trump video gaza bignami sechi

MENTRE IL MONDO SI INDIGNA, I FRATELLINI D’ITALIA MINIMIZZANO IL VIDEO-OLTRAGGIO DI TRUMP SU GAZA CON CASINO’, COCKTAIL IN SPIAGGIA E BALLERINE BARBUTE (MA NON ERA CONTRO LA TEORIA DEL GENDER?) – A “4 DI SERA” IL MELONIANO GALEAZZO BIGNAMI FA IL VAGO SUL VIDEO DIFFUSO DA TRUMP E SI LANCIA IN UNA TIRATA CONTRO "I NAZISTI DI HAMAS" (PARLA PROPRIO LUI CHE FU RITRATTO IN UNA FOTO CON LA DIVISA DA NAZISTA) – A “OTTO E MEZZO” MARIO SECHI DIFENDE L’INDIFENDIBILE TRUMP: "È UN COSTRUTTORE, GLI PIACCIONO LE COSTRUZIONI. GAZA VA DEMOLITA E RICOSTRUITA". E LILLI GRUBER LO FULMINA: "DEMOLITA, GIÀ FATTO" - VIDEO

 

il video su gaza creato dall ia e condiviso da trump 15

Da notizie.virgilio.it

Fa discutere il video AI diffuso da Donald Trump con la sua visione su Gaza, trasformata in una sorta di resort kitch. Il tema è stato oggetto di uno scambio di vedute fra Mario Sechi e Lilli Gruber, fra l’esigenza di pensare a una ricostruzione e l’evidenza del dramma palestinese.

 

La questione è stata oggetto di discussione a “Otto e mezzo” su La7. Lilli Gruber ha chiesto a Mario Sechi se questo tipo di iniziativa possa essere controproducente per il presidente americano.

 

“Trump innanzitutto dobbiamo ricordare chi è, è un presidente degli Stati Uniti, è un americano ed è un costruttore che è un altro dettaglio non piccolo per cercare di definire la questione” ha sottolineato Sechi. “Dunque è un uomo che pensa sostanzialmente nella concretezza, a lui piacciono le costruzioni, è il caso di usare proprio questo termine, e tutto ciò che fa in politica in qualche maniera lui lo immagina come poi una cosa che ha delle conseguenze materiali”.

il video su gaza creato dall ia e condiviso da trump 6

 

Nel caso di Gaza, ha osservato Sechi, il video è un modo attraverso il quale si prova a immaginare cosa possa esserci dopo la guerra, una volta che sarà firmata la pace.

 

 

“E i palestinesi dove? Perché anche questo è un quesito che bisogna porsi quando si vede questo video” ha chiesto quindi Gruber.

 

Sechi ha quindi specificato che Gaza, nella visione di Trump è un “demolition site, cioè è un posto che va demolito e ricostruito, e anche questo è vero, perché qualcosa bisognerà pur fare, e aggiungo che qualcosa bisognerà immaginare per lo sviluppo di quell’area, per il benessere delle popolazioni che ci vivranno”.

 

“In occidente il benessere delle coste è quello che abbiamo visto, se volete in forma caricaturale, ma diciamo che abbiamo legioni di occidentali che vanno a trascorrere le vacanze in una riviera” ha aggiunto Sechi. “D’altronde se l’alternativa sono i tunnel di Hamas, beh, stiamo freschi no? Allora qua bisogna guardare senza ipocrisia e levandosi un po’ le lenti europee per vedere la realtà”.

 

 

giorgia meloni galeazzo bignami meme by edoardo baraldi

“Sì, ma la realtà come tu sai, si può leggere in tanti modi” ha replicato Gruber. “Tu dici va demolita Gaza e poi ricostruita: demolita già fatto, perché è praticamente spianata, dopo un anno e mezzo di bombardamenti israeliani e oltre 45.000 palestinesi uccisi”

 

 

CASINÒ E BALLERINE NELLA STRISCIA IL VIDEO OLTRAGGIO DEL TYCOON

— GA.COL. per "la Repubblica" - Estratti

 

Gaza è risorta. I bambini giocano finalmente felici su un lungomare che fa invidia a Rio. Grattacieli avveniristici disegnano lo skyline, il più alto ricorda il Burj Khalifa di Dubai. La vecchia Salah al Din, la strada dei commercianti palestinesi distrutta durante il conflitto, non esiste più: ora ci sono casinò e auto di lusso, discoteche, bazar e una lunga fila di palme. Lì i “nativi” hanno voluto issare la statua-omaggio all’uomo del miracolo, un enorme Trump tutto d’oro.

 

GALEAZZO BIGNAMI

Caffè e ristoranti hanno ripreso a funzionare, con un impeccabile servizio in spiaggia, dove il presidente americano e il premier israeliano si concedono un pomeriggio di relax, bevendo cocktail in costume da bagno distesi sui lettini, mentre Elon Musk innaffia gli ospiti con una pioggia di dollari in contanti. Niente più hijab e moschee, nell’enclave degli ultraricchi ballerine in bikini interpretano danze tradizionali, di quale posto nessuno lo sa, ma importa poco. È festa grande a Trump-Gaza.

 

 

Queste immagini, che molti avranno già visto girare sui social, sono frutto di un’illusione ottica.

Più precisamente di un video finto creato con l’intelligenza artificiale e pubblicato ieri dal presidente degli Usa Donald Trump sul suo social Truth. La clip dura 33 secondi, si intitola - “Gaza 2025 - Cosa succederà dopo?”, in sottofondo si sentono i versi di un rap: “Donald sta arrivando per liberarti”, “Gaza splende luminosa”, “niente più tunnel, niente più paura, ma un futuro dorato, una luce nuova di zecca. Festeggia e balla, l’affare è fatto, Trump-Gaza numero uno”. Il video era stato già condiviso il 7 febbraio dal gruppo pro-Israele Nazi Hunters, dopo che Trump aveva annunciato di voler trasformare la terra costiera di Palestina in un mega-resort turistico deportandone gli abitanti in Giordania e in Egitto, un piano respinto da tutte le cancellerie arabe.

 

mario sechi a otto e mezzo

Rilanciato dall’uomo più potente del mondo, il video è diventato virale, ma nessuno in Medioriente ha festeggiato come dice la canzone: né Israele che seppelliva i suoi figli, né i palestinesi che contavano il settimo bambino morto di ipotermia a Gaza in tre settimane, un altra piccola vittima che si aggiunge ai 18mila bambini uccisi nel conflitto, su 46mila morti. Qui il Trump-Gaza è passato sotto silenzio. L’unico commento ufficiale è arrivato da un esponente dell’Olp, l’Organizzazione per la liberazione della Palestina: «Un espediente da pagliacci e nulla di più. Non ci saranno resort né una riviera del Medio Oriente né nulla di tutto questo».

In Israele e in Palestina sono giorni di dolore e tensione. 

 

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