MA I SINISTRELLI ITALIANI DIFENDONO ANCORA "IL PUZZONE" LULA, FILO-PUTIN E SU POSIZIONI APERTAMENTE ANTI-ISRAELIANE? IL PRESIDENTE BRASILIANO, CHE AVEVA PARAGONATO ALL'OLOCAUSTO LE AZIONI DI ISRAELE A GAZA, VALUTA LA POSSIBILITÀ DI ESPELLERE L'AMBASCIATORE DELLO STATO EBRAICO A BRASILIA, DANIEL ZONSHINE - PER LULA SI METTE MALE: 108 DEPUTATI FIRMANO LA RICHIESTA DI IMPEACHMENT NEI SUOI CONFRONTI – PER TEL AVIV IL PRESIDENTE BRASILIANO E’ “PERSONA NON GRATA”
MEDIA, IL BRASILE VALUTA ESPULSIONE DELL'AMBASCIATORE ISRAELIANO
(ANSA) - Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, e i suoi principali consiglieri nella crisi con Israele stanno valutando la possibilità di espellere l'ambasciatore israeliano a Brasilia, Daniel Zonshine. Lo riportano i media. La misura, anche se considerata "drastica e indesiderabile" dal ministero degli Esteri, è stata discussa da Lula con il suo consigliere speciale per le questioni internazionali, Celso Amorim.
L'opzione viene vista come la prossima reazione possibile nel protocollo diplomatico in caso di una recrudescenza delle aggressioni verbali da parte di Tel Aviv. Secondo fonti del ministero degli Esteri di Brasilia, la possibilità dell'espulsione è stata suggerita in linguaggio diplomatico allo stesso Zonshine nell'incontro che ha avuto con il ministro Mauro Vieira lunedì a Rio de Janeiro.
CRISI CON ISRAELE,108 DEPUTATI FIRMANO L'IMPEACHMENT DI LULA
(ANSA) - Avanza, in Brasile, la richiesta di impeachment contro il presidente Luiz Inácio Lula da Silva per aver paragonato all'Olocausto le azioni di Israele a Gaza: hanno già firmato la petizione almeno 108 deputati, di cui 27 appartenenti a partiti alleati del governo, secondo un elenco diffuso sui social dalla parlamentare del Partito liberale (Pl, di destra), Carla Zambelli. Sebbene il Partito dei lavoratori di Lula (Pt, di sinistra) non abbia la maggioranza al Congresso, difficilmente l'impeachment andrà avanti, fanno notare gli analisti.
L'iniziativa delle opposizioni è stata presa dopo aver considerato le dichiarazioni del presidente progressista come "un atto di ostilità contro una nazione straniera", che può compromettere la neutralità o la sicurezza nazionale del Brasile. "Questa richiesta non è una spavalderia contro Lula... è un'azione in difesa della sicurezza nazionale", ha dichiarato Zambelli.