“IL CONTRATTO VA CAMBIATO” – SALVINI SBOTTA DOPO LO SCONTRO SULL’ECOTASSA - MAGGIORANZA A PEZZI, DI MAIO RISPONDE CHE IL TAGLIO SULLE PENSIONI D' ORO, MALDIGERITO DAL CARROCCIO, NON SARÀ DEL 25% MA DEL 40% - BERLUSCONI MARAMALDO: "QUEST' ALLEANZA INNATURALE È AGLI SGOCCIOLI. NON È NEGOZIANDO MEZZO PUNTO IN PIÙ CON L'UE CHE RISOLVEREMO I PROBLEMI"
Anna Maria Greco per il Giornale
È il bicameralismo, bellezza. Il governo si sbaglia alla Camera sull' ecotassa e annuncia che si correggerà al Senato. Ma la retromarcia sugli incentivi per le auto «verdi» e gli aggravi per quelle inquinanti, fortemente voluti dal M5s, è solo il penultimo segnale delle clamorose contraddizioni tra Lega e Movimento.
Perché se Matteo Salvini si oppone all' ecotassa, Luigi Di Maio risponde che il taglio sulle pensioni d' oro, che il Carroccio maldigerisce, non sarà del 25% ma del 40%. Insomma, volano gli stracci.
SALVINI CON IL PUPAZZO DI DI MAIO
Le cose vanno così. Dopo le proteste di produttori, consumatori e opposizioni, il vicepremier leghista di prima mattina annuncia il suo stop, dicendosi «assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su beni già ipertassati». Preannuncia modifiche al Senato e, per la prima volta, si spinge oltre: «Il contratto di governo di maggio scorso magari a settembre 2020 va ritarato».
Il grillino Di Maio mastica amaro, anche perché l' ecotassa «è nel contratto di governo», segnala il sottosegretario all' Economia Laura Castelli.
Ma il vicepremier deve far fronte a chi denuncia che sarà una penale per le famiglie meno abbienti e le loro utilitarie, così prende tempo e annuncia un tavolo tecnico al ministero dello Sviluppo, con costruttori e associazioni dei consumatori per lunedì. Anche lui parla di «migliorare la norma al Senato» e spiega che non ci saranno tasse sulle auto in circolazione.
Prepara la contromossa sulle pensioni d' oro.
Il quadro fa dire a Silvio Berlusconi che «quest' alleanza innaturale è ormai agli sgoccioli». A palazzo Grazioli incontra il neocommissario della Puglia Mauro D' Attis, il vice Dario Damiani e gli eletti in regione e sottolinea: «Il Sud è il luogo nel quale si consumano le contraddizioni del governo gialloverde». Poi ricorda «l' irresponsabilità di governo e regione» sui casi Ilva e Tap.
«Il disastro - dice- è stato evitato solo perché i 5 stelle sono stati costretti a rinnegare le loro irresponsabili promesse elettorali». Ora, però, ci risiamo su ecotassa e pensioni, con Lega e M5s costretti a fare il passo indietro e decisi a far pagare la figuraccia all' alleato di governo. Sulla questione auto le voci nel M5s sono discordati e la Castelli sostiene che il governo non eliminerà la tassa.
Dal vertice sulla manovra a Palazzo Chigi Di Maio esce dicendo: «Non c' è nessuna tassa sulle auto che comprano le famiglie. Lunedì lavoreremo per migliorare la norma». Poi aggiunge: «Nessuno scontro con la Lega, siamo d' accordo». Salvini è già andato via quando fa un altro annuncio, che suona come una ritorsione: «Il taglio delle pensioni d' oro entrerà nella legge di bilancio al Senato la settimana prossima e passiamo dal 25% al 40%».
In questo clima il governo tratta con l' Ue sulla manovra.
«Ma non è negoziando mezzo punto in più che risolveremo i problemi», avverte il Cav. Per lui, l' esecutivo è al capolinea e serve un cambiamento per «salvare la credibilità italiana, il risparmio dei cittadini, le speranze delle nuove generazioni alla ricerca di lavoro e opportunità». Il reddito di cittadinanza, spiega Berlusconi, arriverà a pochi, «perché i soldi non ci sono». Fi si prepara alle amministrative e per il leader non servono primarie per selezionare i candidati.