giuseppe conte roberto gualtieri

I NODI DEL GOVERNO ARRIVANO AL PETTINE DI CONTE – STEFANO FOLLI: IL RICORSO AL MES NASCONDE LA SCISSIONE DEL M5S BY DI BATTISTA, IL "RECOVERY FUND" NON ARRIVERÀ PRIMA DI QUALCHE MESE O NEL 2021, QUINDI IL GOVERNO DOVRÀ FARE DA SOLO CON LE POCHE RISORSE DI CUI DISPONE. GLI ANNUNCI E LE PROMESSE CONTENUTI NEL "DECRETO RILANCIO" DOVRANNO TRADURSI IN AIUTI CONCRETI. ULTERIORI PERDITE DI TEMPO DOVUTI ALLA BUROCRAZIA RISCHIEREBBERO DI INNESCARE LE TEMUTE TENSIONI SOCIALI, SOPRATTUTTO NEL NORD, CON CONSEGUENZE DRAMMATICHE

Stefano Folli per “la Repubblica”

conte di maio

 

Dopo alcuni giorni in cui era affiorato un minimo di ottimismo, ieri il numero dei morti nelle 24 ore e in misura minore dei contagiati è tornato a crescere. Ne deriva che la sensazione di precarietà non si attenua. La "fase 2" per ora è un insieme di tasselli, un mosaico di iniziative e di provvedimenti buoni e meno buoni, alcuni solo di facciata, quasi tutti slegati tra loro e su uno sfondo di incertezza.

 

grillo fico di maio di battista

Per cui l' affermazione su cui molti insistono perché in astratto ha un senso («ogni crisi contiene un' opportunità e questa non fa eccezione»), al momento non aiuta a guardare avanti. Nessuno può sapere quale opportunità prenderà forma da questo disastro; nessuno può ancora stabilire se la ripresa sarà rapida, lenta o addirittura inesistente; e di certo nessuno può descrivere la società italiana nel prossimo futuro: come riemergerà dal trauma, come tornerà a organizzare la vita collettiva.

ALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

 

Per ora si è capito che troppe cose restano sospese in attesa che l' Europa apra la diga del soccorso finanziario ai Paesi in difficoltà. Tuttavia il ricorso al Mes continua a essere controverso: i Paesi della fascia Sud dell' Unione preferiscono per ora rinunciarvi e in Italia il tema nasconde un' insidia politica non trascurabile per una maggioranza i cui numeri al Senato sono piuttosto esigui.

 

Quanto ai ben più significativi "recovery fund", ossia il fiume di risorse a cui l' Italia guarda con impazienza, si è capito che bisogna attendere: la procedura è complessa e gli ostacoli da superare ancora rilevanti. I fondi arriveranno, ma non prima di qualche mese: il che determina un lasso di tempo nel quale il governo di Roma dovrà fare da solo con gli strumenti di cui dispone.

Eurogruppo Recovery Fund

 

Come dire che i ritardi fin qui patiti da un Paese in sofferenza non saranno più tollerabili nelle prossime settimane: quindi gli annunci e le promesse contenuti nel "decreto rilancio" dovranno tradursi in aiuti concreti alle persone e alle attività economiche. Ulteriori perdite di tempo dovute a ritardi burocratici e amministrativi rischierebbero di innescare le temute tensioni sociali, soprattutto nel Nord, con conseguenze drammatiche.

 

Sul piano politico, la lunga trattativa all' ombra di Palazzo Chigi non ha curato i mali di fondo di una maggioranza contraddittoria, tuttavia ha permesso ai Cinquestelle, al Pd e a LeU di giustificare con loro stessi e con i rispettivi elettori l' ovvia scelta di andare avanti insieme.

renzi zingaretti

 

Anzi, si potrebbe aggiungere che l' impegno dei ministri Bellanova e Provenzano per sanare la posizione dei migranti irregolari ha in una certa misura riavvicinato Renzi e il Pd. E lo ha fatto su un terreno di sinistra che non era scontato. S' intende che il domani resta un rebus. Il decreto aiuta il Paese a sopravvivere, ma la spinta per il rilancio è un' altra cosa. Qui bisogna attendersi qualche colpo di scena che oggi non è prevedibile.

stefano folli

 

Sappiamo però che sulla scena si è affacciato un nuovo protagonista da non sottovalutare: la Confindustria del neo presidente Bonomi. Ha già ottenuto qualcosa al tavolo del governo e altro vorrà ottenere in futuro.

bonomi conte

 

La debolezza della politica e «lo smarrimento della società» - parole dello stesso Bonomi - aprono un ampio margine di manovra a una leadership che voglia essere incisiva. Come ha scritto in chiave molto critica Fausto Bertinotti sul Riformista , questa Confindustria «si propone come un nuovo soggetto politico». Il che apre un problema ai sindacati.

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