furlan barbagallo camusso sindacalisti

PERCHÉ LAVORARE QUANDO SI PUÒ FARE IL SINDACALISTA? - L'INPS SVELA CHE I SINDACALISTI HANNO PENSIONI MOLTO PIÙ VANTAGGIOSE. TREU: ''IL VERO SCANDALO SONO GLI STIPENDI GONFIATI IN SEGRETO. TANTO I SINDACATI NON PUBBLICANO I BILANCI''

1. LA SORPRESA DELL'INPS: AI SINDACALISTI PENSIONI PIÙ VANTAGGIOSE

http://www.lastampa.it/2015/09/05/economia/lo-schiaffo-dellinps-ai-sindacalisti-hanno-pensioni-pi-vantaggiose-dX60si0FTkDD1A4v1D4EJK/pagina.html

 

 

2. MAXIPENSIONI DEI SINDACATI? IL VERO SCANDALO SONO GLI STIPENDI GONFIATI IN SEGRETO

Paolo Baroni per “la Stampa

 

susanna camussosusanna camusso

Le pensioni dei sindacati? Ormai, per effetto della legge Fornero, non c’è più la possibilità di farsi conteggiare col sistema retributivo tutti i versamenti fatti in più a condizioni di favore» spiega l’ex ministro del Lavoro Tiziano Treu. «Però - aggiunge - resta una seconda forma di abuso legato alla possibilità di aumentare a dismisura gli stipendi dell’ultimo periodo per far aumentare la base di calcolo. E questo forse è pure un abuso più grave, perché riguarda la moralità del sindacato».

 

Se non si fosse fatto un uso «furbesco» delle leggi, comprese le sue, Treu non avrebbe nulla da ridire sulle norme che mirano a tutelare i sindacalisti, altrimenti destinati a forti penalizzazioni delle pensioni per effetto dell’andata in aspettativa che congela loro la carriera.

Tiziano Treu Tiziano Treu

 

Professore, cosa pensa delle maxipensioni dei sindacalisti?

«Molti degli abusi, quasi tutti nel pubblico impiego, derivano dall’applicazione delle vecchie norme. Adesso però si va col contributivo e la cosa è finita. Diverso il discorso relativo all’integrazione che eroga il sindacato: se non è un contributo ragionevole come voleva la legge, ma è spropositato, questa non è più una frode all’Inps ma è una frode agli associati al sindacato. Perché si tratta di aumenti arbitrari quasi mai comunicati agli iscritti. Tant’è che poi ogni tanto qualcuno dall’interno solleva la questione».

 

Serve qualche correttivo?

carmelo barbagallo susanna camusso francesco caiocarmelo barbagallo susanna camusso francesco caio

«Sa qual è il correttivo più importante? Bilanci dei sindacati veramente trasparenti, certificati e pubblici. E nessun segreto sugli stipendi dei dirigenti, come per politici e manager pubblici. In Parlamento ne abbiamo discusso più volte ma poi non si è mai arrivati a nulla anche a causa delle resistenze».

 

Giuliano Cazzola sulla Stampa ieri ha sollevato la questione dei contributi figurativi: una anomalia, dice, per cui non andrebbero più concessi ai sindacalisti.

carmelo barbagallo carmelo barbagallo

«Questo è un problema tutto da discutere, ma riguarda l’insieme dei contributi figurativi, a cominciare da quelli che gonfiano i costi di certi ammortizzatori sociali. Il sindacato è un ente privato che però ha delle funzioni para pubbliche, o comunque di interesse generale, che in qualche potrebbero giustificare questa misura. Per me vale lo stesso ragionamento che si è fatto per i politici: sono troppi. Ci sono troppi distacchi, ci sono troppi sindacalisti. Se il loro numero fosse più contenuto il problema non si porrebbe.

 

A proposito di condizioni di favore, come la mettiamo con le migliaia di pensionati dei fondi speciali che hanno trattamenti che tutti gli altri si sognano?

annamaria furlan annamaria furlan

«Questa certamente è la questione più seria, perché i casi di abusi tra sindacalisti saranno qualche decina mentre qui parliamo di centinaia di migliaia di persone, dalle Ferrovie alle Poste a tanti altri comparti. Ricordo spesso come la riforma del ’97 con Prodi fu faticosissima: combattemmo corpo a corpo coi fondi speciali che allora erano decine. Riuscimmo a disinnescarne la gran parte. Ma ovviamente solo per il futuro: sul passato non si può intervenire. E questi sì che pesano. Del resto se siamo arrivati a oltre 2mila miliardi di debito è stato perché c’è stata una fase in cui si pensava che con le pensioni si potesse fare qualsiasi cosa. Tanto pagava Babbo Natale».

 

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…