“MATTEO, SE NON VOGLIAMO CHIUDERE TUTTO COME L’ANNO SCORSO, DOBBIAMO FARE UN INTERVENTO SELETTIVO”, I GOVERNATORI LEGHISTI RIESCONO A CONVINCERE SALVINI, CHE SI DICHIARAVA CONTRARISSIMO A QUALSIASI MISURA CHE LIMITASSE LA LIBERTÀ, SULLA STRETTA – MA DAL CARROCCIO ARRIVA UN SECCO NO AL GREEN PASS PER GLI UNDER 12. QUESTO POTREBBE DIVENTARE L’UNICO MOTIVO DI SCONTRO CON IL GOVERNO SE…
Cesare Zapperi per corriere.it
«Si lavora insieme con il governo con buonsenso per evitare chiusure, eccessive complicazioni per gli italiani e messaggi allarmistici». Usa toni felpati e dà indicazioni generiche Matteo Salvini dopo il vertice in videoconferenza con i presidenti di Regione leghisti (ci sono Attilio Fontana, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga con il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, mentre sono assenti per impegni istituzionali Donatella Tesei e Christian Solinas).
Parla di buonsenso, di provvedimenti restrittivi da evitare, il segretario leghista che solo fino a pochi giorni fa si dichiarava contrarissimo a qualsiasi misura che limitasse la libertà di chiunque. Ma la linea pragmatica dei governatori, basata su una differenza di trattamento tra chi è vaccinato e chi ha ritenuto di sottrarsi, era già passata nel tardo pomeriggio di lunedì, quando c’è stato il primo confronto con il governo.
LUCA ZAIA MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA
Salvini in precedenza aveva incontrato di persona Fontana e Zaia e sentito più volte al telefono Fedriga (anche nelle sue vesti di presidente della conferenza delle Regioni). Al leader che manifestava perplessità sulle restrizioni, i tre con modi e sfumature diversi avevano opposto il pragmatismo di chi ha il contatto diretto con i cittadini e le imprese. «Matteo, se non vogliamo chiudere tutto come l’anno scorso, dobbiamo fare un intervento selettivo», è il ragionamento dei governatori. Salvini ne aveva preso atto, spronando i suoi però a non andare oltre.
MASSIMILIANO FEDRIGA E MATTEO SALVINI
Lo ha ribadito ieri mattina, invitandoli a non assecondare, come sottolinea la nota diffusa dopo la videoconferenza, «le chiusure» (intese quelle generalizzate), «eccessive complicazioni» e i «messaggi allarmistici». Con un punto fermo in più, su cui tutti i partecipanti al confronto si sono detti d’accordo: «Il secco no al green pass per gli under 12». Su questo anche Fedriga, in diversi interventi nei giorni scorsi, ha manifestato la contrarietà ad imporre la vaccinazione ai bambini, lasciando i genitori liberi di decidere. Ma potrebbe diventare l’unico motivo di scontro con il governo se il via libera in arrivo da parte dell’Ema dovesse essere recepito dall’esecutivo.