giuseppe conte beppe grillo

I CONTIANI ESULTANO PER LA RISPOSTA DI PEPPINIELLO AL PADRE PADRONE GRILLO: “HA RIBADITO CHI È IL LEADER DEL MOVIMENTO” – MA AL DI LÀ DELL’ESULTANZA DEI PARLAMENTARI, LEALI CON L’EX PREMIER (CHE LI HA NOMINATI), CHE GODONO PER LA SFERZATA INDIRETTA ALLA RAGGI (“VOLEVA RIBALTARE IL TAVOLO, ORA DOVRÀ TORNARE AL SILENZIO”), RESTA LA SPACCATURA CON I DURI E PURI, CHE CONTESTANO L’ACCENTRAMENTO CONTIANO E LA GESTIONE DELLA “COSTITUENTE”

Articoli correlati

CON UNA LETTERA APERTA DI BEPPE GRILLO A GIUSEPPE CONTE, PUBBLICATA SUL SITO DEL MOVIMENTO, SI...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 - M5S, I SOSTENITORI DI CONTE ESULTANO: SANCITA L’INDIPENDENZA DA GRILLO

Estratto dell’articolo di Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

correnti nel m5s

«Una reazione forte», «Conte ha ribadito in modo netto chi è il leader del Movimento». E ancora: «Così sono stati messi a tacere i tentativi di cambio di linea». I contiani salutano la replica del presidente M5S a Beppe Grillo come una vittoria, quasi fosse l’atto conclusivo di una sfida. Di sicuro vedono nella replica dell’ex premier uno stop netto ai tentativi di spezzare gli attuali equilibri. Senza mai citarla, evocano Virginia Raggi quando affermano che «chi voleva ribaltare il tavolo ora dovrà tornare al silenzio».

 

Insomma, l’ala più fedele al leader ha apprezzato i toni e i modi della lettera (meditata) di Conte. In particolare c’è chi sottolinea l’importanza de passaggio in cui il presidente del Movimento parla di non indugiare «in un passato che non ritorna». E anche lo stop a colloqui «preventivi» con Grillo viene preso come un atto di «indipendenza politica».

 

CONTE GRILLO

[…] L’idea prevalente è che lo scontro tra i vertici sia tutt’altro che concluso o sopito, anzi riaffiorerà. All’interno del gruppo parlamentare emerge un’idea chiara: «Il vero tema è il terzo mandato. Se prevarrà Grillo vuol dire che il vero leader è lui. Altrimenti se Conte cambia la regola vuol dire che comanda davvero sulle questioni interne al partito». Tutto rimandato a settembre, insomma. Ma c’è chi nel Movimento fa notare come ormai si stiano scontrando più che due persone due visioni del progetto.

 

grillo conte

«Da un lato c’è Grillo che ha una idea paternalistica, con un vertice che decide gli argomenti su cui sondare la base, dall’altra c’è la visione di Conte, una visione nuova che non prevede l’intermediazione dei vertici, che vuole innovare con la sua democrazia partecipativa».

 

I grillini […] duri e puri, però, non stanno certo a lesinare critiche alle scelte dell’ex premier.

«Ma se è proprio vero che c’è una democrazia partecipativa, allora perché non abbiamo votato per l’ingresso nel gruppo europeo di Left?». E ancora: «E perché non c’è stata nemmeno una comunicazione sul sito del Movimento?».

 

C’è anche chi non pensa allo scontro interno, ma alla prossima Costituente. C’è chi teme «un bis degli Stati generali, che si sono risolti in un nulla di fatto». «La gestione delle varie fasi del processo costituente sarà affidata a un gruppo di esperti indipendenti, specializzati nella gestione di processi deliberativi complessi», ha annunciato Conte. Ma le parole del leader hanno scatenato una ridda di voci e dubbi.

BEPPE GRILLO PRIMA DELL INCONTRO CON GIUSEPPE CONTE ALL HOTEL FORUM

 

«Chi organizzerà la manifestazione? Ancora Crimi?», si domandano diversi stellati. «Quale società gestirà la Costituente?». Nel 2020 gli Stati generali del Movimento sancirono su votazione della base la nascita di un comitato direttivo, decisione poi stravolta dall’arrivo di Giuseppe Conte alla guida del M5S. «Soldi e promesse buttati», mastica amaro un Cinque Stelle della prima ora.

 

2 - ACCUSE, BATTUTE E SFOTTÒ (DA PARTE DEL GARANTE) COSÌ SI È SGRETOLATO IL RAPPORTO

Estratto dell’articolo di Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte beppe grillo

«Non ne abbiamo mai parlato», gli ha scritto l’uno. L’altro gli ha risposto che non appena ci sarà tutto «ti informerò prontamente». L’uno però voleva «parlarne in un gruppo ristretto» ma l’altro niente, «non posso accogliere la tua proposta di discutere preventivamente i temi». Ma «io sono il garante», aveva ricordato l’uno. E l’altro niente, il solito muro di gomma, il solito incassatore, pronto a incamerare e portare a casa anche questo affondo, ad arricchire quella bacheca già piena degli «incapace», «specialista in penultimatum», «uomo senza visione politica», «faccia meno espressiva» di un avatar e mille altre amenità che il primo, nel corso del loro tormentatissimo rapporto, gli ha rifilato col passare degli anni.

CONTE GRILLO

 

Non ci fossero le tecnicalità dei tempi, dei modi, dei temi e persino della scelta stessa di convocare un’assemblea costituente del Cinque Stelle a fare da oggetto del contendere nell’ultima rissa pubblica mascherata da scambio epistolare, Beppe Grillo e Giuseppe Conte sembrerebbero un duo […] non troppo diverso da quello che va adesso per la maggiore», e cioè Temptation Island .

 

Da quel «ha preso più voti Berlusconi da morto che Conte da vivo», siluro che il Garante aveva rifilato all’Avvocato subito dopo il tracollo del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee, sembra passato un secolo, e invece non era neanche due mesi fa. Ora il racconto […] è improntato al massimo del politicismo, con una narrazione non troppo dissimile da quelle liturgie tipiche dei partiti novecenteschi che il M5S era nato per liquidare del tutto: assemblea sì, assemblea no, assemblea come; decide un ristretto gruppo di persone, come vorrebbe il fondatore; oppure è sovrana la volontà di tutti, come chiede il capo politico, più incline a riscoprire l’originario senso dell’«uno vale uno».

 

grillo draghi conte

I parlamentari più vicini a Conte rimarcano che di scontro, tecnicamente, non si può parlare. Perché, sottolineano, «agli sberleffi di Grillo, Giuseppe non ha mai risposto con un attacco personale, anzi». A ripercorrere a ritroso il viaggio retorico nello scambio di battute tra i due, in effetti, il comico ha sempre trafitto l’avvocato con la sua oratoria pungente ma l’altro, tolta una volta che gli aveva indirettamente dato del «padre padrone», ha sempre porto l’altra guancia. Semmai, in maniera più sottile, cosa che ha fatto anche durante l’ultimo ping pong di ieri l’altro, l’ex presidente del Consiglio, a più riprese, ha considerato la scelta di aderire alla maggioranza che sosteneva il governo Draghi come la madre di tutte le sconfitte poi incassate alle urne dal Movimento.

GIUSEPPE CONTE PRIMA DELL INCONTRO CON BEPPE GRILLO ALL HOTEL FORUM

 

«Ed è noto a tutti, dentro e fuori il Movimento», dicono i suoi, «che l’artefice di quella decisione […] è stato Grillo, che con Draghi ha conservato un rapporto anche dopo la fine dell’esecutivo…». […]

beppe grillo giuseppe conteBEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - LUIGI DI MAIO - BY MACONDO

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO