francesi le ha dedicato la prima pagina, una lunga intervista e anche un editoriale, dove accusa il governo di «precipitazione».

Tant'è: Hollande l'aveva annunciato in campagna elettorale e mantiene la promessa. La legge di modifica del Codice Civile sarà presentata al Consiglio dei ministri entro ottobre e votata dalle Camere nella prima metà del 2013.

La guardasigilli spiega che le coppie gay avranno gli stessi doveri e diritti di quelle etero, compresa quindi l'adozione, e con le stesse modalità. Invece non è previsto di allargare alle coniugi lesbiche l'accesso alla procreazione assistita. Resterà vietato l'utero in affitto e per le coppie gay non varrà la «presunzione di paternità» che il Codice prevede per i figli di quelle sposate.

Dopo Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda e Danimarca la Francia raggiunge quindi il gruppo dei Paesi Ue che hanno legalizzato il matrimonio fra persone dello stesso sesso (le chiese di Stato luterane - di Svezia e Danimarca le sposano anche davanti all'altare).

Taubira annuncia l'innovazione invocando il totem della Repubblica: l'uguaglianza. Il Pacs (Patto civile di solidarietà, quello che finora è stato, in gergo giornalistico, «il matrimonio gay») e il semplice concubinaggio, spiega, non sono sufficienti per garantire questa «esigenza d'uguaglianza».

Perciò l'articolo 144 del venerando Code Napoléon diventerà così: «Il matrimonio può essere contratto da due persone di sesso differente o dello stesso sesso». E in tutti gli articoli dove se ne parla, le parole «uomo» e «donna» verranno sostituite da «sposi».

La Guardasigilli sa che ci saranno opposizioni, forse più per il diritto all'adozione che per quello al matrimonio. Ma, ribatte, «chi può dire che una coppia eterosessuale crescerà meglio un bambino di una omosessuale?». Quanto alle polemiche, se le aspetta: «Nel 1884, quando fu introdotto, il divorzio provocò dibattiti estremamente violenti e intensi».

La Chiesa cattolica ha già iniziato il fuoco di sbarramento. Il 15 agosto, in tutte le chiese di Francia, è stata recitata una preghiera scritta dal cardinale di Parigi, André Vingt-Trois, nella quale si implorava l'Onnipotente affinché i bambini possano «beneficiare pienamente dell'amore di un padre e di una madre».

La linea ufficiale sarà decisa dalla Conferenza episcopale a Lourdes a inizio novembre. I toni dei vescovi, per ora, non sono da crociata: «Non siamo qui per difendere gli interessi della Chiesa cattolica - spiega il loro portavoce, monsignor Bernard Podvin -, ma pensiamo che si tratta di un argomento che interessa tutta la società e con tutta la società vogliamo discuterne». I protestanti, dal canto loro, dicono di «non voler intervenire direttamente negli affari civili dello Stato».

La destra è divisa ma maggioritariamente contraria, forse più per antipatia per la ministra (Taubira viene dalla Guyana ed è sospettata di essere vicina agli indipendentisti locali) che per ragioni di principio. Christiane Boutin, l'ultima democristiana francese, chiede un referendum, che il governo ha già scartato.

Curiosamente, le critiche arrivano dai Verdi, che pure fanno parte della maggioranza, e dalle associazioni gay. Nicolas Gougain, portavoce dell'Inter Lgbt (lesbiche, gay, bisex e trans) parla di una legge «al minimo. Scegliere "La Croix" per annunciare un progetto al ribasso, senza aver ricevuto le associazioni omoparentali, non è molto abile da parte di madame Taubira». I gay lamentano il divieto della procreazione assistita. Insomma, una mancanza di uguaglianza.

 

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