conte cesare paladino

I GUAI DI CONTE NON FINISCONO PIU’ – NON CI SONO SOLO LE SPACCATURE E I VELENI DEL M5S A TORMENTARE PEPPINIELLO. ANCHE IN FAMIGLIA LE COSE NON VANNO BENE. LA FIDANZATA OLIVIA E’ IN CASSA INTEGRAZIONE E L'HOTEL PLAZA DEL SUOCERO REGISTRA UNA PERDITA OPERATIVA DI 8,5 MILIONI DI EURO. ED È SOLO GRAZIE SOLO AI VARI DECRETI CONTE (RISTORI, LIQUIDITÀ E ALTRI ANCORA) CHE L’ALBERGO NON È SALTATO GAMBE ALL'ARIA. MA NON SI TRATTA DI NORME AD PERSONAM, PERCHÉ…

Fosca Bincher per https://www.iltempo.it

 

GIUSEPPE CONTE OLIVIA PALADINO

Se sul posto di lavoro i guai non mancano, non è che il ritorno a casa faccia gioire il povero Giuseppe Conte, che certo ha una vita complicata dove il sereno non si riesce proprio a scorgere né dall'una né dall'altra parte. I compagni di lavoro danno l'idea di giornate in mezzo a un nido di vipere, e certamente rincasare dalla bella compagna di vita Olivia Paladino un sospiro di sollievo lo fa pure tirare. Ma anche lì i problemi non devono mancare, a leggere l'ultimo documento contabile sfornato dal piccolo impero di famiglia. Si tratta del bilancio 2020 dell'Unione esercizi alberghi di lusso, la società di gestione dell'Hotel Plaza guidata dal “suocero” di Conte, Cesare Paladino.

giuseppe conte olivia paladino

 

Un documento depositato con grande ritardo, ma anche perché l'approvazione è avvenuta solo nell'assemblea in seconda convocazione che si è tenuta alla vigilia del Natale scorso, il 14 dicembre. Che segnala una perdita operativa di 8,5 milioni di euro che non può essere coperta con risorse di anni precedenti (perché non ce ne sono a sufficienza) ma resta lì sospesa fino a cinque anni senza portare libri in tribunale come sarebbe stato normale in altri tempi ma come proprio grazie a un decreto Covid a firma Conte oggi può essere evitato.

 

olivia paladino giuseppe conte

Ed è proprio grazie solo ai vari decreti Conte (ristori, liquidità e altri ancora) che oggi il Plaza della famiglia Paladino ha potuto non gettare la spugna e non è saltato gambe all'aria. Chiariamolo subito: non si tratta di norme ad personam, perché la ciambella di salvataggio del Plaza era disponibile per tutti gli altri alberghi e per le varie attività economiche più colpite dal crollo del business dovuto alla pandemia.

 

OLIVIA E CESARE PALADINO

Ma la febbre è ancora altissima e come spiega lo stesso Paladino nelle note e relazioni di bilancio, il 2021 non è stato diverso dal primo anno di pandemia, e quella che era una gallina dalle uova d'oro della famiglia è diventato un problema grosso davvero. L'unico modo per limitare i danni è stato fare pagare lo stipendio di tutti i dipendenti (fra cui la stessa figlia Olivia) alla cassa integrazione guadagni e tenere rigorosamente chiuso l'albergo, nonostante qualche turista almeno nella stagione estiva sia pure arrivato a Roma. Ma tenendo chiuso si sono limitati i danni, “evitando ulteriori costi di gestione non compensati da ricavi caratteristici” e poi si è tamponata la situazione finanziaria attingendo a ristori e maquillage contabili distribuiti o consentiti dai decreti Covid del governo precedente, quello giallorosso guidato appunto da Conte. Se ne trova traccia alla voce “altri ricavi”, dove vengono indicati anche “contributi e agevolazioni aiuti Covid per euro 487.907”. Un ristoro non così clamoroso, se si pensa che in tutto il 2020 i ricavi dalla vendita di notti in camera al Plaza sono stati 583.654 euro tenendo aperto nemmeno un trimestre in tutto l'anno. Incassato il 15 dicembre 2020 un ristoro di 115.008 euro e il 23 dicembre dello stesso anno anche un contributo a fondo perduto di 62.907 euro in base al decreto dell'agosto dello stesso anno sui centri storici.

olivia e cesare paladino

 

La società poi “si è avvalsa della possibilità di beneficiare del credito di imposta per il pagamento dei canoni di locazione mensile ai sensi del decreto rilancio, generando un credito pari ad euro 275 mila al fine di cederlo nei confronti della società locatrice dell'immobile alberghiero”. Qui il caso non è stato di quelli comuni, perché il padrone di casa - delle mura - dell'albergo Plaza affittato dalla società dei Paladino è altra società interamente controllata dalla famiglia Paladino. Più significativa l'operazione di rivalutazione straordinaria di beni della società consentita dal decreto liquidità di Conte, visto che è ammontata a poco meno di 4 milioni di euro. Rivalutati mobili e arredi per maggiori 3,6 milioni di euro, poi cristalli e porcellane per maggiori 188.842 euro e infine l'argenteria per maggiori 121.183 euro. E' la cifra minore, ma anche la più simbolica, perché è proprio nei momenti più duri e difficili che si ricorre anche all'argenteria di casa per sopravvivere.

cesare paladino

 

La musica però non è cambiata con il governo Draghi, anche se il suocero di fatto di Conte loda la svolta nella campagna vaccinale impressa dal nuovo premier che avrebbe potuto iniziare a risolvere i problemi anche del settore turistico se poi non fossero esplose le varianti che hanno lasciato la situazione di mercato sostanzialmente immutata. Così il consiglio di amministrazione della società che gestisce il Plaza guidato da Paladino “ha ritenuto opportuno mantenere la stessa politica cautelativa di non apertura della struttura alberghiera utilizzandola solo ed esclusivamente per eventi particolari che hanno generato importanti ricavi con costi molto contenuti”.

cesare olivia paladinoCESARE PALADINO E EWA AULINOLIVIA E CESARE PALADINOOLIVIA PALADINO E GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…