luca marsella carlotta chiaraluce gianluigi paragone giorgia meloni  casapound

“PUÒ RIPUDIARE IL FASCISMO IN TRE LINGUE DIVERSE, NON LE DARÀ L’ACCESSO AL MONDO DEI BUONI” – I MILITANTI DI CASAPOUND SONO DELUSI DALLA MELONI, ORMAI VISTA COME UNA TRADITRICE. I “FASCISTI DEL TERZO MILLENNIO”, CHE QUALCHE MESE FA VENIVANO DATI PER CERTI DENTRO LE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA, ORA HANNO UN ALTRO PUNTO DI RIFERIMENTO: GIANLUIGI PARAGONE! NON CORRERANNO CON IL LORO SIMBOLO: PERCHÉ SONO ANNI CHE SENTIAMO PARLARE DELL’AVANZATA DEI FASCI, MA POI ALLE ELEZIONI PRENDONO SEMPRE LO ZERO VIRGOLA E DEVONO APPARENTARSI…

Flavia Amabile per “La Stampa”

 

luca marsella

Togliere la fiamma tricolore dal simbolo di Fratelli d'Italia? «Sarebbe un errore», sostiene Luca Marsella, portavoce di CasaPound. «Il passato non si rinnega, le radici non si spezzano», spiega. Ma quello che poi Giorgia Meloni sceglierà per il suo partito sono affari suoi. Anche se alcuni mesi fa veniva data per certa la presenza di esponenti di CasaPound nelle liste elettorali di Fratelli d'Italia le cose sono andate in modo molto diverso.

 

GIORGIA MELONI E LA FIAMMA DI FDI - BY CARLI

Fratelli d'Italia si è alleata con la Lega e Forza Italia e alla sua destra è spuntata una galassia di piccoli partiti che con Giorgia Meloni non vogliono avere nulla a che fare. «Può ripudiare il fascismo in tre lingue diverse, non le darà l'accesso al mondo dei buoni», l'avverte Luca Marsella. Perché, vista dall'estrema destra, Giorgia Meloni appare una traditrice.

 

«Non sono di Fratelli d'Italia quindi ognuno è libero di fare quello che vuole ma non si sputa sul passato», sostiene Marsella. E anche se alla fine la fiamma svetta fiera nel simbolo di Fratelli d'Italia, il giudizio resta severo. Meloni rischia di diventare una vittima della sinistra. Oggi si accaniscono con il simbolo e domani che altro le chiederanno di rinnegare?».

 

luca marsella carlotta chiaraluce

Infatti dalle parti di CasaPound sulle schede elettorali i voti difficilmente andranno a Fratelli d'Italia o Giorgia Meloni. I nomi di riferimento sono Carlotta Chiaraluce e Giovanni Frajese, entrambi candidati nelle liste di Italexit di Gianluigi Paragone. Carlotta Chiaraluce, compagna di Marsella, è stata la protagonista del successo ottenuto da CasaPound a Ostia . Nel 2017 il movimento raggiunse il 9% dei voti e lei è stata la candidata più votata del X Municipio di Roma.

 

casapound logo

Quando è scoppiata la polemica sulla fiamma nel simbolo di Fratelli d'Italia, su Twitter ha scritto parole molto simili a quelle del compagno: «È sempre lo stesso schema: la sinistra che dice alla destra come deve essere e la destra che, per farsi accettare, asseconda i diktat della sinistra. Vi segnalo che gli italiani vogliono un cambiamento e di questi teatrini ne hanno pieni le palle».

 

Non è di fiamme o di fascismo che CasaPound vuole parlare nella campagna elettorale che è iniziata. «I problemi sono altri, riguardano la tirannia di Draghi, la necessità di combattere l'obbligo vaccinale», spiega Marsella. Sono temi per cui CasaPound intende battersi senza i compromessi che potrebbero arrivare da una Giorgia Meloni proiettata verso palazzo Chigi.

 

Gianluigi Paragone

E che per la prima volta dal 2013 porterà avanti senza avere il proprio simbolo sulle schede elettorali. Non hanno superato lo sbarramento del 3% nel 2018 quando si erano fermati allo 0,95% dei consensi. Sanno di non poter ottenere un risultato migliore il 25 settembre. La strategia seguita quindi è di fornire idee e candidati ad altre organizzazioni politiche con la libertà per i militanti di iscriversi anche ad altri partiti.

 

simone di stefano luca marsella

Alla fine la scelta è caduta su la lista di Gianluigi Paragone facendo saltare l'alleanza tra Italexit e Alternativa per l'Italia creata da Simone Di Stefano, ex portavoce di CasaPound, e Mario Adinolfi. Non saranno insieme sulla scheda elettorale, quindi, le due formazioni che cercano di attirare il voto dell'estrema destra, ma di fatto alleati comunque contro Giorgia Meloni. Simone Di Stefano, quando gli si chiede della fiamma nel simbolo di Fratelli d'Italia, liquida la questione con un «Me ne frego». Nostalgico. Sempre

carlotta chiaraluce CASAPOUNDcasapound scontri durante lo sgombero di casapound 2scontri durante lo sgombero di casapound 8

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA